Sono arrivata a Dubrovnik appena dopo mezzogiorno, e con grande sorpresa e un po’ di sconcerto, mi sono trovata immersa in una folla di visitatori. Sapevo che si tratta di una meta turistica, ma essendo inizio giugno non pensavo fosse così affollata.
La prima cosa che mi ha colpito sono stati gli stormi di rondini che volavano in cielo, emettendo i loro garriti, sopra il mare e sopra le mura, dandomi un senso di gioia e di libertà.
A quel punto, mi sono detta che avrei trovato dei metodi alternativi per visitarla e scoprire il meglio di questo meraviglioso centro storico, situato sulla costa Dalmata e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, e dei suoi dintorni, senza tralasciare, ovviamente, di tuffarmi nel suo mare azzurrissimo.
Il mattino seguente mi sono svegliata all’alba, per girovagare tra le stradine e gli scalini di una Dubrovnik disabitata e silenziosa , alla ricerca di alcuni scorci suggestivi, avvolti da una luce scenica, da fotografare… e che in effetti erano moltissimi.
Un tardo pomeriggio, invece ho deciso di raggiungere il Monte Srđ, facendo in po’ di trekking. Avrei potuto prendere la funivia, ma ho preferito fare una camminata, anche se abbastanza impegnativa.
La vista sulla Ragusa di Dalmazia è strepitosa, soprattutto al tramonto quanto i colori diventano più tenui ed i contorni meno nitidi, come quelli delle catene montuose bosniache che si trovano alle nostre spalle.
Questa collina, purtroppo, è stata sede della guerra d’indipendenza croata ed è possibile vedere le tragiche testimonianze presso il museo ubicato all’interno di un forte napoleonico sulla vetta.
Un altro giorno ho deciso di spingermi oltre i dintorni ed oltre i confini nazionali, andando in Montenegro, lo stato balcanico dalla selvaggia bellezza, per fare un giro in barca, al largo di Perast lungo i “fiordi del Sud Europa” della baia di Kotor (Bocche di Cattaro), anch’essa patrimonio dell’UNESCO e raggiungere l’isoletta della Madonna dello Scalpello, con il suo incantevole santuario dalle cupole azzurre.
La destinazione finale era la città di Kotor, con le sue fortezze e la sua cinta muraria medievale lungo la parete rocciosa sovrastante, che regala uno spettacolo ineguagliabile, e che è percorribile a piedi facendo un’indimenticabile passeggiata in un contesto paesaggistico quasi mistico dove si riesce a percepire l’unione indissolubile tra l’uomo e la natura.
Monica Losen è nata a Lugano in Svizzera. Sin da bambina ha sviluppato un grande amore per la natura e per la scoperta di nuovi luoghi che l'ha portata a vivere diverse esperienze in vari paesi e ad aprire un'agenzia di viaggi alternativi (Maradise Viaggi) nella sua città di origine. Successivamente la volontà di fare qualcosa per salvaguardare l'ambiente e la voglia di condividere le sue avventure l'hanno spinta a collaborare con alcune riviste e rubriche online, scrivendo articoli inerenti questo argomento. Con "Viaggi ibridi" ha fatto il suo esordio nell'editoria.
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