In Toscana sulle tracce dei tedeschi: questo percorso segue passo passo l’antica linea Gotica

Emma Valenti  | 05 Ott 2023
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Ascoltiamo bene. Siamo in Toscana, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, e stiamo percorrendo il sentiero dei tedeschi. Riusciamo ancora a sentire quei rumori terrificanti della guerra…ma ora siamo semplicemente immersi nel silenzio, a ricordare. La natura attorno a noi è incredibile, una pace dovuta dopo il rimbombo dell’odio. Ed allora partiamo alla scoperta dell’antica linea Gotica, entriamo nelle mura del passato con gli occhi del presente.

1 Il sentiero dei tedeschi: quando i boschi ci raccontano una storia

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Cominciamo innanzitutto da un po’ di storia. La linea Gotica era un sistema di fortificazioni che attraversava l’Appennino marchigiano, emiliano romagnolo e toscano. Questo progetto venne realizzato nel 1.943-44, sotto l’ordine dello Stato maggiore dell’esercito tedesco. Il sentiero dei tedeschi segue un tracciato che collegava Montanino con la “via dei legni”, per arrivare all’Arno. Il nome del sentiero deriva dal fatto che molti uomini valorosi di paesi accanto finirono prima ai lavori forzati sugli Appennini, e successivamente nei lager tedeschi, durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo sentiero doveva servire come via di comunicazione in un punto molto importante della linea Gotica. Se ci avventuriamo in questo percorso che ci racconta così tanta storia non avremo solo l’opportunità di riflettere, ma potremo anche, con un po’ di fortuna, avere un incontro ravvicinato con il cervo. Questa bellissima specie domina il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

1.1 Un percorso tra silenzio e ricordi: un trekking da non perdere

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Siamo all’interno della Riserva Biogenetica di Camaldoli. Il nostro viaggio alla scoperta del passato tramite il sentiero dei tedeschi inizia dal parcheggio accanto al mistico monastero Camaldoli. Anche Dante lo citò nel V Canto del Purgatorio. Venne edificato partendo dal 1.046. Il tutto iniziò quando i monaci costruirono un piccolo ospedale affianco alla chiesa. I lavori terminarono nel 1.611. In passato, questo luogo era conosciuto anche con il nome di Fontebuona, grazie alla qualità delle sue acque. Dopo esserci soffermati per una visita in questo luogo incantato, torniamo al parcheggio e prendiamo il sentiero 72. Iniziamo a salire, immersi nella natura. Arriveremo a Poggio Muschioso, da dove iniziamo il nostro giro ad anello immersi tra la natura e rimbombi di un passato non poi così lontano da noi. Il sentiero dei tedeschi è alle porte. Percorreremo il bellissimo sentiero natura. Ad accoglierci troveremo alberi imponenti come il castagno Miraglia. Si tratta di un sentiero abbastanza tranquillo, di 3 km. Lungo tutto il percorso ci sembra quasi impossibile immaginare che una pace così profonda sia stata in passato sovrastata dalle grida e dagli orrori che la guerra ha portato in questo piccolo angolo di mondo. Ora, ricordiamo l’odio immersi nel silenzio.

2 Informazioni utili

In alternativa, possiamo anche partire dal Rifugio Asqua. Proseguiamo per la strada sterrata verso Camaldoli per circa 3 km, fino all’attacco del sentiero 72, che si trova sulla sinistra. Un cartello ci fa immergere nella storia del luogo. Ci si incammina in salita per un breve tratto per poi proseguire su un sentiero pianeggiante. Passando da Poggio Muschioso continuiamo per il sentiero 72 fino alla Rota. Imboccando il sentiero 94 torniamo indietro proseguendo in discesa fino alla sterrata. Siamo sempre immersi tra gli alberi, che ci sussurrano la storia mossi dal vento. Una volta giunti alla sterrata rientriamo da questa. Il tempo di percorrenza è di circa tre ore.

Non possiamo visitare un posto così fortemente segnato dalla guerra senza, un giorno, fare un salto in provincia di Rimini per visitare il Museo della Linea di Goti di Montegridolfo. Qui riusciremo a capire a fondo la storia. Il sentiero dei tedeschi è pronto a lasciare il segno.

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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