Un antico borgo che ci ricorda la Svizzera, a due passi da Roma. Un riflesso sul lago Turano che si dipinge come un quadro su una delicata tela. Castel di Tora (in provincia di Rieti) regna sopra il lago, mentre quell’acqua fa da specchio al suo reame. È uno spettacolo meraviglioso, e non potremo far altro che innamorarcene sempre di più. Andiamo dunque alla scoperta di questa incredibile oasi di magia a pochi chilometri da Roma. Andiamo alla scoperta di questo borgo incantato.
La storia ufficiale di questo borgo incantato inizia con le sue prime tracce documentarie, risalenti al 1.035, quando troviamo le prime menzioni nei documenti dell’abbazia di Farfa il Castrum Vetus de Ophiano. All’inizio, Castel di Tora era proprietà dei signori longobardi, nonché inizialmente noto come Castelvecchio, ma passò successivamente sotto la signoria dei Brancaleoni e dunque dei Mareri. Questo almeno sino a quando non fu confiscato nel 1.241 da Federico II di Svevia e poi riconsegnato nel 1.250.
Nel 1.440 passò agli Orsini per divenire successivamente proprietà degli Estouteville dal 1.558 al 1.570. Ritornò poi agli Orsini sino al 1.634, quando i Borghese presero il controllo. Restò a loro sino all’abolizione napoleonica dei feudi. Nel 1.944 la storia fece il proprio corso e gli americani bombardarono Castel di Tora e nel 1.950 diviene disabitato. Nel 1.870, dopo l’Unità d’Italia, Castel di Tora (il nuovo nome dal 1.864) diventò parte della provincia di Perugia. Passò definitivamente al Lazio nel 1.920.
La costruzione della diga e del lago artificiale di Turano iniziò nel 1.935 e terminò nel 1.938. Tuttavia, non andò tutto come previsto. I lavori inondarono i terreni più promettenti e fertili di tutta la valle, e molte persone se ne andarono da Castel di Tora. Ciò causò una forte diminuzione della popolazione.
Infatti, da 1.000 abitanti circa divennero circa 300, dato fedele ancora ai giorni d’oggi. I piatti tipici del borgo sono il classico polentone, tipico della prima domenica della Quaresima, cotto sul fuoco in un calderone (sicuramente un passaggio chiave per dare quel gusto unico) e condito con baccalà, aringhe, tonno e alici. Gli strigliozzi (tipici da mangiare l’ultima domenica di settembre) sono invece una sorta di maccheroni fatti a mano. Certamente visitare Castel di Tora durante questi periodi è un’occasione perfetta per provare i piatti tipici della tradizione di questo magico borgo. Si tratta di una cucina di casa, calda, che ci ricorda la domenica a casa della nonna.
Clicca qui per vedere il sito ufficiale del comune di Castel di Tora!
Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
Nel cuore delle Dolomiti, tra vette imponenti e valli incantate, si nasconde uno ...
In Liguria, a due passi dal mare, vi è uno dei borghi più belli e affascinanti in ...
Se per quest’estate avete in progetto una visita al Lago di Como, noi non possiamo ...
Affascinante escursione attraverso boschi e ulivi per avere un punto di vista ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur