Un monte dalle mille grotte: tra Umbria e Marche per salire fino a 1566 metri e avere una vista incredibile

Daniele Abela  | 15 Feb 2025
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Il Monte Cucco, con la sua imponenza e il suo legame con la natura, è una meta privilegiata per gli amanti del trekking. Oggi vi proponiamo un itinerario ad anello che vi condurrà alla scoperta della sua vetta, partendo da Val di Ranco, un borgo caratteristico situato nel cuore del Parco Regionale del Monte Cucco. Questo percorso, di media difficoltà, si snoda attraverso sentieri ben segnalati, come il CAI 240 e il CAI 226, che attraversano paesaggi variegati, dai boschi di faggio alle praterie d’alta quota, offrendo panorami mozzafiato sulla valle umbra.

Lungo il cammino, avrete l’opportunità di ammirare la ricca flora e fauna del parco, come il falco pellegrino e il lupo appenninico. La salita alla vetta del Monte Cucco, a 1566 metri di altitudine, è un’esperienza emozionante, un senso di conquista e di libertà che solo la montagna sa regalare. Dalla cima, lo sguardo spazia a 360 gradi, abbracciando le valli umbre, le cime dell’Appennino e, nelle giornate limpide, persino il Mar Adriatico.

In questo articolo, vi forniremo tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio la vostra escursione: il percorso dettagliato, con indicazioni sui sentieri da seguire e sui punti di interesse da non perdere, e le curiosità sul territorio.

Trekking al Monte Cucco

Scheda tecnica

  • Punto di Partenza: Area di sosta Val di Ranco
  • Punto di arrivo: Monte Cucco (percorso ad anello)
  • Lunghezza:  11,9 km
  • Dislivello in salita: 570 mt
  • Tempo di percorrenza:  Tra le 4 e le 5 ore (escluse soste)
  • Difficolta: EE – Escursionista esperto
  • Periodo dell’anno: Dalla primavera all’autunno

Mappa

Il percorso

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La bellissima Faggeta che incontrerai sul percorso

Per raggiungere il Monte Cucco, parti da Val di Ranco, un borgo raggiungibile deviando dalla Flaminia all’altezza di Sigillo. Segui la strada che sale verso il monte fino all’area di decollo dei deltaplani, dove puoi parcheggiare l’auto. Da qui, imbocca il sentiero 226, che sale con pendenza moderata. Dopo circa 800 metri, sulla sinistra, troverai il sentiero 240, meno evidente, ma che ti condurrà verso scenari ampi e spettacolari. Questo sentiero sale gradualmente, per poi mantenersi in quota lungo il margine di un costone. Potrai, così, ammirare i paesi pedemontani e, in lontananza, i monti Subasio, Terminillo e, nelle giornate limpide, anche l’Amiata.

Il sentiero, inizialmente erboso, diventa più roccioso man mano che prosegui. Poco prima della fonte Ghiacciata, potrai osservare dei bellissimi fossili sulle rocce, testimonianza della lunga storia geologica del luogo. Dopo una sosta alla fonte Ghiacciata, dove potrai rifornirti d’acqua, continua sul sentiero 240 fino all’incrocio con il 226, che sale dalla Val Rachena. Non deviare in discesa verso Pian delle Macinare, ma prosegui dritto, girando attorno alla vetta del Monte Cucco e addentrandoti in un bosco di faggio.

Uscito dal bosco, troverai sulla destra il sentiero 239, che in breve ti condurrà alla vetta del Monte Cucco (1566 m), da cui si apre un panorama incantevole. Per tornare indietro, ripercorri lo stesso sentiero fino a incrociare di nuovo il 226, che seguirai sulla destra. Dopo un tratto in quota, scenderai con tornanti, passando sotto un arco naturale che conduce all’ingresso della Grotta di Monte Cucco. Dalla piazzola antistante la grotta, potrai ammirare un vasto panorama, fino al mare Adriatico nelle giornate limpide. Da qui, prosegui sul sentiero 226 fino al punto di partenza.

Lungo il percorso, potrai notare come la pastorizia abbia modellato il paesaggio, con aree di prato degradato e affioramenti rocciosi che mostrano la storia geologica del Monte Cucco. Il terreno calcareo favorisce il fenomeno carsico, con inghiottitoi e grotte, tra cui la famosa Grotta di Monte Cucco.

Con i suoi 920 metri di profondità, la grotta di Monte Cucco è tra le più grandi d’Italia

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La grotta con un estensione di oltre 35 Km

Nascosta nel cuore del Monte Cucco, si cela un mondo sotterraneo di straordinaria bellezza: una vasta rete di tunnel e camere, scolpite dall’acqua nel corso di millenni. Questo complesso carsico, tra i più grandi d’Italia, è un vero e proprio scrigno di tesori naturali e testimonianze storiche. Esplorata fin dal XV secolo, questa meraviglia naturale ha restituito importanti reperti archeologici e paleontologici, offrendo uno sguardo unico sul passato della regione. Fossili di animali preistorici e resti di insediamenti umani dell’Età del Bronzo sono solo alcune delle scoperte che arricchiscono la conoscenza di questa grotta.

Oggi, questo luogo affascinante è una meta turistica molto apprezzata, con oltre 100.000 visitatori ogni anno. Che siate esperti speleologi o semplici appassionati della natura, l’esplorazione di questo mondo sotterraneo è un’esperienza che non vi lascerà indifferenti. Percorrere i suoi cunicoli, ammirare le stalattiti e stalagmiti, lasciarsi sorprendere dalle forme e dai colori delle concrezioni calcaree è un’avventura che emoziona e incuriosisce. Un viaggio nel cuore della Terra, alla scoperta di un ambiente unico e suggestivo.

Aperta al pubblico tutto l’anno, questa grotta offre un’esperienza diversa in ogni stagione. Ma è durante i mesi più caldi, con le temperature miti dell’interno, la rendono particolarmente piacevole da visitare. Che siate in cerca di avventura, di conoscenza o semplicemente di un contatto più profondo con la natura, questa grotta saprà regalarvi emozioni indimenticabili. Un luogo dove la storia, la scienza e la bellezza si fondono in un’esperienza unica.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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