C’è un angolo nel Friuli-Venezia Giulia che non sembra neanche vero. La strada prima si stringe e poi si apre, lì vicino Tarvisio, ma la lingua cambia e i nomi pure. Là ci stan non uno ma due laghi, fermi, profondi e ghiacciati per mesi. Codesti sono i Laghi di Fusine: l’acqua è chiara, l’acqua è azzurra, ci si tuffano dentro le Alpi Giulie e la superficie neanche la increspano. Che ti aspetti? Che ti aspetta? Abeti, faggi, pietra e silenzio, un silenzio che sa di freddo perché qua l’inverno il termometro va ben sotto lo zero e continua a scendere. Camminaci attorno, e facci pure un pensierino prima che sia “troppo tardi” (leggasi, troppo trafficato). Andiamo, GoodTrekker?
Poco fuori di Tarvisio verso il confine che finisce di essere Italia e comincia a parlare estero (sia sloveno che tedesco) ci sono i Laghi di Fusine, uno poco più su e l’altro sotto. Non sono necessariamente uniti da fiumi o strade visibili perché l’acqua si muove sottoterra in modo naturale, c’è un sistema naturale di infiltrazioni molto tipico dei territori carsico-glaciali.
Il Lago Superiore e il Lago Inferiore di Fusine sono nati dai ghiacci: a quasi mille metri di quota ci trovi faggi, larici e abeti rossi a far compagnia alle Alpi Giulie che tengono d’occhio il tutto, col Mangart (2.677 s.l.m.) per primo che si specchia nel Superiore. Quel che li unisce a livello di percorso è semplice, panoramico e adatto anche a chi di esperienza non ne ha: scarpe buone e un minimo di fiato per un anello che si fa entrambi gli specchi d’acqua e continui scorci sulle Alpi Giulie.
Il giro classico parte dal parcheggio vicino al Lago di Fusine Inferiore (questo qua). Da lì ci parte un sentiero ben tenuto, ben segnalato e senza sobbalzoni che costeggia sia entrambi i laghi: abeti, faggi e larici, come anticipato. Ci arrivi tranquillamente da Tarvisio in neanche un quarto d’ora. Considera che da giugno a settembre l’accesso è a pagamento, 4 euro per le auto e 15 per i camper, variazione più e variazione meno a seconda dell’anno. Se vuoi allungare e risparmiare puoi parcheggiare in località Scicchizza e farti un km a piedi, ma dopotutto, siam qui per questo.
Sempre l’anello come detto è semplice: fondo regolare in parte sterrato, distanza che non supera i 3 km effettivi. Nei mesi freddi l’intera zona si ghiaccia, le punte di -25°C non sono rare in una delle zone più fredde d’Italia (si arriva anche a -34°C, niente scherzi). Tutto il giro te lo fai in un’ora: se hai tempo e gambe puoi proseguire oltre e imboccare il sentiero CAI 513 verso il Rifugio Zacchi con una salita dolce ma costante, 450 metri di dislivello e arrivi a quota 1.380 in un’ora e mezzo. Oltre al panorama e al rifugio ci trovi qualche marmotta (in stagione), mentre ai Laghi di Fusine ci trovi aquile reali, falchi e qualche gufo reale.
L’Orrido dello Slizza
Se ti avanzano tempo e fiato, come detto, c’è il Rifugio Zacchi verso Sud. Fai il contrario di quanto ti ho detto e invece cammina verso Nord: a due orette a piedi c’è l’Orrido dello Slizza, gola scavata dall’acqua a pochi km da Tarvisio, imponente forra a tratti sospeso sulle passerelle di legno. Rocce, muschio e pozze che sembrano scavate a mano.
L’altra opzione è salire al Monte Lussari con la cabinovia di Camporosso (la Telecabina Monte Lussari) che sta a ovest di Tarvisio, a meno che non vuoi farti a piedi il Sentiero del Pellegrino. In cima trovi un piccolo borgo in quota, Borgo Lussari, con una vista che taglia le Alpi da est a ovest, oltre al Santuario del Monte Lussari (Svete Višarje) che da secoli accoglie viandanti, devoti e curiosi (all’entrata del borgo c’è la Tredicesima Stazione della Via Crucis e il Monumento dei Pellegrini).
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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