Elba trekking, passeggiata outdoor nella perla dell’Arcipelago Toscano

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 10 Mar 2023

L’isola d’Elba è la più grande delle sette preziose perle, le sette isole dell’arcipelago Toscano, e ad appena un’ora di traghetto dalla costa offre un condensato di bellezze naturali con una varietà di escursioni e passeggiate che spaziano da spiagge sabbiose alla montagna passando per paesini tipici, miniere, menhir e storia. Un’isola così piccola da poterla attraversare completamente a piedi, ma così grande da doverci impiegare quattro giorni seguendo la GTE, la Grande Traversata Elbana

Le coste in particolare rappresentano un mondo grandioso, con profumi e panorami che tolgono il fiato e percorrerne i sentieri è una buona alternativa alla vita da spiaggia. Camminare, permette di assaporare in pieno i profumi isolani, un sentore di brezza marina sapientemente mescolata alle essenze della gariga e della macchia mediterranea, con profumi di pini marittimi ed erica, in un miscuglio di mare e montagna dai contrasti armonici che permette di cogliere la vera essenza dell’isola. 

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 2 ore totali soste escluse
  • Distanza: 5 Km totali
  • Dislivello: 200 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico
  • Punti acqua: assenti
  • Segnavia percorso: 108, segni bianco/rossi
  • Periodo adatto: Primavera e Autunno
  • Dove parcheggiare: Parcheggio di Capo d’Enfola

Capo d’Enfola

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Tra punti panoramici e resti di bunker militari, facile escursione che porta in vista degli spettacolari scogli de “La Nave” posti al largo di Capo d’Enfola. Dal parcheggio ci si dirige in direzione dell’edificio che fino agli anni ’50 era una tonnara mentre oggi è la sede principale delle case elbane del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Esposti all’esterno alcuni pannelli illuminano sulla vegetazione dell’isola, in special modo le orchidee, e sui cetacei che sarebbe possibile avvistare se si è fortunati.

Guardando la casa si prende a destra la sterrata che sale in modo graduale seguendo i segni bianchi/rossi e gli ampi tornanti che fanno prendere quota rapidamente. Alla prima curva un segno indica un sentierino sulla destra, si tratta di una tagliata che permette, però, di eliminare solo il primo tornante. Meglio ignorarlo e proseguire tranquillamente per la sterrata da cui si aprono, ad ogni curva, belle visuali sulle spiagge e sulla costa. Al sesto tornate si trova l’angolo della meditazione, con massi comodi su cui sedere, bel panorama, e un tavolino-contenitore con fogli e matite su cui lasciare un pensiero. Dopo il tornante successivo si trovano delle panchine in posizione panoramica e pochi passi dopo si arriva alla zona dove sorgono resti di edifici e bunker militari della Seconda Guerra Mondiale.

Da questo punto la sterrata termina e si prosegue su sentiero, effettuando un anello attorno alla cima vera e propria di Capo d’Enfola. Si suggerisce di imboccare il sentiero a sinistra che passa davanti ai bunker e dopo pochi passi prendere la traccia a destra. Si accede in questo modo ad una galleria (meglio avere uno smartphone per illuminare) che dopo neppure 100 metri sbuca sul sentiero appena abbandonato che va seguito, ora, verso destra.

Si prosegue gradualmente aggirando così la cima del Capo d’Enfola, toccando il punto più alto dell’intero percorso (circa 110 metri di altitudine) e scendendo quindi fino a raccordare con il sentiero che aggira la cima dalla parte opposta. 

Questo incrocio va memorizzato perché al ritorno si dovrà prendere l’altro sentiero.

Si continua a sinistra in discesa fino ad arrivare in vista del capo. Qui il percorso si fa in forte discesa e un poco scivoloso per via della presenza di sabbiolina. Si trova anche un breve tratto di roccia liscia, ma la presenza di alcune corde permettono di attraversarlo in tutta sicurezza. Si pianifica quasi subito e con una curva che segue la linea della costa si arriva ai piedi delle rocce del capo vero e proprio, una specie di balconcino che si affaccia sugli scogli sottostanti de La Nave, spesso battuti dai marosi (10 metri di altitudine).

Numerosi i gabbiani che sarà possibile avvistare poiché gli scogli si prestano molto bene per la loro nidificazione che avviene tra marzo e luglio, ma attenti a non disturbarli: per proteggere i nidi, i gabbiani possono diventare estremamente aggressivi. All’orizzonte, appare l’isola di Capraia mentre ad ovest (a sinistra) appare la cima del Monte Capanne.

Ora si torna indietro fino al bivio segnalato in precedenza dove si continua tenendo la sinistra, così da effettuare un anello attorno alla cima del Capo d’Enfola percorrendo un agevole sentiero, ora in salita graduale e costante, che porta poco a valle dei resti dei bunker.

La tonnara

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Fino agli anni ’50 quello che oggi è la casa del parco era utilizzata come marfaraggio, ossia la parte a terra di una tonnara. La pesca ai tonni nei mari attorno all’isola ha storia antica. Già Strabone (I secolo a.C.) la citava, anche se si deve attendere la seconda metà del XVI secolo, sotto il dominio dei Medici, per averne reali documentazioni. All’epoca si svolgeva soprattutto nel golfo di Portoferraio. Nel XVIII secolo l’impianto venne spostato all’Enfola e questi edifici risalgono grossomodo al 1810. La pesca all’Enfola si svolse fino al 1958 e cessò per la diminuzione dei tonni e per il cambiamento delle loro rotte migratorie, dovuto soprattutto per motivi ambientali. La tonnara si divide sostanzialmente in due parti: quella a mare, fatta dalle reti lunghe anche un chilometro che intrappolavano i tonni mentre quella a terra che serviva per la lavorazione e l’inscatolamento del pescato, e come ricovero delle attrezzature.

Informazioni utili 

Escursione facile, adatta a tutti.

Non è necessaria attrezzatura particolare ma avere scarpe da trekking con una buona suola anti scivolo. Nei periodi più caldi, meglio portare una buona scorta d’acqua. Il consiglio è quello di  far rifornimento in anticipo poiché non vi sono fontane durante il percorso.

Parcheggio comodo proprio nei pressi della tonnara (coordinate: 42°49’29″N 10°16’09″E).

Promozione turistica dell’Isola d’Elba, www.visitelba.info

Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, www.islepark.it

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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