La Strada delle 52 gallerie, lo spettacolare itinerario fino al Monte Pasubio

Leonardo Anchesi  | 23 Mar 2023

Per chi, oltre al trekking, ama la storia d’Italia e visitare quei luoghi dove i nostri nonni hanno combattuto le battaglie della Grande Guerra, le alpi venete sono decisamente una meta ambita. Su quelle montagne era dislocata infatti la linea di trincee che ci separava dalle forze dell’Impero austroungarico e che fu teatro di moltissimi scontri. Ma c’è un itinerario in particolare che un appassionato di questo tipo deve fare almeno una volta nella vita: la Strada delle 52 gallerie.

Così denominata perché il suo percorso è caratterizzato da 52 gallerie scavate nelle roccia, si tratta di una grandiosa opera di ingegneria militare, riconosciuta come tale in tutto il mondo. Il suo tracciato, che si snoda attraverso il costone meridionale del massiccio del Pasubio, sulle Prealpi vicentine, conduce al rifugio Achille Papa e alla Cima Palòn, vetta più alta del massiccio. Vediamo insieme come affrontare al meglio questo spettacolare itinerario.

  • Punto di partenza: Posina – parcheggio di Bocchetta di Campiglia (1218 mt)
  • Punto d’arrivo: Posina – parcheggio di Bocchetta di Campiglia (1218 mt)
  • Lunghezza: 14,8 km
  • Dislivello di salita: 850 mt – percorso ad anello
  • Tempo di percorrenza: 6 h
  • Difficoltà: intermedia – E (Escursionisti)
  • Periodo dell’anno: primavera (accertarsi prima dell’effettivo disgelo) ed estate

L’accesso al parcheggio di Bocchetta di Campiglia per arrivare alla Strada delle 52 gallerie

Punto di partenza della nostra escursione sarà il parcheggio di Bocchetta di Campiglia. Dall’abitato di Posina, luogo ideale per pernottare, seguiremo le indicazioni per passo Xomo e Bocchetta Campiglia, che dista circa 7 km. Soprattutto nei periodi di maggior afflusso turistico, consiglio di partire presto per essere sicuri di trovare il posto auto, cosa non così scontata. Il parcheggio è a pagamento e la colonnina accetta solo monete; ricordate quindi di portare con voi 6 € in spiccioli.

Qualora non doveste trovare posto a Bocchetta, potrete lasciare la vettura a passo Xomo, aggiungendo però così altri 3 km abbondanti all’escursione. Terminate tutte queste operazioni preliminari, non ci resta quindi che mettere lo zaino in spalla e iniziare a ripercorrere le orme dei fanti della Grande Guerra.

Le gallerie: dalla “Cap. Zappa” alla “Parma”

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L’inizio del sentiero, della Strada delle 52 gallerie, che sarebbe più corretto definire mulattiera, è segnalato da una monumentale lastra metallica che riporta, a caratteri cubitali, il nome della strada. La salita inizia all’interno del bosco, in modo poco impegnativo. Tutte le gallerie sono intitolate e la prima la incontreremo dopo circa dieci minuti di cammino; sopra l’arco che caratterizza l’ingresso monumentale è collocata una targa commemorativa dedicata ai reparti che portarono a compimento l’opera.

Da qui in avanti la salita inizia a farsi più impegnativa, con pendenze severe attorno al 20%; l’incertezza del fondo di roccia smossa, alternato a piastroni fissi, non agevola l’avanzata. Il susseguirsi di gallerie e tratti panoramici è pressoché continuo. Nella 8^, la “Gen. Cantore”, una brevissima deviazione ci condurrà a una postazione di artiglieria da montagna dove è ancora collocato un antico pezzo. La salita poi continua costante sul tracciato.

La “Re”

Merita un suo spazio la 19^, intitolata al Re. Vera meraviglia di ingegneria militare, con i suoi 318 m è la più lunga; ma non è tanto la lunghezza a renderla unica quanto la sua struttura elicoidale a quattro spirali che ci permette di salire all’interno di un torrione di roccia. Dai dieci imbocchi utilizzati per lo scavo furono ricavate altrettante finestre utili sia come punti luce che come postazioni difensive.

La sensazione nell’attraversarla è quella di essere nella pancia della montagna; con un po’ di fantasia riuscirete anche a percepirne il respiro. All’altezza del terzo tornante, è possibile notare sulle pareti i fornelli scavati per posizionare l’esplosivo e far crollare tutta la guglia in caso di necessità.

Dalla “Gen. Cadorna” al Rifugio Achille Papa

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Dalla 20^ le gallerie tornano a essere tutte al di sotto dei 100 m di lunghezza, eccezion fatta per la 34^, dedicata al “Gen. Giustetti”, che misura 132 m. Dopo la 30^, la “Miss”, che misura solo 10 m, inizia un tratto di oltre 300 m allo scoperto in cui è possibile ammirare i muraglioni di contenimento alla nostra destra, fabbricati con poderosi blocchi di pietra. Il fondo è più regolare, quasi battuto, ma la ripida salita è resa più difficoltosa dal sole che, la mattina, batte sulla mulattiera facendo innalzare le temperature, soprattutto nei mesi più caldi.

Fortunatamente, dalla 31^ in avanti l’alternanza riprende in modo quasi regolare. Dopo un breve tratto pianeggiante, perfetto per riprendere fiato, ci attende un altro breve tragitto in salita, tra l’uscita della 32^ e la 37^, che ci porta diretti verso l’ultima parte prima in discesa fino al rifugio Achille Papa. Qui è d’obbligo una lunga sosta per rifocillarsi e godersi il panorama attorno a noi. 

 

 

Qualche spostamento sull’altipiano

Il Rifugio è, senza ombra di dubbio, la meta privilegiata dopo le gallerie. Ma se dovessimo ancora avere energie a sufficienza, tenendo però in considerazione che dovremo anche affrontare la discesa, il massiccio che si sviluppa alle spalle dell’Achille Papa offre diverse escursioni. Sarà infatti possibile raggiungere Cima Palòn, che con i suoi 2232 m di altitudine è la vetta più alta del massiccio del Pasubio, e poi proseguire fino al Dente Italiano, che fu la posizione più avanzata dell’Esercito, esattamente di fronte al Dente Austriaco, quella che fu la postazione degli Austroungarici.

Non molto distante potremo anche visitare il cimitero della Brigata Liguria, dominato dall’imponente arco romano, costruito nel dopoguerra. Al nostro arrivo saremo accolti da una modesta iscrizione in ferro che riporta l’antico motto, messo lì a redarguire il nemico: “di qui non si passa”.

Si rientra dalla Strada degli Scarubbi

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È giunta l’ora di tornare a valle. La discesa dalle Gallerie e fortemente sconsigliata, sia per il fondo sconnesso che per non incrociare chi sale, evitando così, soprattutto nei periodi più affollati, fastidiosi ingorghi. Procederemo quindi scendere per la Strada degli Scarubbi, nota anche come Strada della 1^ Armata, la via di accesso più antica alla prima linea del Pasubio. Si tratta di una strada carrabile, dal fondo ghiaioso che ci riporterà al punto di partenza senza particolari difficoltà; ci vogliono comunque gambe salde per reggere bene la discesa.

È possibile comunque tagliare la numerosa serie di tornanti attraverso diversi sentieri predisposti per lo scopo.

Strada delle 52 gallerie: un po’ di storia

Durante il 1917, penultimo anno di guerra, si presentò la necessità di evitare l’utilizzo della strada degli Scarubbi per la movimentazione delle truppe e l’invio dei rifornimenti alla prima linea, poiché diventata troppo pericolosa a causa dei lunghi tratti esposti al fuoco nemico. L’unica alternativa era costruire una strada all’interno del massiccio del Pasubio, una missione che sembrava impossibile. Il compito venne affidato al Genio militare che, con l’aiuto di alcune centurie di minatori civili, completò l’opera in soli 9 mesi, tra il febbraio e il novembre del 1917.

Istruzioni per l’uso e consigli sull’attrezzatura

Per approcciare serenamente questa escursione è necessario avere già un buon allenamento alle spalle e una passo sicuro; le pendenze, unite al fondo sconnesso, possono creare problemi a chi non ha una buona dimestichezza della montagna. Alcuni tratti, in particolare verso le ultime gallerie, risultano esposti e bisogna quindi prestare la massima attenzione. Portatevi una buona scorta di acqua; sul percorso non ci sono sorgenti.

In aggiunta all’equipaggiamento standard (scarponi, bastoncini, zaino e indumenti adeguati), è necessario avere una torcia elettrica, meglio se da testa così da non avere una mano impegnata, e per i più alti consiglio anche il caschetto; le volte delle gallerie, in alcuni punti, sono basse e appuntite e, in un eventuale impatto, avrebbero sicuramente la meglio!

Credits delle immagini: stradadelle52gallerie.it. Tutti i diritti riservati

Leonardo Anchesi
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