Una grotta urlante all’interno di un percorso ad anello nel cuore dell’Emilia Romagna: scopri come arrivarci a piedi

Daniele Abela  | 17 Gen 2025
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La Romagna non è solo mare e divertimento. Il suo entroterra, in particolare il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, custodisce tesori naturalistici di rara bellezza, perfetti per gli amanti del trekking e della natura incontaminata. Tra i numerosi sentieri che si snodano tra boschi secolari e panorami mozzafiato, spicca un itinerario ad anello che tocca luoghi suggestivi come il Monte Tiravento, il Monte Arsiccio di Sopra, le Cascate della Sega e, soprattutto, la Grotta Urlante. Questo percorso, di media difficoltà, offre un’esperienza immersiva nella natura selvaggia del parco, combinando la bellezza dei paesaggi con la scoperta di curiosità geologiche e storiche. La peculiarità di questo itinerario risiede nella sua varietà: si passa da tratti boscosi a zone più aperte, da sentieri di crinale a discese più ripide, offrendovi una panoramica completa della ricchezza ambientale del Casentino romagnolo.

La Grotta Urlante, in particolare, rappresenta una tappa imperdibile: il suo nome deriva dal particolare suono prodotto dall’acqua che vi scorre all’interno, creando un’eco suggestivo e quasi spettrale. L’escursione che vi proponiamo è un viaggio attraverso la storia geologica e la natura incontaminata di un angolo di Romagna ancora poco conosciuto ma di straordinaria bellezza.

Trekking alla Grotta Urlante fino alle cascate della Sega

Scheda Tecnica

    • Punto di Partenza:parcheggio Grotta Urlante
    • Punto di arrivo: Grotta Urlante – Cascate della Sega – Grotta Urlante (percorso ad anello)
    • Lunghezza:  14,5 km
    • Dislivello in salita: 720 mt
    • Tempo di percorrenza: 5/6 ore circa (escluse le soste)
    • Difficolta: EE-Escursionista esperto (richiede allenamento per via di dislivello e lunghezza)
    • Periodo dell’anno: Da Marzo a Novembre

Mappa

Il Percorso

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Il magnifico percorso verso il Monte Tiravento

Partendo dalla suggestiva Grotta Urlante, dove il fragore dell’acqua crea un’atmosfera unica, il sentiero inizia con un tratto nel bosco, spesso seguendo inizialmente il corso di un piccolo ruscello. Si incontrano subito le prime salite, a volte su fondo sconnesso e con radici affioranti, che richiedono attenzione a dove si mettono i piedi. Superata questa prima fase, il sentiero si inerpica più decisamente, alternando tratti nel bosco a zone più aperte, dove la vegetazione si dirada e il terreno diventa più sassoso. In alcuni punti, il sentiero si restringe e si sviluppa a mezza costa, offrendo passaggi più esposti ma generalmente sicuri.  L’ultima parte del sentiero, prima di raggiungere la cima del Tiravento, è caratterizzata da una salita più ripida su terreno aperto, spesso battuto dal vento, da cui il nome della montagna. Questo tratto finale richiede un ultimo sforzo, ma conduce alla croce di vetta, un punto panoramico privilegiato.

Quando si arriva al punto tra monte Tiravento e monte Arsiccia, è importante continuare a seguire i segnali rossi e bianchi svoltando a sinistra, come si vede chiaramente dal percorso. Questo è molto importante perchè se si prosegue sul crinale, si raggiunge un punto non più segnato, dove il sentiero si interrompe. Qui si rischia di cadere nel precipizio per via del fondo, costituito dalla ghiaia molto instabile. Seguendo il percorso segnalato dal CAI, si scende agilmente di quota, fino alle cascate della Sega. Qui ci troveremo di fronte a degli incredibili giochi d’acqua che precipitano su ampie porzioni di roccia, con piscine naturali che sono molto popolari in estate per via della possibilità di nuotare.

Alcuni sentieri alternativi nelle Foreste Casentinesi

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Sono tantissimi i percorsi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Nei dintorni della Grotta Urlante, nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, si diramano diversi sentieri che offrono svariate opportunità escursionistiche, adatte a differenti livelli di preparazione fisica. Escludendo il percorso verso il Monte Tiravento e il Monte Arsiccio, e anche quello per le Cascate della Sega, rimangono comunque valide alternative per esplorare la zona.Una possibilità è l’escursione che conduce al Ponte Nuovo, un caratteristico ponte in pietra ad arco che scavalca il fiume Rabbi. Questo percorso, relativamente breve e pianeggiante nel tratto iniziale, offre la possibilità di ammirare da vicino la struttura del ponte e di godere della tranquillità del fiume. Da qui, è possibile proseguire lungo sentieri che si addentrano maggiormente nel bosco, creando anelli di diversa lunghezza e difficoltà. Ad esempio, si può imboccare il sentiero che risale il corso del torrente, addentrandosi in una zona più selvaggia e ricca di vegetazione.

Un’altra opzione interessante è esplorare i sentieri che si sviluppano sul versante opposto rispetto alla Grotta Urlante, verso l’interno della foresta. Questi percorsi, spesso meno frequentati, offrono un’esperienza più intima con la natura, permettendo di immergersi completamente nel silenzio del bosco e di osservare la flora e la fauna locale. È possibile, ad esempio, seguire sentieri che si collegano ad antiche mulattiere utilizzate in passato per il trasporto del legname.

È sempre consigliabile consultare le carte del parco, le guide escursionistiche o le app dedicate al trekking per scegliere il percorso più adatto alle proprie esigenze, ed è fondamentale informarsi sulle condizioni dei sentieri prima di intraprendere l’escursione.

 

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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