Alte Vie Dolomitiche, i percorsi leggendari dall’Alto Adige al Veneto

Leonardo Anchesi  | 19 Apr 2023
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Quando si parla di Dolomiti il pensiero vola subito ai picchi rocciosi, Patrimonio Unesco, che si uniscono nei maestosi gruppi di cime; e non esiste modo migliore per godersi appieno questa meraviglia in quota se non percorrendo una delle Alte Vie Dolomitiche. Si tratta di dieci percorsi a lungo raggio, da compiere in più giorni sfruttando i numerosi rifugi sparsi sul cammino; sette di essi collegano l’Alto Adige al Veneto. Partendo quindi dagli 85 km dell’Alta Via n. 4 sino ad arrivare ai 200 km dell’ Alta Via n. 10, queste esaltanti traversate sono consigliate a chi ha già maturato un certa esperienza in montagna e possiede un ottimo livello di allenamento. Oltre a permettere di scoprire le vette più suggestive e gli scorci più belli di questa catena montuosa, unica la mondo e patrimonio dell’UNESCO, le Alte Vie Dolomitiche rappresentano infatti una vera sfida per tutti gli appassionati di trekking. Vediamo insieme quali sono i percorsi più famosi tra Alto Adige e Veneto e come affrontarli al meglio.

Alta Via n.1 – “La Classica”

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Conosciuta come “La Classica”, con i suoi 125 km, questa via si sviluppa in 12 tappe, con possibilità di ridurla a 8 o 9 per chi ha più esperienza. Partendo dalle acque cristalline del Lago di Braies, si attraverserà il cuore delle Dolomiti centrali passando per le Dolomiti di Braies, di Cortina d’Ampezzo, della Val di Zoldo, dell’Agordino sino a raggiungere Belluno, non prima però di aver toccato anche il tratto di Dolomiti locali. A partire dal romantico Regno di Fanes sino al gruppo Civetta, attraverso le maestose Tofane sarà un continuo susseguirsi d’incantevoli paesaggi ed emozioni travolgenti.

Alta Via n. 2 – “La Via delle Leggende”

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“La Via delle leggende”, chiamata così perché collegata ai racconti mitici delle saghe landine, si snoda per 180 km, dai crinali della Valle Isarco, situati ai margini settentrionali della catena dolomitica, sino al Piave, congiungendo le cittadine di Bressanone e Feltre. L’itinerario permetterà di attraversare ben otto gruppi dolomitici, dal massiccio del Sella alle Alpi feltrine, passando dal Gruppo delle Pale di San Martino; ma attenzione: è dedicato esclusivamente agli escursionisti più allenati, che hanno una certa esperienza necessaria in determinati passaggi e che non soffrono di vertigini.

Alta Via n. 3 – “La via dei camosci”

Da Villabassa, vicino Dobbiaco, al tristemente noto Longarone, paese spazzato via dalla furia delle acque del Vajont, la “Via dei Camosci” si sviluppa per 100 km seguendo le orme di questo elegante animale. L’itinerario, dedicato a chi ha già una certa esperienza sull’arco alpino, conduce in luoghi che offrono scorci meravigliosi sulle vette più spettacolari delle Dolomiti come le Tre Cime di Lavaredo, il gruppo del Cristallo e il monte Pelmo, per concludere con una vista eccezionale del monte Piana, teatro di alcune delle più importanti battaglie della Grande Guerra.

Alta Via n. 4 – “ Paul Grohmann”

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Intitolata all’alpinista austriaco Paul Grohmann, indiscusso re di numerose vette dolomitiche durante l’800, l’Alta Via 4 unisce San Candido a Pieve di Cadore, per un totale di 85 km di sentieri, da percorrere in 6 giorni. Si andrà dalla zona delle Tre Cime sino al bellunese attraverso sentieri e mulattiere non troppo faticosi, eccezion fatta per la salita dal Rifugio Vandelli al Bivacco Comici che richiede una certa esperienza alpinistica. Da segnalare che sono presenti alcune varianti per gli alpinisti più esperti e che è possibile intraprendere l’itinerario da Misurina.

Alta Via n. 5 – “Tiziano Vecellio”

Il pittore Tiziano trasse ispirazione dalle Marmaròle per lo sfondo di numerose sue opere; per questo motivo l’Alta Via n. 5, che da Sesto Pusteria conduce a Pieve di Cadore è intitolata a lui. I 90 km di sentieri della “Tiziano Vecellio”, suddivisibili in 7 tappe, attraversano cime come la Croda del Toni, il Popera, le Marmaròle e l’Antelao; quest’ultima, insieme alla Croda del Toni non rappresentano una grande difficoltà per gli escursionisti di buon livello. Diverso è, invece, per le Marmaròle che richiedono una certa tecnica alpinistica a causa dei forti dislivelli e delle nebbie in quota.

Alta Via n. 9 – da Bolzano a Santo Stefano di Cadore

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A differenza della maggior parte dei percorsi delle Alte Vie Dolomitiche, che si sviluppano da nord a sud, l’Alta Via n. 9 taglia trasversalmente le Dolomiti, puntando direttamente verso est. L’itinerario parte da Bolzano e attraversa l’Alto Adige e parte della provincia di Belluno, sino ad arrivare a Santo Stefano di Cadore, raggiungendo lungo il tragitto le località più belle e caratteristiche delle Dolomiti. I 141 km che lo caratterizzano sono divisibili in 14 tappe, piuttosto brevi, rendendolo adatto anche agli escursionisti meno allenati; è comunque necessaria un’esperienza minima in montagna per poter affrontare al meglio questa fantastica via.

Alta Via n. 10 – da Bolzano al Lago di Garda

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Definibile senza ombra di dubbio la regina delle Alte Vie Dolomitiche, la n. 10, con i suoi 200 km, è la vera sfida per gli appassionati del trekking a lungo raggio. Le 28 tappe, percorribili in 18 giorni, collegano Bolzano a Gardone Riviera, attraversando tre zone alpine particolarmente estese: la dorsale della Mendola, il Gruppo di Brenta e le Alpi della Val di Ledro, tutte con caratteristiche molto diverse tra loro. Nonostante siano diverse le tappe strutturate per essere abbastanza ravvicinate, il sentiero prevede comunque dei tratti più lunghi e particolarmente critici. Per affrontare al meglio l’Alta Via n. 10 è infatti richiesta esperienza di arrampicata, buon senso dell’orientamento e passo sicuro, oltre a una buona resistenza per fronteggiare le tappe più lunghe. 

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