Trekking solidale: a caccia di viaggi etici dal Nepal all’America Latina

Redazione  | 04 Mag 2017

Trekking solidale, la nuova frontiera dei viaggi e dei viaggiatori che scelgono di ridurre il loro impatto sull’ecosistema e di contribuire allo sviluppo di comunità rurali spesso molto lontane dagli standard di vita occidentali.

Il Social Trekking o Trekking Etico, si pone l’obiettivo di andare oltre la semplice ecosostenibilità e di entrare addirittura nel territorio della valorizzazione dei luoghi che scegliamo di andare a visitare.

Un discorso che è molto più facile da mettere in pratica di quanto non potremmo immaginare: possiamo infatti praticare del social trekking anche soltanto prestando più attenzione alla condivisione delle nostre esperienze.

Trekking etico: una sensibilità che va oltre la “semplice” destinazione

Il mondo del trekking solidale ci permette di toccare con mano situazioni spesso difficili o lontane dal quotidiano

Ad esempio possiamo farlo incontrando le autorità locali del luogo che visitiamo, possiamo farlo mangiando piatti caratteristici o anche solo limitandoci ad ascoltare le storie delle persone che incontriamo.

Possiamo inoltre dedicarci al trekking etico selezionando con attenzione le nostre sistemazioni, magari prediligendo attività sensibili al rispetto ambientale, o addirittura decidendo di limitare l’uso della tecnologia durante il periodo delle nostre escursioni: magari tenendo il telefono e/o i tablet spenti durante le nostre passeggiate, in modo da dedicarci all’ascolto esclusivo dei suoni emessi dalla natura che ci circonda.

Più in generale, parlare di trekking etico significa parlare di viaggi all’insegna delle escursioni caratterizzati da una reale voglia di scoperta sia di luoghi nuovi che delle persone che li abitano e da questo punto di vista esistono centinaia di destinazioni perfette per realizzare i nostri scopi, oltre che diverse associazioni che ci mettono nella condizione di condividere la stessa avventura con altri appassionati.

Non pensate però che per dedicarsi al social trekking sia doveroso viaggiare per centinaia di chilometri: anche il nostro paese offre decine di località perfette per questa particolare attività e da questo punto di vista un buon contenitore di eventi organizzati ad uso degli amanti dell’escursione etica è il portale SocialTrekking.it, dove troverete un vero e proprio calendario di viaggi a piedi già organizzati sia in Italia che nel resto del mondo.

Un’altra realtà da tenere sott’occhio è IT.A.CÀ, associazione dedicata al turismo responsabile che presta particolare attenzione al mondo della camminata e che durante l’estate 2017 sarà in tantissime piazze italiane per farsi conoscere meglio: anche in questo caso il suggerimento è di andare sul portale www.festivalitaca.net, dove troverete le singole tappe e tutte le informazioni necessarie.

Turismo etico: i viaggi-esperienza in America Latina

Il più grande bacino d’acqua dolce dell’America Latina, il Lago Titicaca, dove immergersi nell’atmosfera del trekking etico e solidale

Ad esempio il portale Turismo Caith ha una sezione dedicata al social trekking e permette di unirsi a viaggi già organizzati in località esotiche e spettacolari: si va dalla visita ai Pueblos Jovenes di Lima ad un soggiorno sul Lago Tititaca a stretto contatto con le comunità locali; da un vero e proprio tour della Foresta Amazzonica nelle riserve di Puerto Maldonado o Pacaya Samiria, ad una visita alternativa nei celeberrimi luoghi di Nasca.
In alternativa potete ragionare all’inverso, scegliendo prima la meta e poi cercando itinerari dedicati al turismo etico.

Ad esempio sul portale Peru Etico troverete suggerimenti di viaggio per tutti i gusti in un paese tutto da scoprire come il Perù, inclusi ovviamente diversi itinerari dedicati esclusivamente agli appassionati di trekking: anche qui c’è solo l’imbarazzo della scelta e si va da uno spettacolare Cammino Inca ai piedi di Machu Picchu ad una passeggiata decisamente più rilassante per Lares e le sue acque termali; dalla visita al complesso archeologico Choquequairao alla salita (piuttosto faticosa e da affrontare solo se adeguatamente preparati) degli oltre 6.000 metri della montagna Salkantay.

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