Se tutti in Sardegna conoscono il Cammino di Santa Barbara come uno dei cammini più belli della regione, anche il trekking sulla Costa delle Miniere vi saprà sorprendere!
La zona costiera del lato occidentale dell’isola è caratterizzata dalla presenza di antiche miniere sfruttate per l’estrazione fino alla fine del XX secolo. Tra alte scogliere, villaggi marini e una natura selvaggia questo itinerario vi farà immergere in uno dei lati più wild della regione.
In una fusione tra uomo e natura, ammirerete quelle che furono un tempo le principali industrie estrattive, tra edifici fantasma, gallerie e treni che vi condurranno nelle viscere della terra. Camminando qui scoprirete la cultura mineraria del Sulcis-Iglesiente ed entrerete in contatto con una Sardegna che non conoscevate. Esploriamola insieme!
Siamo tra la zona del Sulcis e l’Iglesias nella parte sud occidentale della regione. Un panorama aspro caratterizzato da alte scogliere, vegetazione mediterranea e dune sabbiose. Il paesaggio è dominato da una natura selvaggia che si fonde con la presenza dell’uomo in quelli che sono i resti di antichi villaggi di operai, ferrovie, gallerie e laverie minerarie.
È proprio qui infatti che sorgono le maggiori miniere della Sardegna. La storia dell’estrazione affonda le sue radici nell’antichità. Tra fenici, cartaginesi e romani le potenzialità di questo territorio erano ben note e le sue risorse ampiamente sfruttate. Ma fu solo dal XVIII secolo, con l’estrazione di carbone e metalli vari, che l’industria mineraria divenne fiorente. Da Carbonia a Fulminimaggiore, passando per Nebida, San Giovanni e Masua, le miniere hanno costituito la principale attività economica dell’area sud occidentale della Sardegna fino alla fine del XX secolo.
Nel 2011 nacque il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna come ente istituzionale. Ma già dal 1998 l’UNESCO gli attribuì il titolo di primo Parco Geominerario al mondo. Oggi, gran parte di queste miniere sono chiuse e abbandonate, ma alcune sono diventate siti turistici e musei, consentendo ai visitatori di esplorare la storia estrattiva sarda.
Questa parte della regione è famosa per il Cammino di Santa Barbara, la protettrice dei minatori. Un cammino di circa 500 chilometri diviso in ben 30 tappe che si snoda fra entroterra, spiagge, boschi e alte scogliere della Costa delle Miniere. La sua bellezza naturale caratterizzata da paesaggi costieri suggestivi e dune sabbiose vi farà godere in totale relax di questa meravigliosa terra. Scoprite con altri occhi la Sardegna in questo bellissimo trekking!
Il trekking in questo lato selvaggio della Sardegna parte da Nebida, è proprio qui che si incontra la suggestiva Laveria Lamarmora. Aperta verso fine ‘800 la miniera era dedita all’estrazione di piombo e zinco. Potrete ammirare le tracce dell’opificio, la laveria appunto, e il villaggio di minatori con lo sfondo di un bellissimo scenario marino.
In un continuo saliscendi tra sentieri sterrati che dalle alte scogliere si insinuano nella flora mediterranea si giunge alla bellissima baia di Porto Corallo e proseguendo al meraviglioso panorama sullo scoglio del Pan di Zucchero. Arriverete quindi a Porto Flavia, il porto minerario ricavato sulla scogliera. Costruito nel 1924, qui i minerali estratti venivano direttamente caricati sulle navi attraverso la sua suggestiva galleria che potrete visitare.
Inoltrandovi nell’entroterra incrocerete un tratto del Cammino di Santa Barbara per poi ritrovarvi con lo sguardo a perdita d’occhio sull’azzurro mare. Giungerete a Cala Domestica, dove sarà possibile ammirare le antiche rovine di depositi minerari che dominano il paesaggio di questa affascinante insenatura. Il trekking procede sulla Costa delle Miniere in questo aspro paesaggio interno della Sardegna sino alla Miniera di Pranu Sartu. È qui che si trova la Galleria Harry.
Questa, scavata nel 1865 a circa 50 metri sul livello del mare, permetteva di trasportare i materiali alle varie laverie della miniera. È anche possibile esplorarla con un trenino! Il trekking si conclude a Baggerru, nei pressi del porto dove la Laveria Malfidano ci testimonia, ancora oggi con i suoi resti, l’antica attività mineraria di questa terra.
La Costa delle Miniere può essere esplorata in vari modi, certo, percorrerla tutta d’un fiato può risultare faticoso. Ecco perché per godere in totale serenità del trekking vi consigliamo di dividere l’itinerario in più tappe e affrontarlo in più giorni, in base alle vostre esigenze. L’escursione può essere fatta durante tutto l’anno, ma è dalla primavera all’autunno che il paesaggio sardo dà il meglio di sé. Inoltre se avete tempo, chi vuole approfondire la storia dell’industria estrattiva sarda può visitare il Museo dell’Arte Mineraria e Museo Mineralogico di Iglesias e il Museo del Carbone di Carbonia. Fate anche un salto alla bellissima Grotta di Santa Barbara, venuta alla luce nel 1952 nella miniera di San Giovanni, è una delle più antiche del Paese.
Se siete in cerca di altri trekking in Sardegna, scoprite il percorso attraverso le bellezze in alta quota dell’Ogliastra!
Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.
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