Le isole italiane sono paradisi immersi in acque azzurrissime e cristalline, quasi impalpabili, dove la natura mediterranea e l’odore degli agrumi si mescolano a tradizioni locali radicatissime che si perdono nei secoli. In alcuni casi il fascino delle isole in Italia è rimasto intatto sin dai tempi della Magna Grecia, come nel caso della Sicilia.
Eppure questi atolli paradisiaci non sono solamente mete imperdibili per gli amanti del mare e della tintarella. Oggi vogliamo proporvi 6 percorsi di trekking sulle isole italiane da visitare a piedi. Eolie, Pantelleria, Elba, Ustica, Lampedusa, Ponza: scegliete la vostra prossima destinazione.
Tra antiche mulattiere e ceneri vulcaniche, le Isole Eolie offrono affascinanti percorsi di trekking. L’arcipelago si trova a largo della costa settentrionale della Sicilia in provincia di Messina e comprende Lipari, Panarea, Vulcano, Stromboli, Salina, Alicuti e Filicudi e alcuni isolotti. Le Isole Eolie sono entrate a far parte della lista dei Beni UNESCO per la spettacolare natura selvaggia e rigogliosa che perfettamente incornicia i due vulcani ancora attivi di Stromboli e Vulcano. Proprio un’escursione sullo Stromboli è il percorso di trekking che vogliamo suggerirvi oggi.
Imboccate la strada che costeggia la chiesa di San Vincenzo fino a raggiungere il cimitero vecchio, da cui è ben visibile lo Strombolicchio; da qui seguite il sentiero che conduce ad un vecchio albero leccio che sovrasta una piccola piazzuola dalla quale potete ammirare il nucleo abitato di San Vincenzo. Continuate a salire attraversando un boschetto di lecci fino al costone roccioso di Cannestrà. Fermatevi un momento per godere della vista unica della frazione di Piscità. Il percorso prosegue lungo un fondo di lave scoriacee nere che vi guisa sino a quota 250 metri, fino ad un punto di sosta attrezzato che precede il bivio dei sentieri per il cratere.
Continuate in direzione Ovest e arrivate al Vallonazzo, un luogo dal quale si può apprezzare la maestosità del burrone, stando però estremamente attenti. Per attraversato il sentiero si trasforma in una discesa di 40 metri e poi in una risalita di 20 metri sul versante opposto che si collega ad una mulattiera in pietra.
Il sentiero è stato progettato per far conoscere il vulcano riducendo al minimo l’esposizione ai pericoli. I rari tratti che costeggiano i precipizi sono delimitati da ringhiere in legno. Ma nel complesso questo sentiero è stato pensato per comode passeggiate, con la sua ampiezza di un metro e mezzo circa. Nei tratti sabbiosi e rocciosi sono state realizzate gradinate per agevolare la salita. Lungo il cammino trovate poi zone attrezzate con panchine e tavoli di legno per picnic.
Il clima mediterraneo, con inverni miti e relativamente piovosi, offre invece estati calde e soleggiate. Pertanto, il periodo migliore per visitare Stromboli è l’estate tra giugno, luglio, agosto e la prima settimana di settembre. Aprile e maggio sono l’ideale per compiere escursioni in quanto il caldo è piacevole, ma non insopportabile.
L’accesso al vulcano è consentito ad un numero limitato di gruppi ed è possibile solamente con una guida; per questo vi consigliamo di prenotare la scalata con largo anticipo. L’ideale è inoltre salire con un equipaggiamento leggero, coprendovi durante la sosta in quota sul vulcano dal momento che è altamente ventoso. Indispensabili sono poi le scarpe da trekking con calzini. Vi sconsigliamo di indossare lenti a contatto.
Pantelleria è la più grande delle isole siciliane, nonché quarta più grande tra le isole italiane. Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria offre una fitta rete di 21 sentieri ricavati dalle antiche mulattiere e sentieri di montagna, oggi paradiso degli escursionisti. 100 chilometri di passeggiata tra capperi, zibibbo e testimonianze di un passato geologico o rurale.
Si tratta del percorso più lungo del Parco Nazionale e si sviluppa circolarmente a partire da questo incredibile specchio d’acqua. Partendo dal Lago Specchio di Venere, cominciate a salire verso la Costa di Zinedi per poi scendere nella vallata di Cannachi tra ruderi della seconda guerra mondiale fino ai piedi del monte Gelfiser. Da qui il sentiero risale tra crepacci e antichi detriti vulcanici, tra ginepri, lecci ed euforbie. Arrivate in cima e godetevi la vista sull’antica colata. Proseguite fino alla contrada Tikirriki tra muretti a secco e vitigni fino al bivio di Kuddia Valletta. Qui imboccate il sentiero sterrato a destra, che scende fino al borgo di Bugeber. Superata una chiesa, continuate attraversando la colata del Kaggiar fino al parcheggio di Cala Cinque Denti. Da qui tenete ancora la destra e seguite il tracciato che, tra il mare e la montagna della macchia mediterranea, vi riporta al punto di partenza.
A Pantelleria il clima è tipicamente mediterraneo: gli inverni sono miti e relativamente piovosi; i periodi soleggiati si alternano ad ondate di maltempo caratterizzate da vento e pioggia. Il vento più frequente è il maestrale che soffia dalla Sardegna, ma anche lo scirocco dalla vicina Africa. Le estati sono calde e soleggiate, un po’ afose ma temperate dalla brezza del mare.
Il periodo migliore per andare a Pantelleria è quello estivo. Per fare i bagni i mesi migliori sono quelli che vanno da luglio a settembre. le prime. Infatti a maggio il mare è ancora freddo e comincia a riscaldarsi verso giugno, mentre verso settembre si affacciano le prime perturbazioni. per le escursioni i mesi migliori sono aprile e maggio, in quanto l’aria calda non è ancora afosa.Anche ad ottobre le giornate sono miti, ma anche più brevi.
La leggenda vuole che l’Arcipelago Toscano di cui fa parte l’Isola d’Elba abbia avuto origine da un monile che si sfilò dal collo di Venere cadendo nelle acque del Tirreno. La bellezza di queste isole è talmente suggestiva che non potrebbe essere nata da altra dea. La natura e la storia della terza isola italiana si sono intrecciate indissolubilmente creando, nello spazio di pochi chilometri, una straordinaria intensità di paesaggi e culture. All’Elba è possibile percorrere diversi sentieri di trekking per ammirare e ascoltare lo spirito mitologico del Mediterraneo. Non a caso vi suggeriamo quello che da Rio porta alla Fortezza di Giove.
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Partire dal caratteristico borgo minerario Rio nell’Elba attraverso una porta cittadina in direzione del Volterraio; percorrete la strada sterrata in salita fino all’incrocio con la provinciale, in località Le Panche. Già qui potreste fare una tappa per scoprire il Castello del Volterrario: una fortezza mai espugnata, ma in caso contrario proseguite fino alla cima del Monte Capanne. Dai quasi 500 metri di altitudine di questo punto, imboccate la discesa da Monte Strega. Lo straordinario panorama vi permette di ammirare sia la costa meridionale che settentrionale dell’Isola d’Elba.
Proseguendo per il sentiero, rincontrate la provinciale e la percorrete per qualche centinaio di metri fino ad incrociare un sentiero sterrato che vi conduce all’eremo di S. Caterina. Costeggiate l’eremo a nord e imboccate il sentiero appena visibile che attraversa vecchi ruderi di abitazioni agricole; di nuovo scendete verso la provinciale, attraversatela e imboccate la salita verso la Fortezza di Giove, un romantico rudere della metà del XIV secolo. Per tornare al punto di partenza potete riprendere la provinciale che, seppure asfaltata e carrabile, è poco frequentata e offre interessanti spettacoli geologici.
Ovviamente il turismo delle isole italiane si concentra tra la primavera e l’estate. Tuttavia vi invitiamo a visitare l’Elba anche nei mesi più tranquilli dell’autunno o addirittura dell’inverno per scoprire microcosmi basati su delicati equilibri; valori storici, culturali e naturali ormai dimenticati. D’altronde il clima è per lo più mite e anche nei mesi più freddi, non mancano giornate assai soleggiate e le temperature non sono mai eccessivamente rigide. Inoltre l’inverno è il periodo migliore per assaporare i prodotti locali, come il ragù di cinghiale, le castagne, i vini.
Se pensiamo ad Ustica immaginiamo subito un mare smeraldo e tanti pesciolini che ci nuotano tra le gambe. Ma quest’isola è molto di più. Storia, cultura, enogastronomia e meravigliosa natura: tutto questo patrimonio da scoprire vi aspetta lungo i tanti sentieri ed un mare da favola.
Partite dalla casa rosa alle spalle di Torre Santa Maria. Il primo tratto si snoda attraverso ville e coltivazioni fino ad un mulino a vento. Proprio lungo questo tratto di costa incontrate alcune delle più suggestive cavità: la Grotta Azzurra e la Grotta Verde. Da questo punto del sentiero, il paesaggio ai lati è nettamente differente: sulla sinistra la costa rocciosa a strapiombo sul mare, sulla destra l’ampio Piano dei Cardoni. Ad un certo punto incontrate una scalinata in ferro attraverso la quale si può oltrepassare gli scogli e accedere al mare. Proseguendo, il sentiero si inerpica per il promontorio di Punta San Paolo (dove potete visitare i resti di una garitta settecentesca) e poi Punta Galera, così chiamata per la caratteristica forma della lingua di roccia. Dopo circa 500 metri si apre l’ingresso della Grotta Verde lungo un tratto in discesa; subito dopo il cammino raggiunge il punto più alto del percorso: Punta dell’Arpa.
Da questo punto il cammino si allontana dalla costa tra la bassa vegetazione e arriva ad un bivio la cui segnaletica indica il Faro di Punta Spalmatore e la strada carrabile di Contrada Arso. Proseguite in direzione Faro, cominciate a scorgere di nuovo la costa rocciosa finché si presenta la struttura del Faro di Punta Spalmatore. Proprio qui sotto si apre la Piscina Naturale, in cui potrete rifocillarvi con un bel bagno.
A Ustica cadono soltanto 505 millimetri di pioggia all’anno: è una delle isole italiane più secche in assoluto. Le precipitazioni si concentrano nei mesi di ottobre e novembre; in estate non piove quasi mai. L’inverno, da dicembre a febbraio, è tendenzialmente mite e caratterizzato da periodi soleggiati alternati a periodi piovosi; è comunque raro che faccia molto freddo. Ecco perché, per godere a pieno dell’essenza di Ustica, vi consigliamo di valutare una vacanza ad Ustica nei mesi più lontani dal turismo estivo.
Nonostante sia una piccolissima isoletta, Lampedusa offre la possibilità di fare escursioni e lunghe passeggiate. È una delle due Isole Pelàgie: l’estremo sud dell’Italia da cui all’orizzonte si vede l’Africa. Anzi: il continente africano è più vicino della Sicilia, il che fa di Lampedusa la più meridionale delle isole italiane. Se Linosa ha come caratteristica i suoi crateri, il verde delle colture e il nero della lava, Lampedusa è un ampio tavolato frastagliato con infinite spiaggette. Mondo appartato fino a poco tempo fa, oggi il minuscolo arcipelago è una meta turistica ambita.
Uno degli itinerari più affascinanti che potete intraprendere sull’Isola di Lampedusa è senza dubbio il Sentiero per Cala Pulcino. Si tratta di una suggestiva discesa lungo un vero e proprio canyon che rappresenta l’unica via per arrivare alla caletta via terra. Lungo il cammino potete ammirare la natura selvaggia tra paesaggi africani e macchia mediterranea.
Partendo dal paese, superate la Spiaggia Isola dei Conigli e proseguite per circa 1 chilometro fino ad incontrare la discesa nei pressi della strada sterrata che porta verso il Dammuso Casa Teresa: un antico edificio tradizionale nel cuore dell’isola. Seguite la segnaletica che vi si para dinnanzi e che indica il sentiero per Isola dei Conigli. Ed eccoci finalmente arrivati nella meravigliosa ed incontaminata spiaggia: a Cala Pulcino potete finalmente immergervi in acque cristalline e portatevi da bere.
Il dislivello del sentiero di circa 106 metri rende il cammino non molto impegnativo. Comunque vi consigliamo di intraprendere il percorso nelle ore più calde e di scendere (e poi risalire) di mattino o nel tardo pomeriggio. Di conseguenza vi suggeriamo di recarvi a Lampedusa e incamminarvi verso Cala Pulcino nei mesi primaverili o verso la fine dell’estate. Il sole a picco nei giorni più caldi dell’anno non sarebbe un buon alleato.
Ponza, definita “paradiso in terra” da Montale, è una delle isole italiane più belle. Soprattutto, è amatissima dai romani che nei fine settimana non vedono l’ora di salpare alla volta delle isole pontine. D’altronde si tratta di uno dei borghi più belli e suggestivi del Lazio, a largo delle coste del Circeo. Famosissima per le calette che caratterizzano gli oltre 40 chilometri di costa, Ponza con le sue casette colorate arroccate tra una fitta vegetazione assicura delle fughe incommensurabili dalla città. Infiniti sono i luoghi da visitare e i sentieri da esplorare. Ecco l’escursione a Ponza alla volta di Bagno Vecchio.
Il sentiero che vi proponiamo offre suggestivi scorci sulla costa sud-est dell’isola. La pavimentazione in blocchi trachitici, anche un po’ sconnessi, vi conduce lungo una sfilata di tombe romane dette, del Bagno Vecchio, che conservano ancora le decorazioni originarie.
Imboccate il sentiero in località Scotti. La prima parte è mantenuta bene e offre un panorama mozzafiato sulla Spiaggia della Parata e sulla costa orientale di Ponza, fino a Zannone. Poco dopo il sentiero diventa poco battuto e per affrontarlo vi consigliamo pantaloni lunghi e scarpe da trekking. Nel giro di un quarto d’ora sarete alla necropoli romana del Bagno Vecchio. Ovviamente le grotte non sono segnalate, ma le tombe di tipo ipogeo sono tre e ognuna con delle nicchie scavate all’interno. In una è possibile addirittura vedere una croce cristiana scolpita nel tufo.
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Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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