Parliamo molto di Forest Bathing, della sua potenza, del modo in cui può influire sul nostro stato psicofisico. Ebbene, gli antichi poeti e filosofi lo avevano capito bene. Questo trekking dei poeti nella Val di Zoldo ne è la prova. È il percorso dei poeti viandanti, di coloro che, mentre camminavano, componevano le loro opere migliori. Ecco che, in sette giorni, il percorso dei poeti nella Val di Zoldo ci consente di prendere un respiro più profondo. Scopriamo il beneficio di questo paradiso a nord di Belluno.
Il nostro percorso zen inizia a Longarone…e se guardiamo in alto possiamo prenderci un minuto per pregare qualunque Dio in cui crediamo. Il percorso dei poeti Val nella di Zoldo inizia con un ricordo degno di attenzione. Sopra alla nostra testa vediamo la diga che straripò violentemente la sera del 9 ottobre 1.963, a causa della frana del monte Toc. Quel giorno, verrà per sempre ricordato come un disastro che ha strappato (si stima) 1.910 vite. Dopo aver prestato il nostro rispetto alla memoria, possiamo continuare per circa 10 km per giungere a Zoldo Alto. Tutto attorno a noi, siamo immersi nell’infinito: il gruppo del Bosconero, il gruppo dello Spiz di Mezzodì, il gruppo che abbraccia Tamer e San Sebastiano…in ogni angolo in cui ci giriamo, la meraviglia ci circonda. Effettuando il percorso dei poeti della Val di Zoldo, stiamo per percorrere un giro ad anello che dura, solitamente, attorno ai sette giorni. Ci meraviglieremo seguendo, per la maggior parte del tempo, l’Anello Zoldano. Ma attenzione: dovrete essere degli escursionisti preparati, non improvvisati. Si tratta di un percorso fattibile, ma la preparazione tecnica, a causa di alcuni pezzi di percorso ripidi ed esposti, non dovrà essere indifferente.
Dovremo passare per vari rifugi, i quali ci accoglieranno e ci scalderanno il cuore con la loro cucina tipica. Da Forno di Zoldo ci arrampicheremo lungo i piedi del gruppo dello Spiz di Mezzodì. E mentre camminiamo, proseguendo il meraviglioso percorso dei poeti nella Val di Zoldo, continuiamo a sentire un’arietta fresca dare spazio all’immaginazione nella nostra mente, che finalmente può volare. Scendiamo per Val Prampèr e saliamo nuovamente una volta arrivati al Col de Michìel. Prossimo nella lista, sarà Passo Duran. Quest’ultimo, ci accompagnerà facendoci camminare alla base del gruppo Moiazza-Civetta. Percorriamo poi la Val de la Grava per abbassarci sino a Forno Alto. Una volta arrivati alle pendici della Civetta, potremmo anche fermarci a comporre un po’ di poesie nel bel mezzo di questo paesaggio così romantico. Ci sentiamo come se fossimo nell’età d’oro, la natura attorno a noi è quello che ci consente di essere persone migliori. Percorrere il Monte Pelmo nella sua zona meridionale significa passare vicino a fossili che ci riportano a Jurassic Park. Vediamo le orme dei dinosauri. Il percorso dei poeti nella Val di Zoldo continua facendoci salire verso il meraviglioso Monte Rite.
Se passiamo per di qua non possiamo non dormire nel Rifugio Dolomites. Il Messner Mountain Museum Dolomites è anche denominato il museo delle nuvole. Fermandoci qui, e salendo in alto sul tetto, non potremo che essere meravigliati dalla vista che ci si staglia davanti. Siamo sopra le nuvole. Siamo liberi. Successivamente, inizieremo a scendere ed arriveremo al Passo Cibiana per poi risalire mano a mano agli Sforniòi. Dalla forcella della Calada dovremo fare veramente tanta attenzione, perché la discesa per arrivare alla nostra prossima tappa non è uno scherzo. Tuttavia, dopo lo sforzo, gruppo del Bosconero ci aspetta. Ultimo sforzo per salire verso il rifugio Casèra Bosconero e ci siamo quasi. Siamo quasi giunti alla fine del nostro percorso. La mattina, partiamo dopo aver riposato per bene, e un rilassante tratto ci porta indietro. Siamo nuovamente a Forno di Zoldo. Nel mentre, il percorso dei poeti nella Val di Zoldo ci ha ricordato da dove veniamo: dalla natura. Se non ci piace essere poeti, una poesia sicuramente l’abbiamo creata, anche involontariamente. È la poesia di sentirsi nuovi.
Un consiglio molto valido è quello di percorrere questo itinerario durante l’estate, a causa dei vari punti pericolosi che con un minimo di neve o ghiaccio potrebbero diventare veramente terribili.
Credit dell’immagine in evidenza: www.valdizoldo.net
Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.
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