Heylà GoodTrekkers, oggi siamo su un pittoresco lago prealpino con in mezzo un’isoletta carina carina con sopra una basilica del quarto secolo. Lo avete già riconosciuto? Siamo in Piemonte, in provincia di Novara, di fronte a un lago incastonato fra le Alpi piemontesi per farci l’anello del Sacro Monte d’Orta e le sue 21 cappelle affrescate.
Il lago d’Orta è lungo 13 km e mezzo e largo 2 e mezzo, molto vicino al più grande Lago Maggiore, costellato di paeselli antichi e diversi porticelli. Oggi come oggi sono all’insegna del turismo, ma erano di proprietà dei pescatori. Il Sacro Monte è anche un luogo di devozione, ma è soprattutto un piccolo paradigma di natura tutta da scoprire.
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Uno dei nove Sacri Monti alpini, che emula il Sacro Monte di Varallo, è un complesso tutto dedicato a San Francesco d’Assisi che venne creato in 3 periodi diversi fra 1590 e 1785. Patrimonio Unesco dal 2003 (come gli altri Sacri Monti) fu progettato, coerentemente, da un architetto che era anche un frate cappuccino. In origine il progetto di cappelle ne voleva 33, ma ciò non è chiaro, poiché alcuni documenti riportano che in realtà sarebbero dovute essere 36.
Per quanto varie ed eventuali (e per la maggior parte, religiose) siano le motivazioni nel creare un Sacro Monte, spiccava fra tutte una questione reale: c’è sempre stato bisogno, per i pellegrini, di pellegrinare. Andare in Terra Santa non è cosa per tutti, quindi in parte si rimediava anche così, aumentando i pellegrinaggi interni. Fu proprio per questo che nacque il Sacro Monte d’Orta, per emulare il Sacro Monte di Varallo, che a sua volta emula la Terra Santa. C’è tutto un grosso carnet di artisti che lavorarono nella creazione delle cappelle (che trovate qui) ma per ora, pensiamo al percorso.
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Inizieremo da qui, da Piazza Mario Motta ad Orta San Giulio, dove comincia la salita per il Sacro Monte in una via selciata che si fa prima la Chiesa dell’Assunta e poi il cimitero di San Quirico. Continuando potrete vedere l’arco di ingresso del Sacro Monte, fatto di pietrame, calcare e granito di Oira, fatto nel Seicento, dove gli alberi di lauro ceraso vi distrarranno per un attimo dalla vista del lago.
Poco dopo troverete irrimediabilmente una bella fontana del 1666 come benvenuto purificatore. Da qui cominciano infiniti spazi e sovrumani silenzi di fronte ad un quantitativo davvero impressionante di statue, affreschi e sculture ad ogni piccola cappella. C’è da dire però, GoodTrekkers, che il verde non perdona e le bellezze naturali si notano in tanti alberi secolari, anche fino alla discesa del monte. Qui si segue (purtroppo) una stradina asfaltata che passa prima per un parcheggio e poi per la Via Panoramica con (menomale) qualche scalino e un po’ di selce.
Finita la discesa c’è un sentiero pedonale che porta al lungolago, per tornare a guardare bei panorami. Un consiglio spassionato, giustamente, è sfruttare le imbarcazioni per San Giulio, l’isoletta lì di fronte. I battellini partono almeno uno ogni mezz’ora (o anche meno) e vi porteranno in quel puntarello di terra dove hanno creato l’abbazia benedettina.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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