Affacciato sul Lago Maggiore si snoda questo percorso dai paesaggi strabilianti

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 20 Lug 2023
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Escursione meravigliosa e panoramica che si svolge affacciata sul Lago Maggiore tra faggi e castagni lungo un antico sentiero di collegamento tra le borgate di Cannobio e Cannero, per tornare in tutto relax con una mini-crociera in battello.

1 Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti sola andata (soste escluse)
  • Distanza: 7,5 Km totali
  • Dislivello: 350 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico (E)
  • Segnavia percorso: cartello bianco/rosso “Cannero” e cartello giallo “Via delle genti”
  • Periodo adatto:  tutto l’anno
  • Dove parcheggiare: in Cannobio ampio parcheggio in viale San Carlo Borromeo (a pagamento la domenica) a 300 metri dall’imbarcadero.

2 Itinerario

Andando dal parcheggio all’imbarcadero si passa nei pressi del Santuario di Cannobio che merita una puntatina se non altro per la curiosità dei suoi inizi. Dal Santuario una breve scalinata porta a scendere sulla passeggiata lungolago, ricca di locali e a due passi dall’imbarcadero (fontana).
Si percorre il piacevole e ampio lungolago di piazza Indipendenza per poi prendere in salita via Marconi (cartelli “Centro Storico”). Si noti, all’incrocio con via Umberto I la fontana e gli affreschi che si trovano al di sotto del portico a sinistra del cinquecentesco Palazzo Pironi. Si prende ora a destra per via Umberto I, ancora piacevolmente pedonale e costellata da attività commerciali e ristori, per poi attraversare la via aperta aperta al traffico e arrivare accanto al bel Palazzo Parasi del 1291 (fontana) dietro il quale si trova il romanico Campanile di San Vittore alla cui base si trova l’Ufficio del Turismo.

Si prosegue dritti lungo via Antonio Giovanola, ora non più pedonale ma con traffico abbastanza ridotto, e se ci si gira per un momento si vedrà il bel campanile romanico inquadrato dalla prospettiva della via. Si deve girare a sinistra imboccando la stretta via G. M. Giovanola che si fa selciata e passa nei pressi di un grande lavatoio quadrato. Attraversata una via asfaltata si prosegue dritti per qualche passo ancora arrivando ad un bivio. Si prende a destra la via in salita (cartelli bianchi “Casali Bagnara” e “Casali Roccolo”, segni bianchi/rossi) arrivando ad un nuovo incrocio con i cartelli del sentiero ove si va a sinistra. La strada asfaltata si fa stretta e in forte salita fino ad uno slargo che fa da piccolo parcheggio dove diventa sentiero e poi si trasforma in una bella selciata che continua a salire in modo parecchio deciso oltre un vecchio pilone votivo di pietra e passando a ridosso delle recinzioni di alcune abitazioni prima di diventare finalmente più graduale e immergersi in un bel bosco di castagni.

Si sale ancora, ovviamente, ma in modo più graduale mentre a tratti si apre la vista tra i rami su Cannobio da cui siamo partiti. Tra la rinfrescante ombra creata dal fitto bosco di querce e castagni si arriva ad una selciata più grande e regolare che si prende a destra, in salita, e che porta alle case della borgata Solivo (fontana). Giunti ad una strada asfaltata la si prende verso destra, sempre in salita (cartello bianco “Viggione”). Si segue l’asfalto per circa 250 metri metri per poi abbandonarlo prendendo una selciata a sinistra.
Questa via raccorda su una selciata più ampia, si continua a sinistra in salita costante e graduale arrivando a Molineggi.

La borgata è anticipata da una minuscola chiesetta, prosegue con un grande mulino ed è costellata da numerose sculture metalliche ottenute per lo più da vecchi attrezzi agricoli.
Passato un suggestivo ponte di pietra ci si inoltra in un bel tratto delimitato da una parte da un mancorrente di legno e dall’altra da rocce suggestive su cui si sono abbarbicati nel tempo i castagni assumendo a volte forme fatate.
Poco oltre si tocca la quota massima dell’intero percorso (500 m.) e si abbandona la sterrata per il sentiero a sinistra finalmente in discesa che scende tra castagni in modo netto e deciso attraversando un suggestivo rio con rocce che dopo le piogge ospitano suggestive cascatelle.

La discesa molto netta porta a sfiorare le abitazioni di Carmine Inferiore in cui non ci si inoltra per proseguire verso destra lungo un tratto graduale che attraversa diversi piccoli rii. Una scalinata fa prendere un po’ di quota e avvicina a Carmine Superiore e al suo Santuario.
Il luogo è magnifico, sospeso sulla roccia e con un superbo panorama dalla terrazza che si allarga accanto alla chiesa. Un punto in cui fermarsi a ritemprare lo spirito.
Si deve ora attraversare la borgata (fontana) percorrendo gli stretti vicoli di pietra, seguendo i bolli bianco/rossi ma facendo attenzione ai cartelli perché va tenuta la sinistra che porta ad abbandonare la borgata inizialmente in discesa, poi alternando tratti di salita a discese, sempre immersi nel fitto del bosco formato da castagni ritorti ed evocativi tra cui appaiono, a volte un po’ a sorpresa, suggestivi ruderi di edifici di pietra avvolti dalla vegetazione.
Gradualmente si giunge ad una zona più aperta e terrazzata da cui si apre la vista sul lago e sui Castelli di Cannero.

Si attraversa la piccola borgata di Cheggio (281 m) seguendo i rudimentali cartelli “Cannero” e scendendo fino alla strada statale che va attraversata (prestando molta attenzione).
Una volta attraversato si prende subito la pedonale a sinistra che in discesa porta verso Cannero, si deve prendere poi a sinistra all’altezza di un cartello “Cannobio” (a ritroso) arrivando al piccolo porto, alla passeggiata lungolago e all’imbarcadero da cui prendere il battello per il ritorno dopo essersi rifocillati lungo le splendide e colorate rive

2.1 Carmine superiore

Il borgo risale all’anno Mille e aveva funzioni di casaforte: in caso di pericolo la popolazione vi trovava rifugio. Poco alla volta divenne abitato e nel corso del XIV secolo venne edificata la chiesa, dedicata a San Gottardo. Al suo interno custodisce affreschi del XV-XVI secolo, visibili dalla vetrata (pagando un piccolo obolo per accendere l’illuminazione interna, ma ne vale la pena). Si pensi che durante il XVII secolo il borgo fu colpito da peste e gli affreschi della chiesa coperti di calce per disinfettare il luogo, usato come lazzaretto. Rividero la luce solo durante i restauri del 1932.

2.2 Castelli di Cannero

I castelli si presentano assai particolari, simili più a navi galleggianti vista la loro posizione a fil d’acqua. Eretti fra il XIII ed il XIV secolo, avevano nome di Malpaga poiché costruiti a spese della popolazione locale. In essi si rifugiavano i cinque fratelli Mazzardi, detti Mazzarditi, che dominavano le zone circostanti con pugno di ferro e crudeltà. Fu solo il Duca di Milano, Filippo Maria Visconti, a riuscire a mettere i castelli sotto assedio, facendoli capitolare nel 1414, radendoli poi al suolo. Ceduti in seguito alla famiglia Borromeo, sulle rovine venne edificata nel 1519 una rocca, la Vitaliana, per controllare la vicina Svizzera. Abbandonati nel tempo, ancora oggi sono di proprietà dei Borromeo ma purtroppo, al momento, non sono visitabili anche se si si parla di un loro possibile recupero.

3 Informazioni utili

Escursione priva di difficoltà e adatta a tutti, percorribile tutto l’anno si svolge quasi interamente tra freschi boschi di castagni e faggi con splendidi punti di vista sul Lago Maggiore.

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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