Toscana…sinonimo di mare limpido, sinonimo di monti imponenti, sinonimo di colline sconfinate che si perdono a vista d’occhio. Ormai le emozioni che ci ha regalato questa meravigliosa regione le dovremmo contare su infinite dita. Proprio quando pensiamo che nulla potrebbe sorprenderci ancora di più, il Parco Naturalistico Le Biancane ci saluta con la sua bellezza fuori dal comune. E dunque cosa stiamo aspettando? Andiamo a scoprire una Toscana che ci sembra di vedere di nuovo per la prima volta, perché questa regione rende tutto speciale come la prima volta!
La conformazione di questa meraviglia di parco ci fa pensare di aver subito un incantesimo. Dove siamo? Siamo davvero nel Parco Naturalistico Le Biancane? Siamo sicuri che non sia l’Islanda? Chiunque abbia lasciato il cuore in Islanda avrà di sicuro visto il famosissimo sito di Geysir, forse il luogo più famoso al mondo dove tutti i giorni un geyser gigante erutta, circondato da altri geyser più piccoli. Ecco che questo meraviglioso parco in Toscana ci aspetta per regalarci un’esperienza altrettanto magica.
Il giro ad anello nel Parco Naturalistico Le Biancane, che intraprendiamo da Sasso Pisano ci porta a vedere dei fenomeni geotermici che ci lasciano a bocca aperta. Dobbiamo innanzitutto raggiungere il parcheggio nei pressi del campo sportivo di Sasso Pisano. Da qui, seguiamo il sentiero in salita, tra alberi di castagne e la brezza che scompiglia i capelli. Ed ecco che siamo pronti per farci stupire passo dopo passo.
Ad un certo punto giungiamo ad un luogo protetto da rete, che possiamo facilmente superare sulla sinistra. Questo è il percorso segnato sulle cartine ufficiali, dunque ci è permesso passare, ma dobbiamo sempre portare il massimo rispetto poiché si tratta di fatto di una proprietà privata. Il Parco Naturalistico Le Biancane ci aspetta. Continuiamo in salita tra i castagni, ed iniziamo subito a vedere una conformazione rocciosa più particolare, con un colore rossiccio.
Vediamo poi delle voragini ai margini della vegetazione, silenziose testimonianze delle vecchie cave di diaspro. Il tracciato è piacevole e la salita costante. Continuando dritti non ce ne accorgeremo nemmeno e saremo nel bel mezzo del Parco Naturalistico Le Biancane. Qui l’acido solforico ha agito come sbiancante sulle rocce, tramutando in gesso i diaspri e i calcari. Attorno a noi, esemplari come la Quercia sughera e Cerro sughera si impongono sul panorama, a 700 m di altitudine.
Continuando per la nostra strada arriveremo ad osservare delle rocce che sembrano aver preso i colori dell’autunno. Se visitiamo il Parco Naturalistico Le Biancane le foglie colorate faranno pendant con le rocce gialle, rosse…addirittura viola e grigie! Stiamo veramente ammirando un panorama unico nel suo genere. Giungeremo in cima ad una collina, dalla quale godiamo una vista a dir poco mozzafiato sulle Colline Metallifere e, tempo permettendo, le isole dell’Arcipelago Toscano.
In lontananza regna la conca delle Biancane, in basso, immersa nei fumi che la rendono ancora più misteriosa ed affascinante di quanto già non lo sia. Proseguiamo facendoci strada tra scalette e piccoli ponti (le scale di legno sono purtroppo sono abbastanza in degrado, dunque occhio a dove mettete i piedi). Una volta tornati sul sentiero da dove siamo arrivati, giriamo a sinistra. A questo punto dobbiamo prepararci per essere totalmente sorpresi.
Giunti ad un pendio di pietra, state attenti ai piedi, poiché il terreno è abbastanza frastagliato. Ecco che qui cominciamo ad essere circondati da alcune fessure da dove fuoriesce dell’acqua, formando delle pozze bollenti. Stiamo lontano da questo fenomeno facendo attenzione a non ustionarci e fermiamoci per un piccolo reportage fotografico. Si tratta al 95% di vapore acqueo e per il resto anidride carbonica, ammoniaca, metano, acido borico, gas nobili e acido solfidrico (idrogeno solforato).
Quest’ultimo è il responsabile per l’odore onestamente poco piacevole di uovo andato a male che sentiamo nel Parco Naturalistico Le Biancane…ma il luogo ne vale la pena! Una volta scesi, ci ritroveremo di fronte ad un girone di vapore e delle rocce che ci raccontano una storia affascinante tramite i loro segni di zolfo nativo cristallizzato. Con la visione della vallata del Cornia e del borgo di Sasso Pisano giungiamo alla fine del nostro percorso.
Una cosa davvero affascinante da fare, una volta finita la nostra avventura, sarà visitare il MUBIA Geomuseo delle Biancane alla scoperta dei fenomeni geotermici terrestri.
Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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