Trekking alla ricerca di funghi: ecco 5 zone dove andare, ma non dirlo a nessuno!

Maria Bolettieri  | 08 Set 2023
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Il mese di settembre porta con sé delle belle sorprese, le foglie iniziano a cadere, spuntano i nuovi frutti della terra e andare a funghi diventa un ottimo pretesto per fare trekking e immergersi nei caldi colori dell’autunno.
La ricerca dei funghi è un’attività che offre varie opportunità per apprezzare la bellezza della natura e vivere un’esperienza molto gratificante. Camminare tra prati e foreste, a contatto con alberi maestosi, permette di godere appieno della natura nel silenzio del bosco. Le escursioni diventano un momento di pace e tranquillità e un’ottima occasione per rigenerare mente e spirito. Inoltre trovare un fungo commestibile è molto gratificante soprattutto se il risultato è un piatto tutto da gustare.
Ma come raccoglierli, come riconoscerli e dove trovarli? Scopritelo con noi!

 

Andare a funghi: come raccoglierli in tutta sicurezza

Ogni escursione alla ricerca di funghi è un’avventura unica. Inoltre molte persone amano condividere questa passione con amici e familiari, creando momenti speciali in compagnia.
Scoprire diverse specie, forme e colori può essere sorprendente e affascinante. Andare a funghi offre l’opportunità di osservare il ciclo di vita di queste straordinarie creature, le diverse fasi di crescita, dalla loro emersione dal terreno fino alla maturità.
Come si fa ad andare a funghi? La sicurezza nella raccolta di funghi è un fattore davvero importante, poiché molte specie possono essere velenose e causare gravi avvelenamenti se consumate. Prima di iniziare a raccogliere funghi, è essenziale acquisire una solida conoscenza. Inoltre la raccolta di funghi è un’attività sostenibile se viene praticata in modo responsabile. Questo implica il rispetto per l’ambiente circostante, evitando di danneggiare il terreno e raccogliendo solo quelli commestibili.

 

Serve il tesserino per i funghi? La normativa da regione a regione

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È importante informarsi sulle regole e i regolamenti locali prima di intraprendere qualsiasi attività di raccolta dei funghi in una determinata area.
Il “patentino per andare a funghi” anche detto “tesserino del fungaiolo” è una misura che è stata adottata per regolamentare la raccolta e garantire la sostenibilità dell’attività. Le specifiche norme e requisiti per ottenere un patentino per la raccolta dei funghi variano notevolmente da una regione all’altra e possono anche cambiare nel tempo. Se non tutte obbligano, chi va per funghi, a disporre di un patentino, l’importante è non improvvisarsi cercatori occasionali. Infatti è necessario partecipare a corsi di formazione, superare un test sul riconoscimento dei funghi commestibili e velenosi e pagare un contributo.

 

Dove andare per funghi? I luoghi più belli da nord a sud 

La raccolta indiscriminata può avere un impatto negativo sugli ecosistemi forestali, preservare l’equilibrio ecologico è fondamentale quando si va sia in cerca di funghi che di erbe spontanee.
Seguire le regole e il buon senso, permette di godere in sicurezza di questa attività per scoprire la varietà e la bellezza del mondo fungino. Vescie, gallinacci, porcini, ovuli, prataioli e chi più ne ha più ne metta, di funghi commestibili la natura ne è piena. Una volta apprese le tecniche e i periodi di raccolta, non vi resta che infilare le vostre scarpe da trekking e partire alla volta del bosco.
L’Italia è ricca di questi miceti che crescono in maniera spontanea deliziando i nostri occhi e soprattutto i nostri palati. Dal Trentino alla Calabria, passando per Emilia, Toscana e Marche, diverse regioni offrono l’opportunità di avventurarsi fra prati e foreste per cogliere questi meravigliosi frutti della terra.
Dove andare per funghi? Ecco, da nord a sud, 5 zone perfette per la vostra ricerca!

 

Trentino ed Emilia-Romagna: nei boschi fra Alpi e Prealpi del nord

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Per chi ama fare trekking in cerca di funghi, l’Altopiano della Paganella e il Parco Naturale dell’Adamello sono perfetti per immergersi nella magnificenza della natura e coglierne i suoi tesori. Ad attendervi non vi sono solo i porcini, una grande varietà di gallinacci, mazze di tamburo e prataioli sono solo alcuni dei funghi che troverete per i vostri piatti!
Borgo Val di Taro, Albareto e Pontremoli sono molto rinomati in Emilia-Romagna per il famoso fungo di Borgotaro a cui, nel 1996 la Comunità Europea, ha addirittura conferito il marchio I.G.P. Ogni anno dalla metà di settembre qui si svolge addirittura una fiera in onore di questo bellissimo porcino. Munitevi di tesserino e informatevi sulla sua raccolta  se desiderate andare a funghi in queste affascinanti terre.

 

Andare a funghi al centro: tra Toscana e Marche

La bellissima Maremma toscana con i suoi paesaggi tra mare e verdi colli, attira da sempre visitatori da tutto il mondo. Forse pochi sanno che qui fra Massa Marittima e Civitella Marittima da metà settembre sino alla fine di novembre la natura regala, a chi va in cerca di funghi, un suggestivo prato ricco di questi frutti: ovuli, galletti e porcini e perfino il succulento porcino nero. Anche il territorio del Monte Amiata offre varie opportunità per chi approda in Toscana.
Avete mai sentito parlare del porcino gigante di quasi 1,6 chili trovato sul Monte Catria o della vescia gigante, di 3 chili, trovata a Cingoli nel bosco delle Tassinete? Per chi vuole andare a funghi nelle Marche c’è solo l’imbarazzo della scelta e chissà se capiterà anche a voi la fortuna di incappare in uno di questi magnifici esemplari! 

 

Al sud: in cerca di funghi in Calabria 


Andare a funghi sull’Altopiano della Sila è davvero emozionante. Fra boschi di abeti e pini, e paesaggi dominati da laghi e pascoli, il fungaiolo può tuffarsi in un vero e proprio paradiso: dal Lactarius deliciosus al pinarolo, passando per il porcinello rosso. Come da normativa vigente, in Calabria, la raccolta può avvenire solo se muniti di apposito tesserino.
Un altro sito di grande importanza per la raccolta di funghi è al confine con la Basilicata, sul versante calabro del Pollino. Fra boschi di castagni e querce, qui troverete, oltre al Boletus, il classico porcino, anche il magnifico porcino nero, le mazze di tamburo, i gallinacci e, sotto gli alti faggi, una certa varietà di russule.
Fate una capatina anche più a sud, nella zona del Monte Poro, per riempire il vostro cestino di porcini, galletti e chiodini. Ma attenzione a non esagerare, rispettate le quantità stabilite e la natura vi ringrazierà!

Maria Bolettieri
Maria Bolettieri

Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.



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