Val de La Thuile, ciaspolata panoramica al cospetto del Monte Bianco

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 02 Feb 2023

Tutto sommato la Valle d’Aosta ha una morfologia semplice: una valle centrale da cui si dipartono a destra e a sinistra valloni laterali e al fondo lui: il Monte Bianco, il re delle Alpi con i suoi 4810 metri di altitudine. La penultima di queste valli laterali a sinistra, salendo, è la Val de La Thuile. Una località apparentemente isolata dal resto del mondo, una sorta di “piccolo Nepal” in grado di offrire, però, attività outdoor adatte a tutti.

Si lascia il comodo fondovalle della Valle d’Aosta all’altezza di Pré-Saint-Didier, nota per le sue terme, per affrontare i tornanti e le curve che permettono di aggirare la stretta gola scavata dal torrente Rutor, un vero e proprio orrido. Un orrido che poco alla volta si allarga, pur chiudendo sempre un po’ la vista, ma è solo per il colpo d’effetto finale: al termine dell’ultima galleria eccoci all’improvviso in pieno centro abitato!

L’incanto de La Thuile

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Tutto attorno pareti rocciose severe, ma è solo un’impressione poiché è sufficiente spostarsi un poco per scoprire oltre alle cime vertiginose boschi verdeggianti e pianori gradevolissimi. Da qui non lo si vede, poiché La Thuile è adagiata proprio ai suoi piedi, ma il sovrano della zona è il Monte Rutor, 3486 metri di altitudine, ricoperto dalla sua coltre glaciale perenne che lo rende candido anche in piena estate. Un ghiacciaio da cui hanno origine vari laghetti ed il torrente omonimo che dopo alcune grandiosi cascate va a unire le sue acque alla Dora Baltea.

Proseguendo si arriverebbe al Colle del Piccolo San Bernardo oltre il quale si precipiterebbe a Bourg-Saint-Maurice, nella Savoia francese. Ma in inverno il colle è chiuso dalla neve e patria dello sci da discesa, quindi lasciamo la velocità ad altri e deviamo a sinistra, per imboccare la strada che sale verso il Colle San Carlo. Ben prima di raggiungerlo, però, troviamo l’inizio della nostra escursione, in località Petosan.

Scheda Tecnica

Tempo di percorrenza: 1 ora totale, soste escluse
Distanza: 2.5 Km totali
Dislivello: 100 md+ circa totali
Difficoltà: WT1 *
Segnavia percorso: cartelli Ciaspole Petosan
Periodo adatto: gennaio-marzo
Dove parcheggiare: SR 39 del Colle San Carlo

*scala di difficoltà per ciaspolate: WT1 escursione facile con racchette (nell’insieme piatto o poco pendente, non ci sono pendii ripidi nelle vicinanze)

L’anello di Petosan

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Il parcheggio è sulla curva (1770 metri di altitudine) e da subito si possono calzare le ciaspole poiché quella che si stacca a sinistra dalla SR, e che nelle altre stagioni è una strada asfaltata, non viene mai ripulita dalla neve. Pochi passi ed il mondo è completamente mutato, basta poco per allontanarsi dall’asfalto, tra l’altro poco battuto, e ritrovarsi immersi nella immacolata neve invernale. Il primo tratto dell’anello è semplicissimo poiché segue la strada che si allunga con pendenza graduale e spesso già battuta da altri ciaspolatori tanto che, in determinate condizioni di neve, non sarebbero neppure necessarie le racchette.

In breve si superano alcuni edifici isolati per procedere tranquillamente al limite tra bosco e radura. Sulla sinistra si alzano le cime del Mont Belleface, che dominano l’abitato di La Thuile, ma è una cimetta che attira l’occhio, sbuca alle spalle del più vicino Tête du Gran Mont e altri non è che il Monte Bianco di Courmayeur. Spostando lo sguardo verso destra ecco l’inconfondibile sagoma rocciosa del Dente del Gigante (4013 metri di altitudine) che sbuca dal candore immacolato delle vette tra cui le Grandes Jorasses (4208 metri di altitudine).

Il meraviglioso panorama su La Thuile

Raggiunto e superato il piccolo e delizioso abitato di Petosan (1752 metri di altitudine) ci si dirige verso il bianco pendio che si ha di fronte, per risalirlo dritti in direzione della linea degli alberi e chi ha occhi buoni vedrà già da lontano, sul tronco di uno di essi, il giallo cartello del percorso ciaspole. Il sentiero ufficiale proseguirebbe oltre, addentrandosi tra gli alberi ma si camminerebbe all’ombra fredda. Meglio volgere le spalle ai silenziosi tronchi e buttarsi giù in una divertente discesa assolata, verso un isolato alberello che regge uno dei cartelli e quindi proseguire in direzione della cresta delimitata anch’essa dagli alberi.

Si prosegue quindi tra abeti e radura spoglia, cominciando a tornare indietro. A sinistra si apre il panorama sulle case di Petosan sovrastate dai boschi della Punta della Croce (2485 metri di altitudine), a destra il pendio dirupa in maniera precipitosa ricoperto dalla vegetazione. Ma il percorso procede tranquillo, con una salita solo in un tratto più ripida, poi graduale e piacevole che porta verso il panorama su La Thuile. I segni fanno deviare nettamente a sinistra e attraversato un boschetto ecco che appare di nuovo il Monte Bianco mentre un’ultima discesa netta riporta direttamente al parcheggio e alla fine della meravigliosa e panoramica escursione.

Colle San Carlo

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È la continuazione della strada da cui si parte per l’escursione proposta, una volta giunti alla quota massima di 1951 metri di altitudine si aprono due possibili alternative. Da un lato, passando accanto all’albergo, si arriva ad un affaccio da cui si apre in tutta la sua magnificenza la parete delle Grandes Jorasses ed il Dente del Gigante, un luogo da cui sembra quasi di poter toccare con mano il Monte Bianco (percorribile solo con poca neve).
Dalla parte opposta parte la stradina, spesso battuta che porta all’affascinante lago di Arpy da cui si ha un ulteriore punto di vista sulle Grandes Jorasses. Un percorso un po’ all’ombra ma da fare soprattutto negli inverni miti poiché se lo specchio d’acqua è limpido il Monte Bianco vi si specchia vezzoso.

Informazioni utili

L’inizio del percorso è facilmente riconoscibile per via del parcheggio e della cartellonistica didattica (coordinate: 45°44’04″N 6°58’20″E). L’unica difficoltà dell’escursione potrebbe essere che il tratto iniziale dal parcheggio all’abitato di Petosan è all’ombra e quindi potrebbe essere particolarmente freddo. Meglio preventivare una partenza non troppo mattutina, considerando anche che la facilità dell’itinerario permette una gradevole sgambata nella sola mezza giornata, per poi recarsi a gustare qualche piatto tipico nei locali di La Thuile. Per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale.

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Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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