Trekking alla scoperta del Parco Nazionale del Circeo

Redazione  | 12 Lug 2018

Il Parco Nazionale del Circeo prende il proprio nome dal promontorio attorno a cui si sviluppa ed è una delle aree naturali protette più antiche di tutta Italia.

Fu istituito nel 1934 per volere di Benito Mussolini al fine di tutelare i resti delle Paludi Pontine che stavano venendo bonificate e si sviluppa tra i comuni di Anzio e Terracina e copre una superficie di oltre 5.000 ettari.

Gli habitat del Parco Nazionale del Circeo

Parco Nazionale del Circeo

Parco Nazionale del Circeo: i magnifici paesaggi della costa laziale

Nonostante dimensioni tutt’altro che gigantesche, il Parco Nazionale del Circeo presenta al suo interno almeno cinque diversi habitat fondamentali: ognuno di questi ha caratteristiche uniche nel suo genere ed è per questo che il parco viene ogni anno preso d’assalto da migliaia di turisti, ciascuno con i propri interessi e le proprie preferenze.

Il primo habitat è quello della cima del Monte Circeo (altezza massima 541 metri al di sopra del livello del mare), ovvero il luogo in cui, secondo leggenda, viveva la maga Circe e in cui venne ospitato Ulisse per circa un anno. Il Monte si divide in due versanti molto diversi tra di loro: quello nord, noto anche col nome di “Quarto Freddo” è caratterizzato da clima umido, mentre quello sud, “Quarto Caldo”, gode dell’esposizione solare tutto l’anno e presenta vegetazione mediterranea molto più ricca.

Il secondo habitat è quello della Foresta, ovvero tutto ciò che rimane della antica “Selva di Terracina” e della sua macchia mediterranea: un ecosistema che si estende per oltre 3.000 ettari e che risulta essere ad oggi una delle foreste naturali di pianura più ampie di tutto il Paese. Proprio all’interno della Foresta è possibile ammirare diverse “piscine”, ovvero aree paludose sopravvissute alla bonifica di cui sopra e caratterizzate da un microclima molto lontano da quello del bosco e del sottobosco.

Rimanendo in tema di zone umide è doveroso citare l’habitat dei quattro laghi costieri del Parco Nazionale del Circeo, ovvero quello di Caprolace, quello di Fogliano, quello di Monaci e quello di Paola. Tecnicamente si tratta di quattro stagni costieri, ma stiamo comunque parlando di zone fondamentali per la sopravvivenza di diverse specie e, più in generale, ricchissime dal punto di vista animale: se volete avvistare tassi, istrci, volpi, donnole e cinghiali, questo è il posto che fa per voi.

Il litorale del Circeo

Parco Nazionale del Circeo, Torre Paola

Torre Paola è il monumento iconico del Parco Nazionale del Circeo

Il Parco Nazionale del Circeo comprende al suo interno anche circa 22 chilometri di litorale puro: fascia costiera sabbiosa che va da Torre Paola al capo d’Astura (Agro Pontino, Lazio meridionale). Stiamo parlando di sabbie sottili con dune che raggiungono un’altezza massima di 27 metri, ricchissime dal punto di vista della vegetazione.

Come potete immaginare, visitare l’area della Duna Litoranea significa dedicarsi a passeggiate decisamente più rilassate, con la possibilità di concedersi lunghe pause sotto l’ombra dei pini marittimi e, perché no, facendo qualche bagno in mare.

L’isola di Zannone

Parco Nazionale del Circeo - Isola di Zannone

L’Isola di Zannone vista dal litorale laziale. Anch’essa è parte del Parco Nazionale del Circeo

Ultima ma non ultima l’area dell’Isola di Zannone, che è entrata a fare parte del Parco Nazionale del Circeo soltanto nel 1979. Stiamo parlando dell’unica isola ponziana capace di conservare intatta la propria copertura vegetale: essa infatti è tutt’ora disabitata ed è letteralmente ricoperta da boschi di lecci e querce.

Inutile dire che visitarla è assolutamente interessante bene o male durante tutte le stagioni: in autunno potrete ammirare la fioritura dell’erica, mentre in estate potrete godere a pieno delle sue attrattive paesaggistiche e marine.

Redazione
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