Tra favola e realtà: ecco le leggende più appassionanti delle Dolomiti

Emma Valenti  | 15 Nov 2023
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Immagina. Sei in riva ad un lago e pensi: “questo luogo è proprio magico“…e hai ragione. Vedi, è vero che solamente l’aspetto di un luogo può farci comprendere la sua scintilla incantata. Ma conoscere la leggenda del paradiso in cui ci troviamo aggiunge un livello molto profondo di connessione con la natura che ci circonda. È proprio per sviluppare un maggiore contatto con tutti i luoghi in cui ci avventuriamo insieme che oggi vedremo le più belle leggende delle Dolomiti.

La principessa della Luna e il suo spasimante: perché le Dolomiti sono bianche

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Il secondo nome delle nostre amatissime Dolomiti è “monti pallidi“. Ma perché? Questa è una delle più belle leggende delle Dolomiti. Scopriamola. Tutto si riconduce ad una leggenda che è capace di farci sognare ad occhi aperti. C’erano una volta le Dolomiti scure e ricoperte completamente di alberi. Nascosto tra quelle profonde e oscure valli viveva un principe che, durante la notte, era sempre sveglio. Questo perché egli voleva ammirare la Luna. Il suo più grande desiderio era quello di poterla raggiungere. Ecco che, un giorno, quel sogno divenne realtà. Ed è qui che tra le leggende delle Dolomiti questa diventa magia. Non appena egli mise piede su quel terreno, vide la principessa della Luna, e se ne innamorò perdutamente. Pensò di restare per sempre, ma più passava il tempo più la luce della Luna lo stava accecando. Portò dunque la principessa sulla Terra. Lei non si sentiva felice tra quelle montagne oscure. Il principe, disperato per una soluzione, incontrò un giorno il re dei nani. Quest’ultimo, commosso dalla disperazione del principe, gli offrì una soluzione al suo problema in cambio di poter vivere con i suoi sudditi tra le montagne. Il principe non ci pensò due volte e acconsentì.

La soluzione dei nani: uno dei risvolti più belli delle leggende delle Dolomiti

Ecco che quando venne il plenilunio i nani uscirono dalle loro case e corsero sulla cima delle Dolomiti e filarono la luce della Luna. I nani magici andarono avanti tutta la notte a tessere e formare gomitoli fatti di luce lunare. Una volta fatto ciò, con tutto ciò che avevano raccolto i nani ricoprirono le Dolomiti della luce della Luna, luce che ricoprì le montagne completamente, donando loro il classico colore pallido che conosciamo oggi. La principessa della Luna divenne subito felice, e un sincero sorriso spuntò sul suo bellissimo volto. Questo la convinse a restare per sempre sulla Terra, accanto al suo sposo, e ritrovò la felicità in queste Dolomiti che, finalmente, poteva chiamare casa. Ecco che questa è una delle leggende delle Dolomiti che ci riempie di più il cuore. Tramite questa leggenda possiamo immaginare la ragione per cui moltissime persone dicono che il paesaggio delle Dolomiti può sembrare lunare. Forse perché lo è.

Tra le più belle leggende delle Dolomiti: le creature misteriose delle Pale di San Martino

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Amiamo tutti le Pale di San Martino. Ma cosa le rende speciali? La magia sta in una delle più avvincenti leggende delle Dolomiti. Se fai una rilassante passeggiata ai piedi di queste meravigliose Dolomiti, potrebbe capitarti di scorgere delle piccole orme nel terreno. Potrebbero sembrare le orme di un camoscio, ma non seguirle! Coloro che lo fanno finiscono col perdere la memoria, ed incontrare il Mazaròl, nella sua grotta. È un ometto piccolo con la barba lunga. Indossa un cappuccio rosso, un mantello nero e delle strambe scarpe a punta. Egli conosce perfettamente ogni segreto della lavorazione del latte e del formaggio, e non fa altro che lavorare, dalla mattina alla sera, cercando qualcuno che possa aiutarlo. Un giorno, rapì una ragazza che aveva seguito le sue orme, e le insegnò a fare burro, formaggio e tosèla. Venne data per scomparsa in paese. Poi, un cacciatore la trovò, riportandola a casa. Lei, però, aveva perso la memoria. Questo finché una saggia vecchietta le fece bere il latte di una capretta bianca. La ragazza ricordò tutto ed insegnò ai suoi amici di paese tutti i segreti che il Mazaròl le aveva svelato. Divennero così tutti incredibilmente bravi nella lavorazione del latte.

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.




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