A caccia di una esperienza naturale mozzafiato? E allora ti presentiamo il Denali National Park and Preserve, ampia area protetta in Alaska, USA.
Negli ultimi anni è diventato (ancora più) noto per via di un film di Sean Penn, “Into the Wild – Nelle terre selvagge”, ispirato al libro “Nelle terre estreme” in cui il giornalista Jon Krakauer racconta la storia del viaggiatore Christopher McCandless, deciso a vivere in solitudine e che qui trovò la morte.
Un luogo davvero apprezzato da libri e cinema perché qui, secondo Stephenie Meyer, autrice della saga di “Twilight”, vive anche una delle famiglie di vampiri protagonisti.
Il parco è a circa 380 km a nord di Anchorage, la sua cima più alta è il Monte McKinley, con 6194 metri (la vetta più alta di tutta l’America centro-settentrionale), e il nome “Denali” deriva dalla lingua athabaska, parlata dagli indigeni di qui, e significa “il più grande”. E lo è, davvero, con oltre 2.420.000 ettari di territorio.
Fondato come parco nel 1917, oggi è una zona di grande importanza per lo studio dell’ecosistema subartico, non ci si accede con le macchine ma con bus messi a disposizione dei visitatori e, naturalmente, a piedi.
Per quanto riguarda la fauna, 167 le specie di uccelli (tra cui l’aquila a testa bianca, simbolo degli Usa) e 39 quelli di mammiferi, grandi, qui circolano orsi neri e grizzly, alci e caribù, ma pure di piccola taglia, volpi, castori, coyote, linci.
Oltre 600 invece le specie vegetali con un’incredibile varietà di muschi e licheni: in ampie zone il paesaggio è quello della taiga con le sue foreste sempreverdi, in altre è la mini vegetazione della tundra a farla da padrona.
I sentieri sono previsti in alcune parti del Parco, non in tutta la sua estensione, ed è comunque meglio affrontarli con l’ausilio di guide, poiché, data la presenza di animali di grande taglia, il rischio di incontrarli, oltre il piacere e la meraviglia in sé, potrebbe non rivelarsi indolore. In ogni caso, meglio osservarli da lontano, senza cercare di avvicinarsi.
Lunghezza | 2,6 chilometri |
Durata | Dalle 2 alle 3 ore |
Principali punti attraversati | Horseshoe Lake |
Livello di difficoltà | Medio – facile |
Dislivello | 41 metri in salita, 84 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Horseshoe Lake, Wilderness Access Center |
Uno dei percorsi del parco è l’Horseshoe Lake Trail di 2,6 chilometri in andata e ritorno: è consigliato anche ai bambini (ma non si possono portare i cani) ma non è una semplice passeggiata, poiché alcuni tratti vanno affrontati con attenzione, ripidi e in pendenza. In genere non è molto frequentato, quindi è possibile godere in pieno della natura selvaggia di queste terre.
Inizia partendo dal parcheggio del Horseshoe Lake proprio vicino all’entrata del centro visitatori, Wilderness Access Center, dove il suolo è misto ghiaia-terra. Si inizia a salire verso nord subito con un percorso con forti pendenze, fino ad arrivare in un punto dove è possibile ammirare dall’alto il lago a forma di ferro di cavallo.
Il sentiero è abbastanza largo, con un terreno irregolare, con sassi, rocce che spuntano all’esterno, radici. Quindi si scende, c’è un centinaio di gradini abbastanza ripidi da affrontare con calma se non si è super esperti. Andare piano è anche un’opportunità per intravedere tra le conifere e il sottobosco animali vari, sicuramente i curiosi scoiattoli (ma comunque, come detto, è sempre meglio non avvicinarli).
Quando il tratto scosceso termina, il sentiero prosegue qua e là con piccoli ponti di legno, fino ad arrivare sulle sponde del lago, dotato anche di spiaggetta: sicuramente da aggirare non solo per ammirare la superba natura attorno con imponenti cime e vegetazione dalle nuance variegate a seconda della stagione, ma anche per avere la possibilità di vedere le anatre e magari qualche pesce artico che saltella fuori dall’acqua oppure alci e castori che curiosano in giro. Pronti a fotografarli. Infine si torna indietro sui propri passi verso il parcheggio e il Wilderness Access Center.
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