Un lago magico, incantato, il cui solo nome parla da solo. Il Lago delle Streghe, in Piemonte, culla un’intreccio tra misticismo e leggenda. Le sue acque cristalline sono lo specchio di un incantesimo che ci colpisce in pieno, e noi non possiamo che abbandonarci alla magia. Oggi, andremo ad esplorare quel piccolo mondo racchiuso proprio lì, in un angolo del Piemonte che, una volta che entrerà nel nostro cuore, non se ne andrà mai più.
Eccoci, siamo nel Parco dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero. Si tratta di un contesto naturalistico che toglie il fiato solo dando un piccolo sguardo. Se poi ci soffermiamo a guardare, la vista si amplia e ogni dettaglio diviene il perfetto miscuglio tra realtà e sogno. Ci troviamo nella parte settentrionale della Val d’Ossola. Il modo più semplice per raggiungere il Lago delle Streghe è a piedi, partendo da Crampiolo. In alternativa, possiamo giungere a Devero e lasciare la macchina nell’ampio parcheggio a pagamento. Ad ogni modo, anche da qui, dovremo proseguire a piedi. Ogni sfumatura, in ogni stagione è magica, ma qui l’autunno sfoggia il suo foliage in maniera davvero divina, e l’inverno sparge un magico manto candido sulle sponde. Siamo a circa 1.600 m di quota. Volendo, dal Lago delle Streghe possiamo allungare l’escursione passando anche per il Lago di Codelago (1.800 m circa). In questo caso avremo un dislivello di 380 m all’incirca.
Ma da dove deriva questo nome? Ebbene, prima della nascita del Lago delle Streghe in questo luogo, una bellissima fanciulla, la sua famiglia e il suo fidanzato vivevano felicemente. Era tutto perfetto finché…non lo fu più. Il suo fidanzato la tradì. La bella ragazza era disperata e passava quasi tutto il giorno a piangere, lacerata dal dolore. Un giorno, avventurandosi nel bosco, trovò una vecchia signora seduta su un masso, mentre tesseva. La fanciulla si immaginò che fosse una strega. Bisognosa di un conforto, si rivolse alla strega e, scoppiando in lacrime, le raccontò la sua storia. La vecchia chiese alla ragazza di venire con sé, conducendola in una buia grotta piena di altre donne anziane che tessevano. Ignara del fatto che poco dopo si sarebbe formato il Lago delle Streghe, la ragazza non scappò. Nella grotta vi erano due pozze. In una la strega fece vedere alla ragazza il bellissimo volto del suo ex fidanzato, il quale però iniziò ad invecchiare dopo qualche istante. Nell’altra pozza, apparve un uomo meraviglioso, con capelli folti, la rappresentazione di un amore eterno, l’amore degli dei. La fanciulla esitò, ma alla fine scelse l’amore eterno. La pozza esplose, e sparì tutto. Ciò che rimane di quella pozza è il Lago delle Streghe, pronto a mostrare la verità a coloro che la cercano.
Credit dell’immagine in evidenza: www.piemonteparchi.it
Credit dell’immagine nel secondo paragrafo: www.guidatorino.com
Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.
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