Colle d’Etiache

Redazione  | 06 Set 2019

Immaginate una natura incontaminata, fatta di silenzi e ricca di suggestioni; dove il suono del vento ed il sudore della fronte sono le uniche fonti di distrazione. Una volta immaginato ciò, è ora di munirsi del giusto equipaggiamento e partire alla volta del Colle d’Etiache.

La montagna è noto, non è per tutti; questa ha una sua nicchia di persone che amano l’avventura e le escursioni. La montagna non è un luogo facile e per questo la si deve affrontare con la giusta voglia e concentrazione. Su questa falsa riga si possono identificare le diverse tipologie di turismo. Il classico turismo attivo lo possiamo identificare con il visitare un luogo famoso o semplicemente il farsi una passeggiata in montagna in modo tranquillo e rilassato.

C’è poi il turismo esperienziale, che si basa su tutt’altro livello; qui c’è una componente fondamentale, cioè l’avventura. Ci si imbatte in situazioni o al limite o quantomeno in un rischio controllato; quale luogo migliore per questa tipologia di esperienza se non la montagna? Questa garantisce un certo alone di mistero ed imprevedibilità, dove si possono trovare anche esperienze organizzate per i più avventurosi.

È il caso del Colle d’Etiache, questo garantisce una bella sfida per coloro che amano la montagna ed abbraccia sicuramente coloro che sono più propensi al turismo esperienziale outdoor che quelli che preferiscono il turismo classico.

Tutto quello che c’è da sapere sul Colle d’Etiache

Posizione e caratteristiche

Il Colle d’Etiache si trova a ben 2799 metri sopra il livello del mare ed è fondamentalmente un valico alpino delle Alpi Cozie, che si insinua tra il confine italiano e quello francese, precisamente tra la Val di Susa e l’alta Valle del Maurin.

Interessante la caratteristica morfologica, dato che il punto di valico è un avvallamento non chiuso tra le cime del Gros Peyron e Cresta San Michele. Molto suggestiva l’immagine delle acque che scendono sul lato francese che vengono raccolte dal Riusseau d’Etache.

Per chi è interessato al raggiungimento del colle dal lato italiano, è possibile raggiungerlo attraverso un grande sentiero che si distanzia dallo sterrato per il Rifugio Scarfiotti. Una volta raggiunto il lato francese, il sentiero raggiunge il piccolo borgo di Le Planey; da qui poi, risalendo sul percorso roccioso è molto semplice raggiungere la cima del Gros Peyron. Fondamentale tappa è la Cresta di San Michele per tutti gli amanti delle vere difficoltà alpinistiche.

Perché visitarlo?

I motivi per visitare questo luogo sono infiniti; gli amanti professionisti della montagna la considerano una meta essenziale da aggiungere alle loro storie di vita. Non è però da sottovalutare la grande bellezza del luogo anche per coloro che non sono scalatori professionisti. Il percorso misto tra aree semplici ed aree più complicate, garantisce a tutti di poter scegliere la zona che più è congeniale alla propria esperienza personale. Uno dei motivi principali per salire su questo Colle è sicuramente il Gros Peyron, è un capitolo che si deve approfondire nel modo giusto, data l’enorme importanza che gli si attribuisce nel mondo.

Colle d’Etiache e il Gros Peyron

Bisogna essere diretti, queste righe sono rivolte a coloro che amano l’escursionismo d’alta montagna tecnico; quindi per tutti coloro che vogliono affrontare in modo amatoriale questa zona, vi consigliamo di saltare al capitolo successivo.

Per iniziare il viaggio verso il Gros Peyron si può partire da Rochemolles e raggiungere agilmente il rifugio Scarfiotti in auto, attraverso la strada carrozzabile; una volta qui si dovrà attraversare il ponte che precede il lago ed inserirsi nel sentiero per le Grange Adret e le Grange d’Etache.

Proseguendo per il Colle d’Etiache ad un certo punto il percorso diventerà meno agibile e di dovrà attraversare la cresta. Dopo qualche chilometro si raggiunge la cima arrotondata del Gros Peyron (a circa 3050 metri). È banale specificare che il panorama sia di una bellezza unica e che il lungo percorso valga assolutamente la pena di essere affrontato. Si consiglia di visitare il luogo nel periodo estivo, dato che le temperature ed il clima sono particolarmente rigide nei mesi autunnali ed invernali.

Consigli utili prima di partire

Attrezzature necessarie

Come in tutte le avventure trekking, ciò che si decide di portare con sé è importantissimo. Come primo consiglio per coloro che partono per il Colle d’Etiache è sicuramente decidere quale sia il periodo stagionale migliore per loro. Per gli amanti di un percorso più semplice, come già accennato si consiglia il periodo estivo, dove le temperature sono meno invasive sul fisico.

È d’obbligo comunque munirsi di guanti e di cappellino con visiera per proteggere la pelle dai raggi solari. In caso sia nel periodo estivo, guanti e cappelli in cotone sono l’ideale, in caso di periodo invernale, ci si munisca di prodotti di alta qualità per esperienze invernali.

Miglior periodo per visitare il Colle d’Etiache

Il periodo consigliato per un’escursione in zona è quello tardo primaverile e, salvo condizioni meteorologiche avverse, pressoché tutta l’estate (fino a settembre inoltrato). La zona si trova infatti in alta montagna e, per questo, è spesso investita da forti precipitazioni a carattere nevoso. È importante prevedere un abbigliamento stratificato e un cambio in caso di meteo avverso: la sicurezza è sempre fondamentale.

Mezzi per raggiungere il colle

Come già accennato, è consigliabile arrivare fino al rifugio con l’auto, esiste un servizio navetta per coloro che vogliono approfittarne.

Redazione
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