Prendiamoci un momento per ricordare…tutti conosciamo quella sensazione: è sera, le stelle sono luminose. Voltiamo leggermente la testa, ed eccola lì: la Luna ci guarda, con le perfette imperfezioni della sua superficie. Apriamo gli occhi e siamo in Val di Fassa, al Lago di Antermoia. Ed ecco che è come se ci fossimo avvicinati al nostro satellite. Quelle rocce lunari ci circondano, e lo specchio d’acqua di fronte a noi è a dir poco meraviglioso.
Ma facciamo un passo indietro e capiamo come siamo arrivati su questa Luna terrestre. Scopriamo il Lago di Antermoia.
Panorama ampi del Lago di Antermoia
Questo lago si trova ai possenti piedi del Catinaccio di Antermoia, a 2.495 m di quota. Il nostro viaggio comincia da Campitello di Fassa, dove lasciamo la macchina, in piazza. Pochi metri dopo abbiamo l’opzione di prendere la navetta per Rifugio Micheluzzi, il che è molto utile per risparmiare un po’ di gambe che ci serviranno molto nel nostro percorso. Una volta arrivati al rifugio iniziamo la nostra avventura. Camminiamo nella Val Duron, tra prati verdi e un silenzio completo…o meglio, nel rumore perfetto della natura, completamente indisturbato.
Dobbiamo passare di fronte alla Baita Lino Brach per prendere il sentiero 576 che comincia a farci puntare verso il lago. Più camminiamo, più passiamo dalla verde Terra ad un altro paesaggio, che si trasforma nella Luna. L’erba si fa sempre più timida nello spuntare, e le rocce prendono il sopravvento. Superato il Passo delle Ciaregole ci vorrà un’ora di cammino per giungere a Passo di Dona, dal quale intravediamo il Rifugio Antermoia. Il Catinaccio si innalza potente sopra il punto di ristoro più vicino alla nostra meta.
Un paesaggio che sembra lunare nei pressi del Lago di Antermoia
A questo punto, non siamo lontani, e ciò si capisce tramite il fatto che il paesaggio attorno a noi è uno dei più caratteristici del nostro pianeta. Le rocce, frastagliate, irregolari regalano una sensazione difficilmente dimenticabile: ci ricordiamo di quelle notti d’estate in cui abbiamo guardato la Luna pensando alla sua bellezza. Ed ecco che scivolare nell’infinita immaginazione è estremamente semplice. Ci aspetta una discesa che ci farà volare a destinazione: siamo di fronte al fantastico Lago di Antermoia, che riflette il cielo azzurro quanto le onde invisibili del silenzio. Un brivido di emozione scorre sulla schiena.
Sediamoci su una di quelle rocce in ammirazione. Una volta riposato ed apprezzato la meraviglia del mondo, possiamo cominciare a tornare sui nostri passi, questa volta prima sulla Luna per poi ritornare sulla Terra. Arrivati a Rifugio Micheluzzi, prendiamo nuovamente la navetta, oppure torniamo a piedi. Qualunque scelta faremo, saremo fieri delle nostre gambe alla fine del percorso: possiamo dire di essere sbarcati sul nostro satellite. Questo ci insegna che non ci servirà essere degli astronauti per vivere esperienze fuori dal comune: ci basterà esplorare a fondo il nostro amato pianeta Terra.
Non ci troviamo di fronte ad un percorso difficile, ma il percorso per il Lago di Antermoia necessiterà che i suoi esploratori indossino delle scarpe tecniche e che abbiamo un moderato grado di allenamento.
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Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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