Soffri di vertigini? Allora non leggere: ecco come si raggiungono a piedi le 3 cime più alte di tutte le Dolomiti

Giordano Di Fazio  | 25 Lug 2024
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L’esperienza di fare escursioni sulle Dolomiti è davvero unica e indimenticabile soprattutto sulle 3 cime più alte dei magnifici “Monti Pallidi”. Tra picchi affilati, pareti verticali, valli verdi e laghi alpini cristallini, i loro scenari mozzafiato sono un paradiso per gli amanti della natura. Oltre alla bellezza del paesaggio, fra i rifugi tradizionali e i resti delle trincee e delle battaglie della Prima Guerra Mondiale, queste montagne sono anche ricche di storia e cultura. È per questo che sono state dichiarate come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Se siete appassionati di trekking e arrampicate, dalle passeggiate rilassanti lungo i pascoli alpini alle scalate impegnative, c’è qualcosa per tutti. Conquistare una vetta o completare un sentiero impegnativo nelle Dolomiti può donare una sensazione davvero emozionante. Inoltre la vista spettacolare dalla cima ripagherà ampiamente l’impegno!

Dolomiti: alla scoperta dei Monti Pallidi nel cuore delle Alpi Orientali

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Il gruppo montuoso dell’arco alpino si estende in un’area compresa fra Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Come si dividono le Dolomiti? È il corso del torrente Cordevole a delimitare la catena in due zone, ovvero Dolomiti Orientali e Dolomiti Occidentali. Che differenza c’è tra le Alpi e le Dolomiti? Con l’appellativo Dolomiti si intendono i gruppi montuosi composti prevalentemente da dolomia, o roccia dolomitica, e roccia vulcanica.

Pur facendo parte della catena delle Alpi, è proprio la composizione che ne marca la differenza rispetto a queste ultime. Fu il francese Déodat de Gratet de Dolomieu, un mineralogista e chimico, che verso la fine del XVIII secolo scoprì questo tipo di roccia di calcio magnesio carbonato. Perché le Dolomiti si chiamano Monti Pallidi? È proprio la loro composizione che le ha donato questo nome. Queste magnifiche vette di colore biancastro, sono capaci inoltre di riflettere i meravigliosi colori di cui il cielo si tinge nell’arco della giornata. Famosi per gli incredibili paesaggi, questi luoghi testimoniano un passato denso e ricco di storia, visibile ancora oggi sui sentieri della Grande Guerra.

Quali sono le tre cime più alte delle Dolomiti? Scopriamo le 3 vette da capogiro

Quando pensiamo a queste magnifiche montagne, le prime a venirci in mente sono sicuramente le 3 Cime di Lavaredo, ebbene, anche se il gioco di parole calza a pennello, non sono loro a essere annoverate tra le vette più alte delle Dolomiti.

Qual è la vetta principale delle Dolomiti? L’indiscussa regina dei “Monti Pallidi” è certamente la Marmolada, ma l’Antelao e Tofana di Mezzo non sono da meno con i loro oltre 3.000 metri di quota.
Sia che vogliate fare una passeggiata tranquilla o sfidare voi stessi con un’escursione più impegnativa, queste montagne offrono un mondo di opportunità per esplorare e apprezzare la bellezza della natura alpina. Scopriamo insieme le 3 cime più alte delle Dolomiti!

Marmolada: la cima più alta delle Dolomiti

Conosciuta anche come “la Regina delle Dolomiti”, la Marmolada è fra le sue cime più alte. Situata al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige, con i suoi 3.343 metri di quota è la maggiore di questa catena. Appare come un gigantesco massiccio al cui vertice spicca un vasto ghiacciaio. Il Ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, è un’attrazione unica. È la Punta Penia, una delle mete preferite dagli alpinisti e dagli sciatori che ogni anno giungono qui nei mesi invernali per godere delle bianche cime.

Tra trincee, cunicoli e tunnel le Dolomiti, qui in particolare, furono teatro di sanguinose battaglie che riecheggiano in questi luoghi della memoria. Ci sono vari sentieri e itinerari che consentono agli escursionisti di esplorarla a diversi livelli di difficoltà. Fra quelli più battuti, il sentiero “Viel dal Pan” è uno dei più belli se si vuole godere della vista panoramica sul Ghiacciaio della Marmolada e sul Lago di Fedaia.

Antelao: tra miti e leggende alpine

Se vi state chiedendo “Quali sono le Dolomiti più belle?” di certo il Monte Antelao con i suoi 3.264 metri di altezza rientra fra queste. Seconda vetta più alta della catena è situata a sud di Cortina d’Ampezzo, la nota meta invernale dello sci. In questi luoghi numerose sono le leggende alpine e i miti della tradizione che gli abitanti si tramandano di generazione in generazione. La leggenda della Samblana è fra le più importanti e le più affascinanti.

Si narra infatti che bellissima principessa si fece cucire una veste tanto sfarzosa e pesante il cui strascico doveva essere sorretto da mille fanciulle. I sudditi, stanchi di sottostare ai suoi capricci, la confinarono in una landa desolata fra i monti. la neve che cadde divenne ghiaccio imprigionando il suo strascico per molto tempo. Solo quando due giovani ragazze decisero di svincolare lo strascico dal ghiaccio, la principessa fu nuovamente libera e nel girovagare in cerca di una dimora scelse proprio la cima del monte. Il sentiero più popolare è quello che porta al Rifugio Antelao, a quota 1796 metri, che permette di ammirare la montagna in tutto il suo splendore.

Tofana di Mezzo: tra sentieri impervi e ferrate

Ultima ma non meno importante fra le 3 cime più alte delle Dolomiti, è la stupenda vetta che prende il nome di Tofana di Mezzo. Il monte fa parte del gruppo delle Tofane, situate tra Val di fanes e Passo Falzarego.
La Tofana di Dentro, alta 3.238 metri è la più settentrionale, seguita dalla Tofana di Rozes, quota 3.225 metri.

La Tofana di Mezzo con i suoi 3.244 metri di altezza è la più elevata fra le 3. Tra rifugi alpini, bivacchi, percorsi impegnativi e scalate ammirerete una delle cime più iconiche delle Dolomiti. Caratterizzata da una parete maestosa, è la meta preferita di escursionisti esperti che arrivano qui soprattutto per la via ferrata. Le viste spettacolari della Conca Ampezzana, la sfida dell’ascesa e la connessione con la natura rendono questa escursione un’opportunità unica per scoprire la bellezza delle Dolomiti da una prospettiva privilegiata!

Giordano Di Fazio
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