L’Italia dei cammini: il convegno sul turismo lento e sostenibile nei territori rurali marginali

Maria Bolettieri  | 19 Giu 2025
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Martedì 17 giugno, nello splendido Istituto di Santa Maria in Aquiro a Roma, si è tenuto il convegno “Italia dei cammini: strumento di promozione e valorizzazione dei territori rurali marginali”.
L’evento, organizzato dal Senatore Andrea De Priamo, ha rappresentato un’occasione unica per discutere e mettere in risalto il fenomeno dei cammini in Italia. I temi introdotti da Sandra Salvato, giornalista in veste di responsabile della comunicazione del Dipartimento di agraria dell’Università di Firenze sono stati ampi e variegati.

In primis si è osservato il ruolo dei cammini nello sviluppo dei piani nazionali di turismo e infrastrutture. Si è parlato di promozione, monitoraggio, fruizione e accessibilità con esempi di casi studio analizzati dal Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze. Si è approfondito il rapporto tra mondo rurale e Cammino di Santiago.
È stato evidenziato come la Via Francigena e la Via di Francesco siano fondamentali per la crescita economica, la rigenerazione delle aree interne, e la valorizzazione culturale e ambientale. Anche equitazione ed enogastronomia sono entrati in gioco nel rilancio del turismo rurale.

Il cammino diventa un mezzo importante per dare maggiore impulso al viaggio lento con una particolare attenzione ai territori interni e ai comuni attraversati dagli itinerari della nostra bella penisola. Ma quanto è ancora lunga la strada da percorrere e come si sta contribuendo al raggiungimento di tali obiettivi? Scopriamolo insieme!

Il ruolo dei cammini nello sviluppo dei piani nazionali di turismo e infrastrutture delle aree interne italiane

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La bellezza dei cammini in Italia

L’intervento del Senatore Andrea De Priamo (VIII Commissione permanente – ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica) ha messo in evidenza l’importanza di vivere questa grande bellezza che sono i cammini in Italia.
Il Senatore ha fatto emergere la potenzialità dei cammini storici, puntando sul ruolo delle istituzioni come strumento per promuovere interventi pubblici a livello locale in connubio con i privati. Ha sottolineato come investire nei cammini significa investire in un’idea che sappia coniugare la modernità con l’identità e la tradizione.

Indispensabile è stato anche l’intervento del Presidente VII Commissione cultura, scienza e istruzione Federico Mollicone. Egli ha asserito che camminare significa proteggere e tramandare una patrimonio prezioso rendendolo vivo e accessibile alle generazioni future con metodi innovativi incentrati sul turismo sostenibile.
L’onorevole Gianluca Caramanna, componente X Commissione attività produttive, commercio e turismo, ci ha portato l’esempio della Via Lauretana. Analizzando le difficoltà che il viaggiatore incontra sui cammini ha sottolineato come il turismo lento possa aiutare la crescita del paese e il decongestionamento delle aree urbane.

Turismo rurale: strumenti di promozione, monitoraggio, fruizione e accessibilità


Panorama toscano

Il Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze, ha apportato notevoli contributi dei docenti soprattutto in merito a casi studio analizzati in ambito accademico.
Il professor Matteo Barbari con l’argomento “Turismo rurale come strumento di rivitalizzazione delle aree rurali”, ci ha riportato i dati dell’ultimo ventennio (2005-2025) in merito alle attività universitarie svolte. In particolare ha enunciato i numeri dei progetti di ricerca sviluppati, le pubblicazioni scientifiche e gli eventi organizzati nell’ambito del turismo rurale.

Gianluca Bambi ha illustrato il tema “Innovativi sistemi per il monitoraggio dei fruitori dei Cammini”. Si è osservato come è stata monitorata la presenza dei camminatori attraverso sistemi radar e tecnologia flowy che si basa sul rilevamento di smartphone. Mediante interviste e questionari è inoltre emerso cosa vorrebbero incontrare i viaggiatori lungo il cammino. La richiesta di bacheche informative e possibilità di degustare i prodotti locali ha avuto una grande risonanza.

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La tecnologia nel turismo lento

Giuseppe Rossi si è occupato di “Nuovi applicativi al servizio dei Camminatori”, analizzando il contributo delle tecnologie a supporto di chi compie un cammino. Le applicazioni e gli ecosistemi intelligenti possono lavorare in sinergia. Dalle applicazioni per il benessere, a quelle che mappano i luoghi, ai racconti registrati si è evidenziato come un cammino tradizionale possa trasformarsi in un cammino bio-digitale per amplificare l’esperienza utente.

Leonardo Conti con l’argomento “Itinerari tematici e aree interne: garantire il diritto al Cammino per tutti” ha sottolineato l’importanza dell’accessibilità nel turismo lento illustrando dei progetti realizzati in Toscana.
Ecco gli interventi fatti: maneggio con la terapia forestale in castagneto, passerella per la cura e messa in sella del cavallo, pannelli sensoriali in una tartufaia e apiario didattico. Mediante il coinvolgimento delle aziende locali si è data quindi la possibilità a chi ha una disabilità di poter fare del turismo esperienziale.

La trasformazione del rapporto con il mondo rurale

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Segnaletica sul cammino di Santiago

Prezioso è stato l’intervento di Lucrezia Lopez, ricercatrice del dipartimento di geografia dell’Università di Santiago de Compostela e presenza costante nel Dipartimento di agraria dell’Università di Firenze. La ricercatrice ha aperto la parentesi sul cambiamento del rapporto con il mondo rurale nel Cammino di Santiago. Si è evidenziato come l’incremento crescente del numero di camminatori ha portato a una terziarizzazione dell’economia, dal modello delle strutture ricettive, alla ristorazione, talvolta snaturando il significato di turismo lento.

L’importanza dei cammini in Italia: dalla Via Francigena alla Via di Francesco

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Segnaletica sulla Via Francigena

L’intervento del Direttore dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), Luca Bruschi, ha esposto l’importanza della Via Francigena come cammino unificate di più identità europee. Il percorso di 3.200 chilometri infatti da Canterbury giunge a Roma e si protrae verso Santa Maria di Leuca. Toccando 5 stati, 16 regioni e 700 comuni, sulle orme dell’itinerario di Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, la Via Francigena rappresenta ancora oggi lo snodo centrale delle grandi vie della fede. Per questo si punta all’entrata dello storico cammino nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il direttore ha evidenziato come sia importante nutrirla affinché accanto a questa prosperino anche gli altri cammini italiani.

Luca Piantini, Presidente dell’Associazione Cammini di Francesco in Casentino, ha mostrato come il mondo del volontariato sia fondamentale nella promozione del turismo lento. La Via di Francesco porta al meraviglioso santuario di La Verna, nel Parco Nazionale delle Foreste del Casentino, ed è raggiungibile sia da Firenze che da Roma. È costellata da piccole comunità che sono legate ai valori della spiritualità. Il volontariato, nell’accoglienza al pellegrino, promuove la tutela del patrimonio ambientale e culturale del luogo in una stretta connessione con il territorio.


Santuario francescano de La Verna

L’intervento degli investimenti da parte delle istituzioni e del governo in questi percorsi risulta necessario per valorizzare le aree rurali interne. I cammini italiani possono infatti trasformarsi in opportunità strategiche, capaci di intrecciare paesaggio, cultura, spiritualità, economia e partecipazione civica.

Camminare con lentezza: il gusto della scoperta a cavallo e a piedi


A cavallo per un turismo lento

Maurizio Rosellini Presidente di Final Furlong, ha espresso l’importanza del cavallo in progetti di sviluppo economico sostenibile e mobilità slow. Ha messo in evidenza come l’Italia si distingua per tradizioni e domanda di turismo a cavallo a 360° finalizzato alla conoscenza del territorio grazie anche un rapporto con l’animale. L’esempio è stato quello della Horse Green Experience Jubilee 2025.
La mission di Final Furlong è quella di sviluppare un turismo rurale e sostenibile per persone, animali e luoghi. Il cavallo nei secoli è stato un mezzo per raggiungere una meta. Ancora oggi potrebbe, con gli strumenti giusti, essere un espediente dedito alla promozione del turismo rurale sui cammini d’Italia.

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Wine trekking fra i vigneti

Con Barbara Gizzi, autrice e guida ambientale, si è approfondito l’argomento del binomio cammino ed enogastronomia. Nella pubblicazione “Il gusto di camminare” ha evidenziato come nella storia la necessità di camminare fosse strettamente correlata al bisogno di procurarsi del cibo. L’autrice ha intervistato lungo la penisola italiana migliaia di persone che hanno raccontato storie di migrazione e di cammino legate ad antiche ricette ancora oggi sulle nostre tavole. Dal Tortello alla lastra, dal seme del vitigno tempranillo, passando per la scottiglia, i cammini possono essere veicolo di diffusione di ricette.
L’enogastronomia diventa uno dei motivi di scelte di viaggio e il wine trekking ne è l’esempio.

Il turismo del futuro: esperienza e qualità dei cammini in Italia

L’evento si è confermato un punto nevralgico nel dibattito su turismo lento, sostenibilità e rigenerazione territoriale delle aree interne. Grazie al coinvolgimento di istituzioni, associazioni e tecnici, l’iniziativa ha permeato la coscienza pubblica sull’importanza di questi percorsi.
La giornalista Sandra Salvato ha evidenziato come la qualità debba essere il timone in questo turismo esperienziale. Favorire l’incontro con le comunità per entrare in quel modus vivendi e cercare di capire come funziona la vita nelle aree rurali interne diventa fondamentale. Il turismo del futuro deve essere il turismo dell’esperienza e della saggezza, per dirigersi verso luoghi che sapranno non omologarsi, non congestionare e resistere quindi all’affollamento del turismo di massa.
I cammini in Italia non sono solo vie da attraversare, ma diventano strumenti importanti per costruire comunità e identità locali!

Maria Bolettieri
Maria Bolettieri

Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.



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