I misteriosi ruderi de La Roccaccia sono una delle tappe più emblematiche di un affascinante trekking ad anello che inizia e si conclude nell’antico borgo fortificato di Titignano. Preparati a un viaggio in terra Umbra che ti farà attraversare strati di storia che risalgono a epoche remote, in un continuo dialogo tra l’opera dell’uomo e la natura circostante.
Il tuo cammino partirà lasciandoti alle spalle le mura medievali di Titignano, per scendere dolcemente verso le tranquille acque del Lago di Corbara. Da qui, ti addentrerai in un percorso che svela sorprese ad ogni passo. Dalle suggestive grotte di San Francesco, cariche di spiritualità, alle più vaste grotte della Piana, dove sono state rinvenute tracce di frequentazione umana fin dal Neolitico. L’avventura ti condurrà poi verso i già citati resti della Roccaccia, un punto che domina la valle e invita alla contemplazione, prima di iniziare il percorso di ritorno che ti riporterà a Titignano, costeggiando il fiume Tevere. Un itinerario che promette scoperte, storia e panorami indimenticabili.
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Il tuo itinerario prende il via da Titignano, un antico borgo fortificato le cui origini si perdono alla fine del XII secolo. Noterai come l’aspetto del castello, da duecento anni proprietà della famiglia Corsini, sia rimasto sorprendentemente intatto nel tempo. Lasciando il centro abitato in direzione Nord-Ovest, percorrerai una carrareccia superando Podere Fontana. Prosegui quindi verso Sud lungo una strada forestale/pastorale molto panoramica, che ti condurrà vicino alle rive del lago di Corbara.
Successivamente, una mulattiera ti permetterà di arrivare alle grotte di San Francesco. Continua poi in direzione della Roccaccia fino a raggiungere il castello, un eccellente punto di osservazione. Da qui, potrai scegliere se fare ritorno a Titignano o continuare verso i ruderi de La Roccaccia. Noi ti consigliamo di continuare e scendere fino alle cavità naturali più estese e famose dell’area, le grotte della Piana.
Queste formano un ampio labirinto di gallerie prevalentemente pianeggianti, che si sviluppano per quasi tre chilometri, al cui interno sono state scoperte tracce di antichissima presenza umana, risalenti addirittura al Neolitico medio. Costeggiando il fiume Tevere, rientrerai verso il Fosso della Contea e, attraverso una strada forestale/pastorale in salita, concluderai il tuo anello tornando a Titignano.
Una Splendida vista sull’antico borgo
Titignano, un piccolo gioiello umbro affacciato sul Lago di Corbara e raggiungibile tramite una caratteristica strada bianca, non è solo un borgo dall’aspetto medievale straordinariamente conservato, ma un luogo con una storia avvincente e tumultuosa. Fondato nel lontano 937 d.c. da un discendente della famiglia francese dei Montemarte, Titignano divenne presto una pedina contesa tra le potenti città di Todi e Orvieto. Per secoli, i suoi signori, i Conti di Titignano, noti per il loro spirito fiero, alimentarono queste rivalità con azioni audaci, provocando incursioni, vendette e rappresaglie che videro il castello più volte al centro di conflitti.
Il borgo fu conteso tra le due città, riflettendo le aspre lotte tra Guelfi (Orvieto) e Ghibellini (Todi), fino a quando, nel XV secolo, persino il Papato dovette intervenire per sedare le dispute. Papa Eugenio IV, dopo un intervento militare di Braccio da Montone volto a riaffermare il controllo di Orvieto, confiscò Titignano per poi assegnarlo al Comune di Todi.
Durante il XVII secolo si verificò una significativa trasformazione architettonica a Titignano. L’impostazione attuale del luogo comprendeva un sontuso palazzo al centro della corte e il villaggio circostante circondato dalla vastissima tenuta di Orvieto. In seguito ad asta pubblica, nel 1830,la famiglia dei principi di Corsini di Firenze acquisì il bogo. Quest’ultimi risultano ora i custodi dell’affascinante borgata e della sua immensa estensione terrena.
Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.
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