La vita è piena di avventure, sfide e soddisfazioni. Cosa faremmo senza un po’ di adrenalina che scorre nelle nostre vene?
Ed ecco che la prossima carica di emozioni ci arriva tra Veneto e Trentino, ed incomincia a Passo Valles per dirigersi verso il Rifugio Giuseppe Volpi di Misurata al Mulaz, più comunemente chiamato Rifugio Mulaz. Ecco che le nostre gambe ci dicono che siamo pronti; zaino in spalla, una borraccia bella capiente e siamo pronti per partire per la nostra prossima avventura.
Percorriamo la strada del Passo Valles, un collegamento tra Falcade e la Val di Fiemme, e arriviamo al parcheggio del Rifugio Capanna Passo Valles (2.031 m). Faremo meglio a partire presto: i posti per parcheggiare non sono abbondanti, dunque possiamo davvero dire che il mattino ha l’oro in bocca, o il parcheggio. Ecco che la nostra avventura verso il Rifugio Giuseppe Volpi di Misurata al Mulaz inizia. Prendiamo subito il sentiero 751 incamminandoci per il percorso dell’Alta Via numero 2.
Cominciamo in salita godendoci la frizzante aria del mattino. Già nel primo tratto di cammino possiamo scorgere qualche scorcio verso la Marmolada. Arriviamo a Forcella Venegia ed il panorama ci accoglie con una vista spettacolare: la parte nord del Monte Mulaz, le strepitose Pale di San Martino, Cima Uomo, il Col Margherita, Costabella, Val Fredda e le Conche di Fuciade. La salita alterna tratti più o meno ripidi, e ci conduce fino al Passo Venegiota (2.303 m), per poi portarci, poco dopo, al Passo del Focobon (2.291 m).
Ecco che la Valle del Biois si staglia di fronte a noi. E come se non bastasse, le cime del Focobon ci guardano e strappano un sorriso sul nostro volto. Ma le sorprese non sono terminate: se siamo fortunati i camosci e le marmotte ci appariranno saltellando. Con questa felicità in una mano ed il cuore che batte potente nell’altra, ecco che ci ritroviamo nella parte finale del percorso. Ora, le nostre gambe dovranno farsi più forti, perché stiamo per affrontare la sfida più difficile: una salita con una forte pendenza.
Dopo questo sforzo, il Rifugio Giuseppe Volpi di Misurata al Mulaz ci attende. Alcuni cavi metallici aiutano parecchio nei punti più difficili e ripidi. Dopo questo tratto la salita si addolcisce e ci accompagna con più calma. Le Pale di San Martino ci abbracciano e il Rifugio Mulaz è il punto di riposo migliore: le fatiche sono state ripagate abbondantemente.
Dal Rifugio Giuseppe Volpi di Misurata al Mulaz non ci resta che tornare al Rifugio Capanna Passo Valles, con la pancia piena e il cuore che trabocca di gioia e semplicità. In realtà, prima di rientrare, possiamo completare il giro ad anello proseguendo in salita per una decina di minuti e arrivando a Passo Mulaz (2619 m). Se ci sentiamo avventurosi, un sentiero sulla destra ci conduce alla cima del Monte Mulaz (in un’ora circa), ma dobbiamo essere molto consapevoli delle nostre capacità prima di intraprendere questo percorso: è meglio che solo gli escursionisti esperti si avventurino qui.
Dal Passo Mulaz iniziamo la discesa che ci porta a congiungerci con il sentiero 710, seguendo le indicazioni per Baita Segantini. Siamo in discesa, perdiamo quota rapidamente. La pendenza varia spesso, si alternano tratti docili e altri ben più tecnici che ci fanno lavorare con le gambe. Intanto, ci gustiamo i panorami mozzafiato della Val Venegia. La discesa termina a un bivio dove imbocchiamo il sentiero 749.
Da qui, seguiamo il sentiero 749 girando a destra. Si torna a salire dolcemente: è una salita lunga ma nulla di che a difficoltà. Pascoli, bosco, profumi della natura, ottimi compagni: costeggiamo l’area della Forcella Venegia da un’altra prospettiva e poco dopo, rientriamo sul sentiero 751.
Ecco che finalmente siamo in discesa. Continuando a camminare, torniamo al punto di partenza. La soddisfazione è nell’aria, la respiriamo tutta, profondamente, mentre recuperiamo le nostre energie. Siamo stanchi, felici, emozionati, tutte le sensazioni dell’esploratore che mantiene l’animo di un bambino, con la capacità di stupirsi di fronte al più semplice dei fiori. È stata un’esperienza che ha lasciato un segno nella nostra anima, una firma indelebile che non se ne andrà mai. Torniamo alla macchina con un sorriso genuino come un adesivo sul nostro volto. Oggi abbiamo vissuto appieno.
Crediti immagine del Rifugio Capanna Passo Valles: clicca qui
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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