In Val di Fodòm lungo l’affascinante Sentiero dell’Orso

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 14 Apr 2023

Tranquilli, nessun orso vero ma una escursione unica da fascino particolare seguendo le orme virtuali dell’orso El Diaòl, attraverso fitti boschi, ampie praterie, panorami e deliziose borgate tipiche. Una scusa per scoprire a passo lento le frazioni che compongono il comune di Colle Santa Lucia, nella Valle del Fodom, una delle cinque che fanno parte della Ladinia.

Si parte dal capoluogo Villagrande, nei pressi dell’Ufficio del Turismo presso cui è possibile reperire la mappa e informazioni aggiornate, per percorrere un anello che tocca alcune delle borgate isolate fino a raggiungere la quota massima a La Forzela (1808 metri di altitudine ), per poi raggiungere la rilassante frazione Col de Larcionei e ridiscendere fino alla chiusura del cerchio tra panorami mozzafiato, paesaggi agresti e boschi fitti.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 3,30 ore totali, soste escluse
  • Distanza: 10.5 Km totali
  • Dislivello: 500 md totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico
  • Punti acqua: Villagrande; Cason da Coi; Cianazei
  • Segnavia percorso: simbolo dell’orso; cartelli Alta via dell’orso e intermedi
  • Periodo adatto: Tutto l’anno in assenza di neve
  • Dove parcheggiare: Colle Santa Lucia, località Villagrande

Itinerario

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Dall’Ufficio del Turismo (1453 metri di altitudine) si prosegue lungo la provinciale seguendo il primo dei cartelli “alta via dell’orso”, in direzione di Selva di Cadore. Per fortuna si abbandona presto la provinciale deviando su una strada a sinistra, in salita (cartello blu frazione Sopradaz) superando poi le frazioni Riz e Sopause. Al bivio con la frazione Costa si ignora quest’ultima per tenere la sinistra, ancora in salita e raggiungere la frazione Sopradaz (1520 metri di altitudine) tra pascoli e panorami verso la Val Fiorentina mentre guardando all’indietro appare la bianca chiesa di Colle Santa Lucia. Si entra a destra tra le belle case di Sopradaz (cartello Alta via dell’orso) e al termine della strada si tiene la sinistra su pista che porta in salita all’interno del bosco.

Lungo il percorso si incontreranno diversi bivi, ma la via è sempre ben indicata dalla cartellonistica e dal simbolo dell’orso.

Alla biforcazione seguente si prosegue a sinistra e il tracciato si va a sovrapporre anche alla “Strada della Vena-Castello”. Una via utilizzata già nel Medioevo da minatori e commercianti di ferro.

Il percorso diventa più graduale e panoramico verso il Monte Civetta ed il Pelmo, ma alla diramazione seguente si abbandona la “Via della Vena” e si continua a destra, in salita su cemento ripida ma breve che si trasforma presto in pista forestale più graduale.

A Cason dai Coi (fontana) si tiene la sinistra continuando a salire in maniera costante e continua lungo la pista forestale sterrata che, sempre all’ombra degli alberi, porta al punto più elevato dell’intera escursione: la Forzela (1808 metri di altitudine), dove una panchina permette di riprendere fiato e fermarsi ad ascoltare il silenzio del bosco.

Si comincia a scendere imboccando il sentiero dritto davanti (cartello dell’orso e Colcuch), che porta in un fitto e scuro bosco di abeti. Sempre ampio e ben indicato, il sentiero procede in maniera altalenante, con tratti saltuari di panorami verso la Marmolada ed i suoi ghiacciai. Il sentiero si biforca e il cartello manda a sinistra, portando a guadare un torrente e, dopo una breve risalita, scendere piacevolmente ad uno slargo con una tettoia di legno (privata) e alle case di Col de Larcionei (1655 metri di altitudine). Giunti su asfalto si va a sinistra verso le abitazioni, oltrepassandole fino a che l’asfalto termina trasformandosi in una sterrata attraversa i pascoli e in discesa piacevole riporta all’ombra del bosco. Da Coi de Larcionei il nostro percorso torna a sovrapporsi al “Strada della Vena”, questa volta direzione Miniere.

Superato con un ponte un rio, la comoda strada porta in discesa graduale alla frazione Colcuch (1531 metri di altitudine). Appena prima delle abitazioni si prende a sinistra e in salita si alternano tratti di pascoli ad altri di bosco più rado, per noi tuffarsi nuovamente nel fitto degli abeti e raggiungere quota 1661 metri a La Forcia.

Si ricomincia a scendere mentre gli alberi tornano a diradasi e si va a destra per raggiungere la frazione Cianazei (1575 m, fontana).

Superate le case si arriva ad una strada asfaltata, la si attraversa per prendere il sentiero che tenendo una bassa recinzione alla propria sinistra segue un piccolo viale alberato e seguendo la linea elettrica attraversa i prati, per poi inoltrarsi nuovamente un bel bosco, perdendo quota. Prima di scendere sulla provinciale, il tracciato fa deviare a sinistra portando su una strada asfaltata secondaria che va seguita verso destra, in discesa, arrivando sulla provinciale proprio di fronte al parcheggio vicino all’Ufficio del Turismo da cui si è partiti.

Colle Santa Lucia

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Prima o dopo il percorso ad anello, si consiglia di effettuare una breve deviazione percorrendo per intero via Villagrande, in direzione della chiesa. In tal modo si passa davanti all’istituto Ladino Cesa de Jan (www.istitutoladino.org) un’organizzazione che opera per la promozione della cultura ladina ed è ospitata in una stupenda casa originale del XVII secolo dalle possenti inferriate di ferro proveniente dalle locali Miniere del Fursil. Accanto alla chiesa, che sorge su un poggio isolato, si apre invece un bellissimo colpo d’occhio su Selva di Cadore, nella vicina Val Fiorentina (fontana).

La Ladinia è una zona storica-geografica di lingua ladina, situata a cavallo di Trentino-Alto Adige e Veneto. Ne fanno parte: valle di Fodòm e valle d’Ampezzo (in Veneto), val Badia, val Gardena (in Alto Adige), val di Fassa (in Trentino).

Un grandioso balcone panoramico affacciato sul gruppo del Civetta, sul lago di Alleghe e verso la Marmolada, lo si ha a circa un chilometro e mezzo dopo il centro abitato di Colle Santa Lucia, all’altezza di un parcheggio nei pressi di un bar-ristoro.

Alta Via dell’Orso

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Durante il percorso si trovano alcuni pannelli riportanti brani di un libro. L’Alta Via dell’Orso, infatti, è stata ispirata da un romanzo: La pelle dell’orso di Matteo Righetto (Guanda 2013 – Narrativa Tea 2017). Il libro (diventato nel 2016 anche un film con protagonista Marco Paolini) narra di un padre e un figlio in viaggio alla ricerca di un orso chiamato el Diàol (il diavolo) ed è ambientato proprio nei luoghi attraversati con questa escursione, ai piedi del Monte Pore.

Informazioni utili 

Parcheggi in Colle Santa Lucia, via Villagrande, in prossimità dell’Ufficio Informazioni; coordinate: 46°26’49″N 12°00’50″E.

Escursione ben segnalata e priva di difficoltà tecniche. Poiché passa per strade poderali, meglio informarsi in anticipo presso l’ufficio del Turismo su possibili interruzioni dovute a lavori in corso. Presso l’ufficio è possibile ottenere anche la cartina dettagliata dell’itinerario con tutte le informazioni utili.

Associazione Turistica Colle Santa Lucia Dolomiti, www.collesantalucia.eu
Info Veneto Turismo, www.veneto.eu

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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