MADE Trek: zaino in spalla! partiamo per l’esperienza più pura tra le montagne del Friuli – Venezia Giulia

GoodTrekking  | 02 Ott 2023

Quasi 140 km, 8 tappe (più in piccolo extra), 16 punti d’interesse: sono solo alcuni dei numeri della MADE Trek Malga and Alm Desired Experience, il nuovo ed entusiasmante percorso che collega Sappada a Tarvisio, strutturato per gli amanti del trekking e della natura che, allo stesso tempo, sono desiderosi di scoprire la Dorsale Centrale delle Alpi Carniche. Questa catena montuosa, caratterizzata da vette aguzze che oscillano fra i 2000 e i (quasi) 3000 metri di altitudine, si snoda fra Italia e Austria: nel nostro Bel Paese tocca le regioni del Friuli, del Veneto e, in minor parte, le province autonome di Trento e Bolzano; per quanto riguarda l’Austria, invece, tocca la Carinzia e il Tirolo orientale. Fra valli e cime, attraverso sentieri e tratturi, vivrete un’esperienza unica e noi di GoodTrekking vi daremo le giuste informazioni per essere prontissimi.

Otto tappe, un’unica incredibile avventura


Il percorso studiato dagli esperti del MADE Trek è composto da nove tappe che si sviluppano tutte su sentieri comodi e facili tratturi, così da poter essere affrontata senza particolari cognizioni tecniche. Tuttavia, non bisogna dimenticarsi che in montagna bisogna sempre avere una buona dose di prudenza e pianificare attentamente le escursioni. Scopriamo quindi insieme le sezioni di quello che potremmo definire un pellegrinaggio laico alla riscoperta della natura più incontaminata.

Tappa 1: da Cima Sappada al Rifugio Calvi

Questa prima sezione inizia a Cima Sappada, a 1290 m di altitudine. La strada asfaltata che si snoda in direzione delle Sorgenti del Piave costituisce il primo tratto, a cui segue il Sentiero Naturalistico Piave; attraverso il Rifugio Piani del Cristo e la Baita Rododendro, punti ideali per una sosta rilassante, si risale interamente la Val Sesis. Dai Fienili di Sesis si seguirà il sentiero verso il Passo Avanza; la Casera di Casa Vecchia sarà l’indicazione che siete sulla strada giusta. Dal passo, grazie a una comoda strada forestale, ci si collega nuovamente alla strada della Val Sesis. La strada sterrata contrassegnata dal segnavia CAI 132 rappresenta l’ultima fatica prima del Rifugio Calvi, a 2164 m di altitudine. La tappa non ha particolari difficoltà tecniche; tuttavia, il dislivello di 950 m, seppur diluito in poco più di 10 km, risulta piuttosto impegnativo e richiede un minimo di allenamento, soprattutto a metà del percorso e poco prima del Rifugio Calvi, dove la pendenza si accentua.

Tappa 2: Rifugio Calvi – Rifugio Lambertenghi

Una seconda tappa decisamente più lunga della prima (circa 7 km in più) ma con il medesimo dislivello. In buon sostanza, un po’ meno impegnativa in fatto di pendenza. Ci si lascerà alle spalle il Calvi e si imboccherà la salita verso il Passo Sesis; raggiunti i 2312 m del valico si comincerà la discesa lungo la Val Fleons, attraverso il CAI 140. Casera Fleons di sopra e Casera Fleons di sotto, a 1571 m, sono due punti di passaggio obbligati. La stella polare, adesso, è rappresentata dal segnavia CAI 403 che conduce, lento pede, verso Casera Sissanis di sotto dalla quale, una volta raggiunta, si risalirà il Vallone di Sissanis fino a Sella Sissanis, seguendo il CAI 142. Il sentiero prosegue, quindi, in quota; raggiunto il Passo Giramondo (2005 m) si entra in Austria. Mezz’ora di discesa separa dal Wolayer Alm (1708 m); attenzione alla pendenza, quindi prudenza  e passo fermo. A seguire si imboccherà una strada bianca per raggiungere la Wolayerseehütte, sulle rive del Lago di Volaia. Dal vicino Passo di Volaia (1970 m), si raggiungerà in breve il Rifugio Lambertenghi-Romanin a 1955 m, dopo essere rientrati in territorio italiano.

Tappa 3: Rifugio Lambertenghi – Casera Lavareit

Una notte rigeneratrice al Lambertenghi sarà perfetta per affrontare la terza tappa, un po’ più corta della precedente (13,5 km in tutto), ma con un dislivello di 950 m complessivi. Il tracciato inizia con una ripida discesa, in cui servono passo e gambe, attraverso un sentiero e , a seguire, la strada forestale CAI 144, che permette di raggiungere il bivio nei pressi del Rifugio Tolazzi, al quale si deve tenere la sinistra. La strada è in salita ma, grazie al sentiero CAI 143, i più temerari potranno tagliare i tornanti; in entrambi i casi si raggiungerà la Forcella Morarete e il Rifugio Marinelli. Nuovamente una discesa, lungo il CAI 148, condurrà a un bivio ove sarà necessario prendere a destra per la strada CAI 175,verso Casera Collina grande. Da qui, sempre lungo il CAI 175 che si sviluppa in quota nella Val Chiaula, attraverso il Rio Chiaula, si giunge ai ruderi di Casera Chiaula bassa (1397 m). Sempre il CAI 175, in circa un’ora, vi condurrà sino all’Agriturismo Malga Lavareit (1470 m).

Tappa 4: Casera Lavareit – Malga Pramosio

Una tappa un po’ meno impegnativa delle altre, di soli 9,5 km che, i più preparati, potranno anche abbinare alle altre, accorciando così il periodo complessivo dell’esperienza. Una volta intercettato il CAI 155, non distante dalla malga, si svolterà a sinistra per iniziare la lunga discesa fino allo spallone prativo di Faas; il paesaggio è costellato di chalet e stavoli, le tipiche dimore stagionali dei pastori locali. Il CAI 155 sarà il faro guida di questo tratto, dove si attraversano prati e boschi sino a raggiungere Timau (820 m); la discesa è piuttosto ripida, quindi occhio al passo e risparmiate le gambe. In centro paese, ottimo per una eventuale sosta, si imbocca il sentiero CAI 402; da qui si comincia una ripida salita nel bosco che vi condurrà all’Agriturismo Malga Pramosio (1521 m).

Tappa 5: Malga Pramosio – Cason di Lanza

Un’altra tappa che viaggia a cavallo di Italia e Austria la quinta, di ben 21,7 km e 1000 metri di dislivello, una delle più lunghe del MADE Trek, da affrontare con calma e le giuste pause. Un ripido sentiero risale il pendio sino a sud del Passo Pramosio, generando una lunga serie di stratti tornanti. A quota 1800 m si entra in Austria, per poi farvi seguire il sentiero 403 della Karniscer Höhenweg; una discesa porta a quota 1400 m e permette di raccordarsi con la strada proveniente dalla Untere Bischof Alm. Da qui, si torna a salire sino a raggiungere la Obere Bischof Alm e, a seguire, la Zollner Hütte a 1738 m. Sarà sempre il fidato 403 a condurre i giochi sino al lago Zollner See. Dopo un sella piuttosto ampia si incontrerà la strada verso Waidegger Alm; da qui si prosegue in discesa lungo il 403 fino alla Straniger Alm (1501 m). Si punta quindi verso il Passo di Meledis, per poi proseguire a  sinistra verso il Kleinkordinalm. Giunti nei pressi di un crinale si lascia la strada e si segue il sentiero 403 fino a Sella Cordin, rientrando così in Italia. Attraversato il confine si scende in breve a Casera Cordin grande e poi, sfruttando il sentiero CAI 451 in discesa, si arriva sulla strada asfaltata del Passo del Cason di Lanza; da qui al Cason di Lanza il tratto è breve e molto godibile.

Tappa 6: Cason di Lanza – Passo di Pramollo

Nuovamente a cavallo di due stati lungo i 12,5 km di questa tappa, la sesta del fantastico percorso MADE Trek. Il CAI 458, che inizia dietro l’agriturismo, conduce sino alla Sella di Val Dolce e si collega con il 403 che scende verso Rattendorf Alm, attraverso il confine austriaco. Il sentiero passa sotto la parete sud della Creta di Aip, regalando scorci unici e indimenticabili di paesaggio alpino puro, sino a raggiungere la Sella di Aip. Il sentiero si addentra quindi in territorio austriaco, per  scendere sino a quota 1700 m; da qui, si risale alla cresta del Monte Madrizze, tornando quindi in territorio italiano. Sarà sempre il 403 a condurre i viaggiatori lungo le piste  che durante l’inverno accolgono numerosi sciatori, sino a giungere al Passo di Pramollo (1530 m). Un ultimo tratto lungo una strada asfaltata permetterà di arrivare al termine della tappa presso la Watschiger Alm e trascorrere così una piacevole notte in Austria.

Tappa 7: Passo di Pramollo – Rifugio Nordio

Con i suoi 23 km e mezzo la settima tappa si classifica prima in termini di lunghezza; quindi, calma, sangue freddo e gambe allenate. Il 403 continua ad essere salda guida in questo tratto, risalendo fino al Garnitzentörl (1856 m) e in discesa fino al Garnitzenalm. Si attraverserà quindi il versante destro della vallata, sino a raccordarsi con una strada forestale che porta alla Sella della Spalla e, quindi, in territorio italiano. Poco dopo si prosegue in quota sulla sinistra, sempre sfruttando il 403, fino ad imboccare il bosco attraverso il quale si arriva alla Sella Zille (1498 m). Una volte rientrati in Austria si tiene sempre il tracciato del 403 che porta alla Egger Alm (1422 m). Una strada facile facile, sempre contrassegnata dal 403, conduce verso la Dellacher Alm, per poi tenere la destra al bivio successivo. Poludnig, Kesselwald Bach e Görtschacher Alm sono le località che incontrerete lungo il sentiero, prima di giungere alla cresta piatta posta fra le cime del Sagran e del Starhand. Da qui il sentiero scende ripido (occhio alle gambe) e permetterà di raggiungere il breve il Rifugio, dove godersi una meritata pausa.

Tappa 8: Rifugio Nordio – Monte Lussari

Ultima tappa che tocca ancora il territorio austriaco, l’ottava si snoda verso sud per quasi 18 km, permettendo di raggiungere il Monte Lussari, cima non molto distante da Tarvisio. Il sentiero CAI 507 permette di risalire fino a Sella Bistriza e alla Feistritzer Alm a 1725 m. Da qui, percorrendo in direzione sud il confine, si raggiunge la cappella della Madonna della Neve e si scende a Sella Pleccia. Dalla malga Achomitzeralm si imbocca il sentiero 508 si scende a sud fino alla baita forestale di Cima Muli. Una ripida carrareccia nel bosco, contrassegnata dal segnavia CAI 508, scende in direzione di Camporosso. Poco sopra il paese si lascia il tratturo e, percorrendo un sentiero, si scende in paese. Una volta raggiunto il raccordo con la Ciclovia Alpe Adria Radweg, la si percorrerà sino alla stazione di partenza della Cabinovia del Monte Lussari, per poi proseguire verso sino a Lussari. Sfruttando la strada forestale che segue il tracciato dell’antico sentiero del pellegrino CAI 613, si risale tutta la valle del Rio Lussari fino al pascolo di Malga Lussari (1573 m). Lasciata la malga alle spalle, il sentiero prosegue dentro il bosco fino al borgo e, infine, al Santuario di Monte Santo di Lussari situato a 1775 m.

Extra credit: l’anello di Malga Montasio

Il MADE Trek, pensando anche a chi desidera solo fare un assaggio in giornata, ha strutturato un piccolo extra, un itinerario ad anello che si sviluppa a partire da Sella Nevea. Il sentiero CAI  626 sarà il faro guida che vi condurrà sino a Casera Cregnedul di sopra e, a seguire, al pascolo della malga.
Da Casera Cregnedul di sopra, questa volta seguendo il CAI 624, raggiungerà l’Agriturismo Malga Montasio, a circa 2 ore di distanza dalla partenza. Dopo un bel pranzo a basi di prodotti tipici e genuini, si potrà rientrare al punto di partenza sfruttando la strada asfalta e impiegandoci circa 1 or a e un quarto.

Istruzioni per il MADE Trek

Affrontare il MADE Trek vuol dire avventurarsi in un trekking vero e proprio, quello che gli americani amano chiamare backpacking. In buon sostanza, un percorso di più giorni in cui sarà necessario far stare tutto l’occorrente solo nel proprio zaino. Primo consiglio: un allenamento specifico prima di affrontare questo viaggio. Se è vero che non si presentano particolari difficoltà tecniche, lo è anche che i chilometri sono tanti e i metri di dislivello pure; ergo, non sottovalutate questo aspetto; cercate quindi di fare esperienza su altri percorsi e coprire distanze via via crescenti. A seguire, sarà necessaria un’attrezzatura adeguata e quindi: ottimi scarponi con robuste suole, adatte anche ai fondi rocciosi dei tratti a carattere più alpino; abbigliamento per ogni condizione metereologica, compresi acqua e freddo anche se si parte in piena stagione estiva. In montagna, infatti, i cambiamenti meteo possono essere drastici e repentini. Una borraccia capiente sarà necessaria e dovrete ricordarvi di riempirla ad ogni occasione utile; portate i bastoncini da trekking, utili soprattutto per avere un appoggio in più lungo le ripide discese. Infine, per i più scrupolosi, un kit tenda leggero per eventuali camping di emergenza fra un rifugio e l’altro potrebbe essere una buona soluzione, ma non di certo indispensabile. Il MADE Trek sarà una esperienza indimenticabile: affrontatela con i giusti accorgimenti e la giusta preparazione e diverrà un sogno che si avvera.

GoodTrekking
GoodTrekking


Articoli più letti

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur