Fare trekking urbano in un paese come Bobbio è il modo migliore per andare alla scoperta dello sconfinato patrimonio artistico del nostro Bel Paese. Questa giovane disciplina si sta affermando nel mondo del trekking, ritagliandosi un suo posto nel grande mondo delle escursioni. Difatti, molti sono gli appassionati di escursionismo che, non avendo tempo di raggiungere località di montagna, hanno ripiegato su questa specialità per poter continuare a praticare il loro sport preferito. In aggiunta, molti altri hanno invece scelto questo tipo di escursionismo per poter coniugare due passioni: quella per il trekking e quella per l’arte. Con il trekking urbano, infatti, le due discipline si fondono armoniosamente, permettendo di scoprire luoghi meravigliosi e carichi di significato. Ecco quindi una breve guida per fare trekking urbano su e giù per Bobbio, incantevole perla del patrimonio artistico italiano, incastonata nella Val Trebbia, in provincia di Piacenza.
Bobbio si presta perfettamente a questo tipo di attività, soprattutto per chi è ancora alle prime armi; le pendenze dolci che si incontrano, infatti, sono adatte a chiunque, anche ai principianti. Il percorso, che vi condurrà su e giù per Bobbio sino alla periferia nord del paese, attraverso le meraviglie architettoniche presenti nel centro storico, è lungo poco più di 7 km e può essere sfruttato come escursione per mezza giornata oppure, con molta calma e numerose pause, come tour per tutto il giorno. Non solo: per chi ama l’atmosfera del tramonto sarà decisamente affascinante percorrere parte del percorso al calar del sole, magari ammirando Bobbio da lontano mentre le luci dei lampioni iniziano a prendere il posto della luce naturale.
Il Ponte Gobbo di Bobbio
Per godersi al meglio questo trekking potrete lasciare l’auto fuori dal paese e godervi così l’ingresso nel centro storico attraverso il Ponte Gobbo, l’antichissimo ponte che dà il benvenuto ai viaggiatori. Dalla località La Fornace vi incamminerete quindi in direzione del ponte sul Trebbia, facilmente individuabile. Questa struttura, caratterizzata dall’irregolarità delle campate e dalla gobba accentuata di due di esse, ha origini antichissime: i monaci dell’abbazia di San Colombano, infatti, lo costruirono nel VII secolo, su un luogo ove già esisteva un ponte più antico, probabilmente di epoca romana. Una volta attraversati i 243 metri del collegamento, raggiungerete il centro storico della cittadina e in pochi passi entrerete in piazza Duomo, prima tappa del tour.
Il duomo di Bobbio, altrimenti noto come concattedrale di Santa Maria Assunta, venne costruito a partire dal 1070, quando la diocesi venne divisa dall’abbazia. I lavori per rendere fruibile l’edificio durarono solo cinque anni; nel 1075, infatti, la chiesa venne consacrata a Santa Maria Assunta. La struttura ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli. Originariamente costruita in stile romanico, la facciata venne poi sostituita con l’attuale alla fine del XV secolo; oggi è giunta sino a noi con le ulteriori modifiche apportate durante i restauri del XVIII secolo. Le torri campanarie che incorniciano la facciata risalgono invece al XVI secolo.
La semplice purezza della pietra del prospetto esterno crea un contrasto armonico con l’interno, suddiviso in tre navate e finemente decorato con affreschi afferenti a diverse epoche. Il più antico di essi è l’Annunciazione di Bartolomeo Bonone, dipinto agli inizi del XVI secolo in puro stile rinascimentale.
L’Abbazia di San Colombano
Ma il trekking su e giù per Bobbio continua: poche centinaia di metri e farete ingresso nella piazza dell’abbazia di San Colombano; qui è possibile che incontrerete qualche pellegrino che arriva dalla Via degli Abati, un’antica via di pellegrinaggio nel nord Italia, oggi nuovamente frequentata. Il complesso monastico ha origini antichissime: il monaco Colombano, proveniente dall’Irlanda, fondò qui il complesso agli inizi del VII secolo, su terre donategli dal re longobardo Agilulfo, al tempo sovrano di questo territorio. La Basilica attuale è stata costruita tra il 1456 e il 1522, sui resti della precedente chiesa abbaziale risalente al IX secolo. La facciata, a salienti e munita di nartece, esalta la purezza della pietra a vista. Il paramento è scandito da due grandi lesene che incorniciano il prospetto centrale; sul timpano sono collocati tre pinnacoli.
L’interno, scandito in cinque navate, è finemente decorato con numerosi affreschi in stile rinascimentale, coevi al cantiere originario. Nella cripta sono state riportate alla luce parte delle decorazioni musive del pavimento della basilica del IX secolo.
Il Castello Malaspina dal Verme di Bobbio
Lasciata la piazza dell’abbazia, proseguirete il trekking dentro Bobbio verso nord sino a giungere al santuario della Madonna dell’Aiuto. La facciata neoclassica del grande Santuario, la cui costruzione è legata a un’immagine della Vergine Maria a cui sono attribuiti poteri miracolosi, permette di guadagnare l’ingresso sulla navata interna riccamente decorata agli inizi del XX secolo. Terminata la visita al Santuario, vi muoverete verso est per attraversare il parco che conduce sino al centralissimo castello Malaspina del Verme. Un tempo appartenuto alla potente famiglia Visconti, la fortificazione venne poi acquisita dalla famiglia Del Verme nel XV secolo; nella seconda metà del secolo successivo Gian Maria Del Verme trasformò l’imponente castello in elegante dimora, assetto in cui si presenta ancora oggi. Una visita al castello è assolutamente da fare.
L’ultima parte del trekking si sviluppa sulle dolci colline alle spalle del paese, dove sorge la parte più nuova dell’abitato. In questa parte i punti d’interesse storico-artistico lasciano il passo ai diversi punti panoramici sul centro storico che si susseguono. Superando una leggera salita, infatti, raggiungerete la periferia nord del paese, circondata dai boschi. Da qui, dopo aver ripreso fiato, incomincerete la discesa per tornare verso il Trebbia e tornare, attraverso il ponte Gobbo, al punto di partenza.
La vallata che ospita Bobbio è abitata dall’uomo sin dal neolitico. Diventato romano nel 14 a.C., il borgo fortificato si formò attorno al IV secolo, per poi iniziare il suo periodo di massimo splendore grazie alla fondazione dell’abbazia di San Colombano nel 614. Nel 1014 l’imperatore gli conferì il titolo di città; il borgo ha vissuto l’alternarsi di diverse signorie, sino a giungere all’Unità d’Italia, quando venne associata al dipartimento di Genova.
La storia di Bobbio è legata a doppio filo alle vicende dell’abbazia di San Colombano. Alla fine del VI secolo il re longobardo Agilulfo, di fede ariana, si convertì al cattolicesimo per seguire la fede della moglie Teodolinda. Il sovrano, in un impeto di zelo religioso, nel 613 donò al monaco Colombano l’area ove tutt’oggi sorge l’abbazia e alcune terre. L’anno successivo iniziarono i lavori per la costruzione del complesso abbaziale. La regola benedettina presto affiancò l’originaria colombana, più rigida. Da sottolineare la biblioteca, una delle più ricche e importanti grazie ai numerosi testi portati da san Colombano dall’Irlanda.
Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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