Lo sapevi che a due passi da L’Aquila si trova la città delle grotte: un fenomeno carsico tutto da scoprire

Alessio Gabrielli  | 22 Giu 2025
Foto di: Riserva Naturale Grotte di Pietrasecca- Comune di Carsoli

A circa 900 m di altezza, sita sui Monti Carseolani, sorge Pietrasecca. Si tratta di una frazione di Carsoli, nell’aquilano, e la sua fama è legata in particolare alla presenza di un affascinante fenomeno carsico che le ha fatto guadagnare il meritatissimo soprannome di Città delle Grotte.

Il fenomeno carsico a Pietrasecca

 

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L’aspetto che il centro storico di Pietrasecca regala agli occhi del visitatore è quello di un presepe arroccato a ridosso della Vena Cionca. Lo sperone che sostiene il borgo è particolarmente affascinante se visto, all’alba e al tramonto, dal tratto autostradale della A24.

Pare che il borgo sia stato fondato dal figlio di Carlo Magno, il re Pipino, intorno al IX secolo. È proprio nel vicino Castello di Luppa che, nell’anno 810, Pipino morì. Nonostante ciò, una serie di ritrovamenti testimoniano la presenza umana in epoche ben più remote, quando il luogo era popolato dall’antica popolazione degli Equi.

La zona dei Monti Carseolani è stata in passato interessata da un fenomeno carsico, a causa della composizione delle rocce, ricche di carbonato di calcio. Le piogge, cariche di piccole quantità di anidride carbonica, hanno col tempo scavato veri e propri solchi nel terreno. L’acqua, scorrendovi, ha così creato cavità carsiche che si sono arricchite nei secoli di stalattiti e stalagmiti.

Questo fenomeno trova la sua massima espressione a Pietrasecca, dove nel 1992 è stato istituita la Riserva Naturale Speciale delle Grotte di Pietrasecca. Ancora oggi la Riserva ha come fine di tutelare l’eccezionale fenomeno carsico del luogo che ha un’estensione di circa 110 ettari. Il territorio che fa da cornice a questa meraviglia naturalistica vede la presenza di una vegetazione specifica. Questa, tipica delle zone calcaree con substrati arenacei e argillosi, è dominata da ginestre, roverella, rovi comuni e fitti boschetti di mesofilli a Cerro.

Chiunque si appresti a visitare le grotte di Pietrasecca sarà accolto dunque da uno scenario davvero suggestivo. Un panorama punteggiato qua è là da ranuncolo muschiato e anemone appennina, con il cinguettio di coturnici e picchi verdi a interrompere una quiete assoluta.

Le Grotte di Pietrasecca

 

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Le visite alle grotte sono possibili solo dal 2009 e si svolgono su un sentiero attrezzato dietro la guida di esperti speleologici. A queste si affiancano iniziative speciali per le scolaresche e una serie di attività di educazione ambientale per salvaguardare la Regione Abruzzo.

La Grotta del Cervo

Visitare le Grotte di Pietrasecca significa prepararsi a un’esperienza quasi soprannaturale. Pressoché buie nella loro interezza, sembra infatti di scendere negli antri di un castello naturale sotterraneo. Poche o nulle sono poi le passerelle installate all’interno, al fine di mantenere pressoché integra la naturalità del luogo.

La Grotta del Cervo, scoperta nel 1984, prende il nome dai ritrovamenti fatti al suo interno. Assieme a monete risalenti al IV-V e XV secolo, sono state rinvenute all’interno ossa di cervi, orsi, leoni delle caverne e linci dell’epoca Pleistocene superiore. Entrandovi, ci si ritrova in una sorta di corridoio lungo almeno 400 metri, che rivela una serie di concrezioni rocciose dalle forme e dai colori variegati.

L’antro della Grotta del Cervo rimase nascosto per molti secoli, probabilmente a causa dei crolli derivanti da un sisma che colpì la zona nel 1456. A proposito di terremoti, studi effettuati all’interno della cavità hanno permesso di accertare eventi sismici risalenti a 35000 anni fa.

L’esperienza di visita si suddivide in tre livelli di difficoltà:

  • Primo livello (semplice). Durata: 1 ora e 15 minuti
  • Secondo livello (intermedio). Durata: 2 ore
  • Terzo livello (professionale). Durata: diverse ore

La Grotta dell’Ovito

L’altro gioiello della riserva naturale di Pietrasecca è la Grotta dell’Ovito, un’inghiottitoio che raccoglie le acque che poi defluiscono nella sorgente della Vena Cionca. L’intero percorso sotterraneo è lungo 1300 metri. Oltre il doppio ingresso, si entra in una galleria dalla quale si scorgono nella penombra laghetti, cascatelle e diramazioni che introducano ad altri ambienti carsici. La parte più suggestiva della Grotta dell’Ovito è il canyon: un vero tripudio di altri laghi e rapide che, in alcuni casi, si esibiscono in salti di otto metri.

Solo visitando questa grotta si ha la percezione della straordinarietà di questa cattedrale naturale, habitat peraltro di pipistrelli di undici specie quali il vespertilio maggiore, il rinolofo minore e maggiore e il pipistrello nano.

Crediti immagine di copertina: Riserva Naturale Grotte di Pietrasecca- Comune di Carsoli 

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor



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