Trentino, nel Parco del Respiro il trekking sensoriale tra i boschi di Fai della Paganella

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 08 Mag 2023

Tra i boschi del Parco del Respiro, in prossimità di Fai della Paganella si trovano parecchi sentieri tematici ma questo in particolare è volto al benessere psicofisico, grazie alle innovative terapie di Forest Bathing (bagno di foresta), Bioenergetic Landscapes (influenza positiva dei campi bio-enegertici emessi da alcune specie di piante), Therapeutic Landscapes (nutrimento neurologico, psicologico ed emozionale dato al nostro organismo dal verde e dal paesaggio), Tree Huggings (abbraccio degli alberi) oltre ai benefici degli ioni negativi dati dai corsi d’acqua. Pannelli strategicamente disposti illustrano le varie attività e se sulla carta sono ampiamente sufficienti meno di due ore per percorrere tutta l’escursione, nella realtà il tempo si dilaterà a dismisura, poiché verrà spontaneo rallentare i propri ritmi per godere di una passeggiata rilassante interamente boschiva.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 1,30 ore totali
  • Distanza: 5 Km totali
  • Dislivello: 200 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico
  • Segnavia percorso: cartelli “parco del respiro”, “area archeologica”, “sentiero dei Reti” e “acqua e faggi”, segni a fiamma
  • Periodo adatto: Tutto l’anno in essenza di neve
  • Dove parcheggiare: Fai della Paganella, parcheggio Bus delle Anguane

Itinerario

Parco del Respiro

Dal parcheggio (935 metri di altitudine) si prosegue sulla strada in discesa per deviare subito a destra sulla sterrata che con ampia curva scende lambendo il prato, al limitare del bosco.

Superata la statua lignea dedicata alle “anguane” (sorta di streghe-fate tipiche delle Dolomiti) l’ampio sentiero devia decisamente a destra entrando nel fitto del bosco a predominanza di abeti, portando in una sorta di anticamera del wellness con pannelli che illustrano le varie discipline benefiche. Pochi passi ed ecco l’ingresso ufficiale al Parco del Respiro (900 metri di altitudine) con un portale di accoglienza che introduce in questo silenzioso mondo arboreo.

Il sentiero è evidente e ben tracciato, nel dubbio basta tenere d’occhio i cippi colorati di verde che identificano il “sentiero dei Reti”. Pochi metri dopo l’ingresso una prima balconata panoramica con panchina si apre sulla destra, rivelando come ci si trovi su una parete rocciosa che cade a precipizio sulla Valle dell’Adige. Proseguendo, poco alla volta gli abeti lasciano il posto ai faggi. Un cartello blu fa deviare a sinistra per andare ad abbracciare un abete rosso, aiutati da una pedana ma, nessuna paura, si possono abbracciare liberamente tutti gli alberi che ispirano.

Tornati sul sentiero principale si prosegue, sempre seguendo la segnaletica per l’area archeologica e, soprattutto, i cartelli “sentiero acqua e faggi”, finché non si giunge in una radura detta Pian de le As (915 metri di altitudine), in prossimità dell’area archeologica.

Andando a destra si arriva ad un punto di vista sulla sottostante Valle dell’Adige; dritti si sale sul Doss Castel (923 metri di altitudine) dove sono stati rinvenuti i resti di abitazioni del VI-I secolo a.C., epoca dominata dalla popolazione dei Reti.

Il nostro percorso va invece a sinistra (cartelli) attraversando una zona prativa; si incontra un vago bivio dove ci si tiene dritti arrivando ad un incrocio. Il percorso proseguirebbe dritto ma si deve deviare provvisoriamente a sinistra (cartello blu “faggio magico”) per poi prendere di nuovo a sinistra (cartello blu). Una brevissima salita nel bosco porta a trovare, al centro di una radura, un grande faggio isolato che è stato valutato come un’ottima fonte di energia bio-elettromagnetica, come si può leggere dalle strutture in loco.

Dopo essersi rigenerati in questo modo si torna indietro per proseguire lungo il “sentiero dell’acqua e dei faggi” di cui si trova il pannello con la mappa e una sorta di “fiamma” dopo pochi metri. Qui si trova anche un cartello blu che farebbe deviare a sinistra per raggiungere il “grande abete” ma per il momento lo si ignora. Da questo punto il sentiero prende a scendere, guidati da paletti con una sorta di “fiamma”, simili a candele, mentre la vegetazione si fa sempre più a predominanza di faggi. Una lunga discesa continua fino ad incontrare, sulla destra, un punto di vista a “torretta”.

A questo punto il sentiero scende ancora un poco per poi deviare decisamente a sinistra, ignorando la strada che proseguirebbe, cominciando a tornare indietro. Pochi passi ed ecco di nuovo i cartelli blu per Parco del Respiro che fanno compiere una deviazione che porta alla confluenza di ruscelli. Si va a destra, quindi, scendendo su pista bianca per poche centinaia di metri, per poi deviare nettamente a sinistra e arrivare nei pressi della confluenza di due rii. Un luogo molto suggestivo in cui fermarsi ad ascoltare il rumore dell’acqua (800 metri di altitudine).

Tornati indietro, ci si può riposare un po’ sfruttando le panche sulla destra, per un momento di relax tra i faggi. Ma è ora di tornare, ed ora il percorso sarà tutto in salita ma nessuna paura, sarò meno dura di quanto si pensi. Al primo bivio si va a sinistra (cartello “acqua e faggi”) passando davanti una piccola casetta, quindi il sentiero prende a salire gradualmente affiancandosi alla profonda forra scavata dal rio che scorre alla nostra destra, in basso, in un ambiente molto suggestivo e piacevole.

Una scalinata a sinistra fa prendere quota e appare alla vista un piacevole salto d’acqua sopra il quale si passerà in breve. Il rio ora scorre molto meno incassato ed il sentiero ne percorre sempre le rive in maniera rilassante.

Lo si attraversa di nuovo costeggiando una zona di pietre lisce dove si potrebbe improvvisare un percorso Kneipp, a piedi nudi nell’acqua, quindi si sale inizialmente decisi a sinistra, allontanandosi dal piacevole rio. Il sentiero si fa pianeggiante e in breve riporta all’inizio del sentiero acqua e faggi. Da questo punto si ritorna indietro, magari passando di nuovo dal faggio magico, ripercorrendo con tutta calma la strada già fatta all’andata.

I Reti 

Parco del Respiro

Il percorso boschivo segue per un tratto il cosiddetto “Sentiero dei Reti”, portando nei pressi del Doss Castell. Il sito è raggiungibile con una brevissima deviazione dal percorso descritto e consta di un’area archeologica in parte ancora studiata (e quindi solitamente coperta da teloni protettivi) e in parte visibile. I primi scavi risalgono al 1981 e tra le varie cose hanno portato alla luce un’ascia in pietra verde datata al III millennio a.C., anche se sembra più probabile che il sito sia stato utilizzato piuttosto nel VI-I sec. a.C.. In loco sono visibili le fondamenta di alcune abitazioni in cui sono stati ritrovati resti di stoviglie in ceramica, una zappa, un coltello, un’ascia, ossa di bovino, pesi da telaio e ornamenti di bronzo. Gli elementi predominanti sono fatti risalire alla popolazione pre-romanica dei Reti, legati alla Cultura Frizans-Sanzeno che dal VI secolo a.C. si diffuse su tutto il Trentino Alto Adige, il Tirolo, la Bassa Engandina e le prealpi veronesi. Purtroppo non si conosce molto altro: gli storici romani han lasciato molte testimonianze sul vino retico, che giungeva fin sulla tavola degli imperatori, non altrettanto sul resto della loro cultura.

Informazioni utili

Comodo aprcheggio “Bus delle Anguane” in prossimità dell’Ecocentro di Fai della Paganella, coordinate 46°10’33″N 11°04’36″E.
Escursione facile, ben segnalata e priva di difficoltà tecniche che necessita solamente di scarpe comode per il cammino.
Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella, www.visitdolomitipaganella.it
Parco del Respiro, www.parcodelrespiro.it

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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