In Trentino-Alto Adige, ma non sulle Dolomiti: questi 3 borghi caratteristici ti faranno venir voglia di trekking urbano

Quando parliamo di Trentino-Alto Adige, spesso parliamo di imponenti monti da cui governare la vista sul mondo. Parliamo di pace, silenzio spirituale. Insieme, oggi parleremo anche di borghi immersi in una polvere fatata. Indossiamo i nostri scarponi e, col nostro fidato zaino in spalla, scopriamo 3 borghi caratteristici in Trentino-Alto Adige che ci faranno venire voglia di trasferirci.

3 borghi caratteristici in Trentino-Alto Adige

Nella meravigliosa cornice delle Alpi italiane, il Trentino Alto Adige offre moltissime occasioni per delle bellissime passeggiate. Borghi caratteristici, scenari naturali eccezionali e una quiete davvero unica.

San Lorenzo in Banale

Siamo a 758 metri sopra il livello del mare ed ecco che ci troviamo in una chicca del Trentino: San Lorenzo in Banale. Tra i borghi in Trentino-Alto Adige, questo rimane nel cuore. La sua nascita è da ricondursi alla fusione di sette Ville: Pergnano, Dolaso, Senaso, Berghi, Prato, Glolo e Prusa. A sorvegliare questo meraviglioso gioiello senza tempo regnano sovrane le Dolomiti di Brenta.

La storia, la semplicità e la profondità di questo borgo ci trasporteranno in una spirale di bellezza. Come per qualunque cosa, per innamorarci veramente dobbiamo imparare a conoscere ciò che ci sta davanti. Girando per le strade di San Lorenzo in Banale e visitando le antiche Ville, potremo vedere attraverso gli occhi dei contadini che l’hanno abitata e sentire le loro voci, scoprendo un’architettura prevalentemente rurale. Ed ecco che San Lorenzo in Banale ci porta in un viaggio attraverso l’anima della sua storia, una storia fatta della bellezza della semplicità.

Borgo Valsugana

Definito come la “piccola Venezia del Trentino” Borgo Valsugana si erge a 380 m di altitudine. Ed ecco che l’arte ci avvolge e ci colpisce subito, come amore a prima vista. Eppure, tra musei, la manifestazione “Arte Sella“, l’oratorio di San Rocco, lo Skymuseum…non possiamo fare altro che ammirare ed ascoltare il passato.

La ragione per cui questo borgo magico è denominato “piccola Venezia del Trentino” risale alla presenza dei portici e ponte veneziano. I portici fanno risuonare l’eco dello stile di Venezia e ci permettono di fare rigeneranti passeggiate lungo il fiume Brenta. Durante la manifestazione “Arte Sella” vengono esposte a cielo aperto delle opere d’arte realizzate con materiali completamente naturali: sassi, foglie, rami…chi più ne ha più ne metta! L’arte di oggi si fonde in un perfetto equilibrio con l’arte del nostro passato, formando una perfetta armonia tra vecchio e nuovo che ci lascia un soffio d’amore nel cuore.

Glorenza

Ecco che arriviamo nel gioiellino più piccolo: Glorenza è una bellissima perla di timida estensione (con soli 450 abitanti nel borgo), la cui fortificazione antica si regge ancora in piedi forte ed orgogliosa. Entrando a Glorenza vediamo subito il Medioevo davanti ai nostri occhi, nonostante la prevalenza delle forme siano risalenti al secolo XVI.

La cinta muraria è oggi ammirabile in tutta la sua bellezza, con torrioni semicircolari e porte, vide la luce nel 1580. Questa meraviglia fu progettata dall’architetto militare Jörg Kölderer a seguito della tragica distruzione portata dalla battaglia di Calven (1499). Possiamo lustrarci gli occhi davanti a sette torri con cuspidi, 350 feritoie e tre porte. Sono propio queste mura a conferire al borgo un look tardo-medievale. Per vedere questo capolavoro a cielo aperto dovremo salire a 907 m di quota. Girare per il centro, fissare l’arte tutto attorno a noi…è un’esperienza che ci ricorda per l’ennesima volta l’importanza di sapere da dove veniamo.

Solo guardare questi tre borghi caratteristici del Trentino-Alto Adige ci fa venire la pelle d’oca, ma avremo un’esperienza migliore accompagnati da una guida o andando a ricercare un po’ della loro storia prima di visitarli.