Quanto tempo è passato dalle avventure di Erodoto, uno dei primi “influencer” del turismo nella storia occidentale. Da allora molte cose sono cambiate nel modo in cui si scoprono nuove culture e luoghi inesplorati. Ma una cosa è rimasta intatta: la voglia di scoprire e soddisfare la propria wanderlust.
Negli ultimi anni, è emerso un trend in particolare, ovvero quello del turismo sostenibile. Questo nuovo approccio mira a ridurre al minimo l’impatto ambientale e sociale, offrendo agli utenti esperienze più profonde e autentiche.
Da qui sono partiti vari “filoni”, come quello dello slow tourism, uno dei principali protagonisti di questo nuovo movimento. Ma di cosa si tratta precisamente e che impatto potrebbe avere negli anni a venire? Scopriamolo insieme!
Il concetto di slow tourism si concretizza in un approccio al viaggio più lento, consapevole e sostenibile. L’obiettivo è immergersi nelle culture del luogo che si sta visitando, riducendo l’impatto ambientale. A differenza dei viaggi tradizionali, in cui spesso si tenta di coprire diverse destinazioni in breve tempo, quasi a voler spuntare le caselle da una lista immaginaria, il turismo lento invita i viaggiatori a prendersi il loro tempo, vivendo ogni luogo in modo più autentico.
Secondo alcuni dati recenti, la stragrande maggioranza dei turisti italiani si dice quanto meno interessata a scoprire questo nuovo approccio, orientato verso soggiorni di lunga durata (oltre 10 giorni). In parallelo, si nota un interesse crescente per le destinazioni meno affollate, anche con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e sociale dell’indotto turistico.
Le attività principali nello slow tourism includono escursioni a piedi, visite culturali, degustazioni gastronomiche, oltre a eventi e workshop locali. Tra le destinazioni più gettonate per questo tipo di turismo troviamo la nostra amata Italia, la Francia, la Spagna e il Portogallo. I Paesi dell’Europa meridionale si sono aperti per primi a questa nuova via, dando la possibilità di scoprire la bellezza naturale e il patrimonio culturale custodito nei propri confini, con un ritmo rilassato, lontano dalla calca.
L’ecoturismo è un’altra tendenza che sta emergendo con forza. In questo caso, l’obiettivo è duplice: proteggere l’ambiente e promuovere la conservazione delle risorse naturali. Al momento, rappresenta tra il 5% e il 7% del mercato turistico globale, ma le stime sono in crescita, considerando che il 69% dei viaggiatori ha dichiarato di voler soggiornare in alloggi eco-friendly.
Con questa nuova tendenza potrebbero emergere destinazioni ora ignote e ancora incontaminate, come parchi naturali, riserve e aree protette. I viaggiatori che scelgono questo tipo di turismo sono molto consapevoli dal punto di vista ambientale e, in alcuni casi, possono arrivare a partecipare a iniziative di conservazione ed esperienze a sostegno delle comunità locali durante il viaggio stesso.
Il turismo del volontariato, talvolta chiamato anche “volunturismo”, è un altro segmento in forte espansione. Questo mercato valeva circa 2,85 miliardi di dollari nel 2019 e si prevede che supererà la soglia di 5 miliardi entro il 2024.
I turisti possono esplorare nuove mete e contribuire a cause sociali e ambientali, come ad esempio la bonifica dei corsi d’acqua in Thailandia, spesso ricolmi di plastica e altri rifiuti.
La nostra vita è sempre più intrecciata alla sfera digitale. Anche per questo motivo, molti viaggiatori cercano di “staccare la spina” e disconnettersi dalla tecnologia, tramite vacanze all’insegna del cosiddetto “digital detox”.
In Italia, ci sono già diverse strutture che propongono ritiri ed esperienze di digital detox. In particolare, si tratta di agriturismi lungo la dorsale appenninica o strutture in alcune zone meno note delle Alpi italiane, dove i turisti possono immergersi nella natura e godersi una pausa dalla vita frenetica.
Come si può immaginare di scoprire un nuovo posto senza provare le sue prelibatezze? Questo nuovo approccio sostiene l’economia locale e riduce anche l’impatto ambientale, accorciando la filiera grazie a prodotti a chilometro zero e di stagione.
Da Nord a Sud, le nostre regioni sanno offrire una miriade di esperienze culinarie diverse per ingredienti ma sempre di alto livello, passando per le degustazioni di vini, senza dimenticare le lezioni di cucina tradizionale.
La consapevolezza ambientale e sociale sono importanti anche nel settore del turismo ma non bisogna dimenticarsi della sicurezza. Se hai trovato qualche spunto utile per il tuo prossimo viaggio, dai un’occhiata ai consigli qua sotto e valuta se sia opportuno implementarli:
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