Piemonte, a piedi alla Sacra di San Michele lungo il Sentiero dei Principi

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 05 Mag 2023

La Sacra di San Michele è arroccata sulla cima del Monte Pirchiriano, all’imbocco della Valle di Susa, che domina dall’alto in quasi tutta la sua lunghezza. La sua posizione e forma ha un che di evocativo e mistico e non a caso è il simbolo della Regione Piemonte. Inoltre, ha ispirato con le sue forme ardite ed austere uno scrittore del calibro di Umberto Eco per la sua opera “Il nome della Rosa”, da cui è stato tratto anche un film nel 1986, con Sean Connery protagonista.

La Sacra è, ovviamente, raggiungibile con l’autovettura ma questa escursione crea uno spirito particolare durante l’avvicinamento al luogo sacro, fatto così come doveva esser compiuto dagli antichi pellegrini che nel tempo si sono avvicinati a queste mura, camminando in mezzo alla natura e con paesaggi particolari e coinvolgenti.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 3 ore totali
  • Distanza: 10 Km totali
  • Dislivello: 600 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico
  • Punti acqua: A Sant’Ambrogio di Torino, lungo il sentiero e all’interno della Sacra
  • Segnavia percorso: Sentiero dei Principi/501 – Antica Mulattiera/502
  • Periodo adatto: Tutto l’anno, in assenza di neve
  • Dove parcheggiare: Sant’Ambrogio di Torino, piazza Teologo Rossero

Itinerario

panorama dalla cima Sacra di San Michele (

Guardando l’edificio del Comune (350 metri di altitudine), si prende a sinistra lungo via Caduti per la Patria fino ad arrivare in via Umberto I, nei pressi della medievale Torre della Dogana (XIII sec.). Si prende a sinistra percorrendo tutta via Umberto I, che diventa poi via Torino, fino ad una rotonda ormai fuori dal centro vero e proprio. Da qui si prosegue verso destra (cartello bianco “campo sportivo”) fino a raggiungere la cappella settecentesca della Madonna delle Grazie, nei pressi del cimitero. Si prende a destra la via che passa accanto alla chiesetta e arrivando in località Bertassi percorrendo il tratto più pianeggiante e, tranne la via centrale vera e propria, forse meno interessante.

Poco prima di arrivare alla borgata  si noterà una strada sterrata che si stacca verso destra, con un pilone votivo proprio all’imbocco. Da qui si seguiranno i cartelli di legno “Sentiero dei Principi”. La sterrata si trasforma in mulattiera e quindi in sentiero salendo in modo abbastanza ripido nel bosco, affrontando il tratto più scosceso dell’intero itinerario. Giunti su una strada asfaltata la si prende verso sinistra per un brevissimo tratto, per entrare, a destra, nella borgata Mortera (645 metri di altitudine) il cui nome vien fatto risalire al punto in cui, per tradizione, i cortei funebri si fermavano per riposare.

Da qui parte la vera e propria Strada dei Principi, così detta perché, il 25 ottobre 1836, vi transitò il corteo che trasportava le salme di Casa Savoia in seguito al desiderio di re Carlo Alberto che voleva fare della Sacra di San Michele il Mausoleo della Real Casa.

Si entra nella borgata facendo attenzione a tenere la destra, anche se sembra di entrare in cortili privati, fino ad imboccare la strada che passa a monte degli edifici, abbandonando la borgata e salendo in modo graduale nuovamente nel bosco. Un breve strappo più ripido porta un po’ dopo Pian di Fan ad una balconata panoramica sulla vallata sottostante.

Il tracciato scende leggermente per poi salire con forti zig-zag, passa accanto ad un ripetitore e arriva alla seconda, magnifica, balconata con vista sulla mole della Sacra (890 metri di altitudine).

Qui si trovano anche alcuni tavolini nel bosco con un paio di panchine meditative e andando leggermente a destra si raggiunge una piccola cima: Punta dell’Ancoccia (893 metri di altitudine).

Inizia ora il tratto più bello in assoluto, in mezzo alle faggete e con vista quasi continua sul complesso della Sacra che si innalza sulla roccia. Il percorso è in leggera discesa, veramente piacevole e rilassante.

Si scende sulla strada  leggermente prima del Piazzale della Croce Nera e da qui si arriva su strada asfaltata quasi pianeggiante al bar e alla meta: il complesso della Sacra che ingloba la cima del Monte Pirchiriano.

Consigliatissima la visita guidata dell’interno che porta attraverso lo Scalone dei Morti alla Porta dello Zodiaco fino alla chiesa e alla terrazza panoramica affacciata sulla Torre della Bell’Alda legata alla leggenda.

Si torna ora indietro fino al bar per prendere poco a valle di questo, verso sinistra, il tracciato dell’antica mulattiera che scende in modo ripido fino a raggiungere la borgata San Pietro (770 metri di altitudine). Attraversato il piccolo borgo su asfalto, poco prima di raggiungere la provinciale si tiene la sinistra per imboccare la selciata sassosa che in modo molto ripido e con stretti tornanti fa perdere rapidamente di quota, passando accanto a quindici croci di una Via Crucis e alcune fontane presso cui ristorarsi.

La mulattiera sbuca nei pressi del castello abbaziale di Sant’Ambrogio, antica dimora degli abati e distrutto dal generale francese Catinat nel Settecento, in cui si trova ora un bar, ristorante e piccolo hotel con il curioso nome di “L’Om ‘d Fer” (l’uomo di ferro, poiché sembra che l’unico ritrovamento fatto fu una corazza d’armigero…). Una breve discesa porta alla chiesa parrocchiale, si scendono alcuni gradini e si giunge in via Umberto I, percorrendo la quale, verso destra, si torna al punto di partenza.

La Sacra di San Michele e la sua leggenda

Sacra di San Michele a piedi

Anche chi non è credente resta colpito dalla Sacra di San Michele, simbolo della regione Piemonte, a ben diritto poiché appare dal fondovalle come un icona, puntata verso il cielo, quasi sospesa, proprio come, forse, era intenzione dei suoi fondatori che ne gettarono le fondamenta tra il 983 ed il 987, in cima al Monte Pirchiriano. In realtà, stando alla leggenda, non qui doveva sorgere, bensì sulla cima del vicino Monte Caprasio. Ma ogni notte, per incanto, attrezzi e materiali sparivano di là per apparire in cima al Pirchiriano e alla fine ci si convinse che era qui, che voleva la sua dimora San Michele cui è dedicata. Non poteva avere altro santo, vista la posizione elevata e isolata. Una sorta di Mont-Saint-Michel attorniata dalle nubi anziché dalle maree e proprio una via di pellegrinaggio la collega a questa e a Monte Sant’Angelo, in Puglia.

La Sacra è cresciuta nel tempo e all’interno della chiesa, del XII secolo, si trovano sepolti una ventina di membri della famiglia reale di casa Savoia, qui traslati nel 1937.

La Torre della Bell’Alda

Sacra di San Michele

Alda, giovane fanciulla in fuga dalla soldataglia si gettò terrorizzata dalla torre della Sacra invocando l’aiuto divino che giunse sotto forma di angeli che ne frenarono la caduta, facendola atterrare illesa. Ma il suo orgoglio la spinse a vantarsi troppo di tale fatto, e per superbia si gettò nuovamente dalla torre per dimostrare la benevolenza del Signore. Ahimè, si dice che di lei venne ritrovato un solo orecchio…

Informazioni utili 

Il parcheggio si trova in prossimità del Municipio, in piena zona centrale. Volendo, è possibile anche parcheggiare in località Bertassi, presso le abitazioni.

Ben segnalato, il percorso non presenta difficoltà tecniche ma necessita di allenamento e scarpe adeguate per i sentieri. Necessario avere abbigliamento caldo se si intende visitare l’interno della Sacra poiché le spesse mura sono fresche anche in piena estate.

Se ci si rende conto di aver sopravvalutato le forze, da aprile a novembre (sabato domenica e giorni festivi) esiste un servizio di bus-navetta che dalla Sacra di San Michele porta alla stazione FS di Avigliana (www.sacradisanmichele.com in informazioni/come arrivare).

Sacra di San Michele: www.sacradisanmichele.com
Comune di Sant’Ambrogio di Torino: ww.comune.santambrogioditorino.to.it
Turismo Torino e Provincia: www.turismotorino.org

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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