Piemonte, suggestiva ciaspolata in Rosa in Val Vigezzo

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 04 Feb 2023

Il Piemonte ha un’anima da estremo nord, un dito puntato verso la Svizzera che si incunea tra aspre montagne e tra cui si trova anche la più ampia area wildeness d’Italia come la Val Grande. Tra queste valli a volte impervie ve n’è una che si raggiunge facilmente, nota soprattutto per la ferrovia che la attraversa, la nota “Vigezzina/Centovalli”. Questa in inverno sa regalare angoli estremamente suggestivi e panoramici, adatti anche e soprattutto a chi di sci non ne vuole sapere.
Una volta superate le prime curve che la allontanano da Domodossola, la Val Vigezzo si estende tranquilla e quasi lineare scandita dalle diverse borgate caratteristiche come Druogno, Santa Maria Maggiore, Malesco, Re, solo per citarne alcune.
Proprio da Santa Maria Maggiore, località Prestinone, parte la cabinovia che porta ai quasi duemila metri di altitudine della Piana di Vigezzo. Solcata da piste da sci ma anche da tracciati per ciaspolatori come l’anello di Baita Rosa che che sa unire la grandiosità dei panorami alla facilità di accesso e percorrenza.

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Scheda Tecnica

TEMPO DI PERCORRENZA: 1,30 ore totali, al netto delle soste
DISTANZA: 3 Km totali
DISLIVELLO: 200 md+ totali
DIFFICOLTÀ: WT1 *
SEGNAVIA PERCORSO: Colma di Fuori / Colma di Dentro
PERIODO ADATTO:
gennaio/marzo con neve
DOVE PARCHEGGIARE:
stazione di partenza dell’ovovia

*scala di difficoltà per ciaspolate: WT1 escursione facile con racchette (nell’insieme piatto o poco pendente, non ci sono pendii ripidi nelle vicinanze)

Anello di Baita Rosa

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Saliti con l’ovovia alla stazione superiore, posta a 1726 metri di altitudine, la si abbandona tenendo la destra per aggirare l’edificio e imboccare la traccia in leggera discesa che passando al di sotto dei cavi della cabinovia porta di fronte ad una bella chiesetta. Da qui la traccia prosegue in falsopiano verso alcune abitazioni e una volta raggiunte, si devia a destra passando appena a monte del piccolo centro abitato e proseguendo su traccia ora meno battuta ma intuitiva. Il percorso continua in maniera sempre graduale, senza bivi, con scorci panoramici a sinistra sulla Val Vigezzo e le principali cime della Val Grande, pur mantenendosi spesso tra gli alberi.

Quando si raggiunge una zona aperta si arriva anche al primo bivio posto alla quota più elevata dell’intero anello, 1740 metri di altitudine. A sinistra, in basso, si vede un alpeggio mentre a destra un ripido sentiero porterebbe a La Cima. Il tracciato prosegue invece dritto, pianeggiante ma, prima di proseguire, è d’obbligo fermarsi e ammirare il panorama che abbraccia tra le altre cime il Massiccio del Monte Rosa. Si continua in un bosco che si fa più fitto e poco dopo questo incrocio si incontra l’unico bivio dubbio: si deve tenere la sinistra, in leggerissima discesa. Si aggira interamente la cresta tornando di nuovo al sole e arrivando agevolmente alle baite sparse di Colma di Dentro situate a 1720 metri di altitudine.

Ritorno verso Cima 2

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Si va in direzione del più vicino pilone dell’impianto di risalita dove si trovano alcuni cartelli bianco/rossi ma non si prende nessuna di queste indicazioni: va imboccata la pista graduale, non segnalata, che si allontana pianeggiante.
Il tracciato ora è più stretto e meno panoramico del precedente ma sempre suggestivo, si dilunga mantenendosi sempre graduale e privo di bivi aprendo scorci questa volta in direzione della Piana di Vigezzo dominata dalla Cima Trubbio, passando al di sotto dei cavi della seggiovia che raggiunge le piste da sci di Cima 2, visibile alzando lo sguardo a destra. Quando il sentiero si impenna brevemente si sbuca al bordo della pista che arriva da Cima 2 e prestando attenzione la si attraversa, tornando così alla stazione dell’ovovia.

Santa Maria Maggiore

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La Val Vigezzo viene chiamata anche la “valle dei pittori” per la tradizione ben radicata di artisti del pennello che a partire dalla seconda metà del XVII secolo fino al XIX secolo partivano da questi comuni per dipingere in tutta Europa. Una storia ben illustrata dalla presenza, in Santa Maria Maggiore, della Scuola d’Arte fondata dal pittore Rossetti Valentini che la volle gratuita per insegnare a chiunque le basi della pittura. Ma Santa Maria Maggiore racconta anche storie di fatiche fisiche non indifferenti, come quelle degli spazzacamini che proprio da questa valle partivano, moltissimi da bambini, per svolgere questo pericoloso lavoro e che vengono ricordati nell’interessante Museo della Spazzacamino, visitabile proprio a Santa Maria Maggiore

Informazioni utili

Il percorso non presenta difficoltà oggettive e gli addetti all’ovovia sono disponibili a darvi eventuali informazioni sullo stato della neve e del percorso. L’autovettura può essere lasciata nel vicino parcheggio della stazione di valle dell’ovovia, in via Fornara – Prestinone. Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale.

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Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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