Allergia in primavera, quanto ne risente la tua voglia di fare trekking?
Purtroppo come ben saprai, se sei un soggetto allergico le escursioni in questo periodo possono comportare numerosi problemi e far diminuire il tuo desiderio di una camminata nella natura. Tra prurito al naso, occhi arrossati e continui starnuti ecco che la tua giornata di relax si trasforma in un momento di disagio per te e chi ti sta vicino.
Di certo smettere di uscire o bombardarsi di antistaminici non risolve la situazione.
Come porvi rimedio? Continua a leggere per scoprire tutti i nostri consigli!
Evitare il momento di maggiore esposizione ai pollini è possibile! Hai presente le previsioni meteo? Il sito ufficiale del bollettino pollini ha proprio la stessa funzione. Come una sorta di meteo per le allergie avrai l’opportunità di poter controllare i periodi di maggior picco. Sarà in questo modo possibile pianificare il tuo trekking sapendo quando e dove vi è la più elevata concentrazione senza correre rischi.
Ragazza che fa trekking dopo la pioggia
Se c’è un’occasione perfetta per fare trekking e tenere a bada l’allergia in primavera, di certo subito dopo la pioggia è l’ideale!
Sappiamo tutti che quando piove i pollini non si sollevano nell’aria, pertanto una bella passeggiata immediatamente dopo un temporale può essere davvero gradevole.
La freschezza dell’aria e la sua salubrità ti permetteranno di goderti l’escursione senza starnutire. Ma fai comunque attenzione, d’altronde il terreno bagnato potrebbe essere scivoloso, ricorda di munirti dell’equipaggiamento giusto.
Un altro momento adatto è il calar della sera! Se ti appassionano anche i trekking in notturna allora le escursioni serali sono il rimedio migliore per la tua allergia di primavera. La concentrazione di pollini è sicuramente inferiore per via dell’assenza di sole e della presenza dell’umidità in quanto quest’ultima li aiuta a tenere bloccati a terra.
Pensa ad attrezzarti nel caso il percorso preveda un pernottamento!
Trekker fra i boschi in montagna
Evitare i prati in fiore à l’abbiccì di tutti i soggetti allergici. Infatti non avrebbe senso andare a fare trekking in zone in cui il polline regna sovrano come i campi ricchi di graminacee e fioriture. I boschi sono il giusto compromesso per ridurre l’esposizione ai pollini poiché gli alberi rilasciano meno allergeni. In aggiunta l’umidità boschiva e le zone ombreggiate ne limitano la dispersione in aria.
Se soffri di allergia, fare trekking in alta montagna non può che recare sollievo! Oltre i 1.500 metri infatti la presenza di pollini diminuisce significativamente. Le vie respiratorie non possono che ringraziarti con l’aria più ricca di ossigeno.
Fai comunque attenzione a evitare i periodi di massima pollinazione degli alberi e alle condizioni del bollettino per verificare se le fioriture sono in ritardo.
Allergia e naso irritato
Se porti le lenti a contatto e soffri di allergia in primavera sai che gli occhi rossi che lacrimano non vanno d’accordo con il trekking. Ma come fare se hai anche problemi di vista? Un rimedio è quello di usare degli occhiali da sole protettivi. Di sicuro con l’aumento della luce solare, dovuto alla stagione, i modelli polarizzati sono i migliori. Ma se proprio vuoi proteggere i tuoi occhi dai possibili pollini allora dovrai scegliere un modello fasciante.
Un cappello può attenuare il depositarsi di pollini sulla testa. Oggi esistono anche dei copricapo dotati di rete, e anche se vi sentirete un po’ come degli apicoltori, almeno ne sarà valsa la pena. Proteggi il naso con una pomata a base di vaselina! Se spalmata poco prima di uscire in escursione questa fa da barriera e impedisce ai pollini di entrare nelle cavità nasali. Cerchi altri rimedi naturali? Eccone di seguito alcuni!
Le piante che aiutano la salute
Al rientro dall’escursione è sempre opportuno fare una doccia per lavare via gli eventuali residui di polline. Anche i lavaggi con degli spray nasali possono aiutarti a rimuovere eventuali pollini intrappolati.
Curare l’allergia in primavera è possibile e di certo la nostra voglia di fare trekking aumenterà. In natura ci sono varie piante che possono recare sollievo. Se cerchi degli antistaminici la Perilla frutescens è perfetta per le sue proprietà e funge quasi da cortisonico naturale. Al pari di questa vi è il Ribes Nero, soprattutto per il cosiddetto “raffreddore da fieno”. Se vuoi rafforzare le tue difese dall’interno i probiotici aiuteranno il tuo sistema immunitario.
Se ami curarti con le piante leggi qui i 5 rimedi che non possono mancare nello zaino da trekking!
Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.
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