Un’illusione? Un trucchetto dei nostri occhi? Eccoci al cospetto del Lago Nero, in Trentino. Dopo aver trascorso assieme così tante avventure, ci aspetteremmo di non poterci più stupire di fronte a nulla. Ma la vita ha un’opinione diversa. La vista di questo lago ci lascia a bocca aperta, rimaniamo sorpresi dal suo colore così scuro tanto quanto dal paesaggio che ci è entrato nel cuore arrivando qui. Dunque, saliamo in una macchina del tempo per arrivare al momento in cui siamo partiti. Ripercorriamo questa magia insieme.
La nostra avventura inizia al parcheggio della Malga Vallina d’Amola, dopo aver percorso tutta la Val Nambrone in auto. Parcheggiamo, ed ecco che ci siamo. Nei pressi della malga un segnavia ci indica due sentieri, e conducono entrambi a Rifugio Segantini, tappa obbligatoria per arrivare al Lago Nero. È consigliabile seguire il sentiero 311B, poiché è il meno frequentato. È denominato anche sentiero Mattasoglio. Ecco che seguiamo il rumore dei torrenti, percorrendo tutta la valle. Ci troviamo immersi nel verde. Siamo nella parte dell’Adamello del Parco dell’Adamello Brenta, meraviglioso.
Il rumore dell’acqua ci riempie i timpani, siamo nella meraviglia più emozionante. Seguiamo il sentiero ed ecco che dominiamo la parte più alta di tutta la valle. Svoltiamo a destra per vedere di fronte a noi Rifugio Segantini. Passiamo tra i torrenti per raggiungerlo. Dopo una buonissima pausa pranzo, passiamo su un ponte sospeso e rimbocchiamoci le maniche: ora si sale. Dobbiamo giungere alla Bocchetta de l’Om prendendo il sentiero 216, sempre in salita ripida. Successivamente, iniziamo la nostra discesa verso il Lago Nero. Riusciamo anche a vedere i laghi di Cornisello. Eccoci finalmente arrivati al Lago Nero. Siamo a 2.233 metri di quota.
Ma perché si chiama così? Ebbene, il blu di questo lago meraviglioso è talmente intenso da sembrare quasi nero all’occhio. La spiegazione si cela nella sua profondità: siamo di fronte ad un bacino di 33 metri. Ovviamente non ci appare sempre e solo di questo colore estremamente intenso, poiché lo spettacolo delle Dolomiti di Brenta si specchia in questa meraviglia naturale.
Le rocce cadono precipitosamente verso il fondo, lasciando la loro superficie visibile ai nostri occhi da esploratori. È come se guardassimo la punta di un iceberg: pensiamo che sia meraviglioso e grande, ma a volte le cose più belle sono anche le più nascoste. Ciò che possiamo vedere è invece la sua estensione di ben 200 m, con la sua larghezza di 160 m. Quando arriva il momento del tramonto godiamo di un momento ancora più magico, forte nella fragilità della sua breve durata. Il sole sta per scomparire all’orizzonte…e il lago ci sembra ancora più scuro. È quel momento in cui la luce scompare per lasciare spazio al mistero.
Il percorso per arrivare al Lago Nero non è particolarmente difficile, dunque è adatto a chiunque indossi un paio di scarpe da trekking. Nonostante vi siano dei punti più impegnativi, come la salita per arrivare al Bocchetta de l’Om, una gamba leggermente allenata può tranquillamente affrontare questa meravigliosa camminata. La durata totale del trekking è da stabilirsi in base al passo di ognuno, ma dura circa 4-5 ore. Per completare il giro arriviamo al Rifugio Cornisello per poi seguire la strada asfaltata verso la Malga Vallina d’Amola. Ecco che, pieni di meraviglia, torniamo alla macchina.
È inoltre da annotare che il caratteristico colore quasi nero del lago si ammira meglio in condizioni di copertura del cielo. Per la prima volta dobbiamo sperare che le nuvole ci accompagnino. Quando splende il sole ci troviamo davanti ad un colore blu molto intenso, che ci fa percepire ancora di più la profondità di questo magnifico lago. Dunque, guarderemo uno spettacolo meraviglioso qualunque sia il meteo. È forse l’unico posto che assume un carattere così particolare, apparendo più blu o più nero in base alla luce.
Di seguito, alcuni link utili.
Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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