Un fitto bosco di faggi nasconde questo bellissimo complesso di cascate: un percorso incantevole nel territorio del Corno alle Scale

Alessio Gabrielli  | 19 Gen 2025
2453134999

Nel Parco Regionale del Corno alle Scale, nell’Appennino Emiliano, c’è una cascata bellissima che vale assolutamente la pena di visitare. Il torrente Dardagna forma in realtà, durante la sua discesa dal Corno alle Scale, sette cascate e non una. La più grande e spettacolare, però, con un salto di circa 30 metri, è l’ultima, nei pressi del Santuario della Madonna dell’Acero. Sei pronto a scoprire la Cascata del Dardagna?

Trekking alla Cascata del Dardagna

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Santuario Madonna dell’Acero
  • Punto di arrivo: Santuario Madonna dell’Acero
  • Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti circa
  • Lunghezza: 5,4km
  • Dislivello: 290 metri
  • Difficoltà: facile

Mappa

Percorso

Il percorso più breve e facile per raggiungere le cascate del Dardagna parte dal Santuario della Madonna dell’Acero. Si tratta di un percorso breve (appena 4 km e mezzo) ma classificato come escursionistico per le caratteristiche del terreno e per la pendenza (330 metri in salita in soli 2 km abbondanti).

Il segnavia CAI 331A parte nei pressi del santuario della Madonna dell’Acero. Passando per la località Case Pasquali e scendendo attraverso un pittoresco bosco di abeti prima e di faggi poi, si arriva al Rio Cavo che si attraversa su un ponticello di legno. Da qui si percorre il sentiero CAI 333. La prima cascata del Dardagna è alta 15 metri. Il sentiero prosegue sul terreno a gradoni, protetto da una staccionata. Arrivati all’ultima cascata si hanno due possibilità, dopo avere ammirato lo spettacolare salto: si può tornare indietro in discesa sul sentiero percorso all’andata o si può proseguire verso il lago Cavone.

La seconda opzione aggiunge circa mezz’ora di cammino ed è molto valida perché oltre a permettere di ammirare la bellezza del laghetto, dà la possibilità di tornare al santuario con un percorso ad anello. L’anello permette di raggiungere il punto di partenza percorrendo la strada asfalata ed evitando la discesa lungo il sentiero a gradoni, che può essere particolarmente scivolosa.

Il sentiero 337 (bivio a sinistra) conduce al laghetto del Cavone, continuando a salire di quota. Da qui parte la strada asfaltata che scende al Santuario della Madonna dell’Acero.

Anche se il percorso è breve si consiglia di affrontarlo perfettamente equipaggiati, senza prenderlo sotto gamba. Scarponi da trekking alti e con un buon grip sono i compagni essenziali per questo itinerario. Anche i bastoncini telescopici possono essere di aiuto a non scivolare durante l’ascensione e a scaricare il peso dalle articolazioni in discesa. Sono essenziali se si decide di tornare al punto di partenza passando per lo stesso sentiero a gradoni dell’andata.

La stupenda Cascata del Dardagna

IS: 1493551836

Il torrente Dardagna nasce dalle conche del Cavone e scende dal Corno alle Scale (m. 1945 slm) con una serie di balzi, in una vallata dalla morfologia particolarmente aspra lungo tutto il corso del torrente. Sui massi e sulle sponde del torrente ci sono specie vegetali legate alla presenza dell’acqua, come la Calta palustre (Caltha palustris) con i suoi fiori giallo oro a primavera e il Farfaraccio (Petasites hybridus) con le foglie larghe.

Il Salice da vimini (Salix viminalis), il Nocciolo (Corylus avellana) e l’Acero montano (Acer pseudoplatanus) verdeggiano accanto alle cascate e al torrente. L’acero in particolare, è il protagonista del luogo mistico da dove parte il percorso più semplice per raggiungere le cascate del Dardagna.

Curiosità: la quantità d’acqua prima delle cadute è inferiore a quella che si raccoglie ai piedi delle cascate. Perché? A causa della particolare conformazione geologica. La fessurazione nelle rocce fa sì che l’acqua s’infiltri nel substrato e tra gli strati stessi raggiungendo i piedi delle cascate per altre vie.

Il Santuario della Madonna dell’Acero

Il Santuario della Madonna dell’Acero nasce intorno al 1200 per proteggere un acero montano. Secondo la leggenda, durante una forte tempesta, due pastorelli furono salvati dalla protezione di un grande acero sotto il quale gli apparve la madonna. Da allora il 5 agosto si celebra l’apparizione della Madonna dell’Acero. Un tempio fu costruito per proteggere l’acero. Ora il tempio originale non esiste più, ma un bel santuario montano conserva ancora i resti dell’albero.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.



Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur