Non tutto il bello richiede grossi sforzi. Oggi, GoodTrekker, ti proponiamo sul menù un’escursione da sogno tanto bella quanto semplice e comodosa. Il tutto in Val di Fumo, un angoletto del Trentino classico da cartolina: lago (artificale, ma check), fiume (check), mucche libere (check), cavalli (pure), il Rifugio Val di Fumo e una salita di piacere. Non pretende troppo ma restituisce parecchio, con un dislivello soft che punta giusto l’asticella per sentirti attivo, anche se non ti alleni da Natale quando finalmente vedi le prime ferie.
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Il sentiero verso il Rifugio Val di Fumo parte poco sotto la Diga di Malga Bissina, dove si trova un comodo parcheggio. Appena inizi a camminare ti ritrovi circondato da un paesaggio già ampio e luminoso: a sinistra si stende il lago artificiale e a destra comincia la valle. Dopo pochi minuti costeggi la diga vera e propria, con il fiume Chiese che prende vita poco più avanti gettandosi in una piccola cascata tra le rocce (ci passi, la ammiri, e cagioni di essa, a differenza di qualcuno). Questo, però, solo dopo il Lago di Malga Bissina in sé.
Inizialmente il sentiero 240 segue la sponda sinistra del fiume. Il fondo è misto, ma sempre comodo, un po’ sterrato e un po’ naturale. Si aprono prati larghi attraversati da passerelle in legno e ponticelli, con vacche (e, salendo al fiume, cavalli) che pascolano liberi. Salita leggera, costante, che quasi non te ne accorgi.
Avanza e avanza e il Lago di Malga Bissina ti scompare dietro: comincia il tratto in cui la valle si stringe un po’, ne saluti la cascata e così il tuo compagno diventa il fiume Chiese. I percorsi qui son due, a seconda di quello che è aperto va’ dove ti portano le gambe: nel lato più a valle spesso e volentieri qualcuno ci fa pic nic. Il fiume lo costeggi tutta la camminata tra boschetti radi, punti panoramici e aria fresca.
Dopo sei chilometri il sentiero attraversa il fiume con un ponte e affronta l’ultima (ma breve) risalita. Sei arrivato: quasi dal nulla spunta il Rifugio Val di Fumo con tutta la sua bellezza. Qui finisce il percorso e inizia la sosta: se hai ancora fiato, e dovresti, i dintorni del rifugio meritano un giretto tra torbiere, ruscelli e marmotte in libertà.
Il Rifugio Val di Fumo non è solo il punto d’arrivo di una bella camminata. Siamo di fronte a un piccolo pezzo di storia trentina d’alta quota: inaugurato nel 1960 dalla SAT (Società degli Alpinisti Tridentini), è uno di quei rifugi dove l’odore del legno si mescola al profumo della polenta.
Posto a quota 1997 m. sul versante sinistro della valle, è un presidio stagionale che da decenni accoglie escursionisti, famiglie e passanti che seguono il fiume Chiese e si fermano davanti a una fetta di strudel. Struttura semplice e molto viva: in estate ci trovi pastori, cavalli, fotografi, bambini e qualunque trekker nuovo o veterano che, ogni volta, si rende conto che i rifugi cucinano meglio di molti ristoranti in città. Vicino al rifugio puoi incrociare vecchi sentieri militari, muretti a secco dimenticati e tracce di un alpeggio che va avanti da secoli.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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