Fonti del Clitunno, una cartolina dall’Umbria

Redazione  | 04 Dic 2018

Fuori dai classici circuiti turistici quello che ci porta alle Fonti del Clitunno (a circa 220 metri sul livello del mare) è un angolo verde chiamato paradiso. Uno specchio d’acqua limpidissimo alimentato da sorgenti spontanee nel cuore dell’Umbria.

È un parco naturalistico popolato da cigni, anatre, nasturzi acquatici in una miriade di colori tra salici e dei pioppi che si estende per oltre 10 mila metri quadri sulla via Flaminia fra Spoleto e Foligno, nel comune di Campello sul Clitunno.  Un posto da favola che fin dall’antichità ha ispirato pittori, poeti e scrittori, come Plinio il Giovane, Virgilio, Corot, Byron e Giosuè Carducci. Una vera e propria boccata rigenerante nel “cuore verde” d’Italia, l’Umbria appunto.

Fonti del Clitunno, un Eden in terra

Dove si trovano

Uno specchio d’acqua, le Fonti del Clitunno presentano colori intensi e cangianti dal turchese al verde, dal giallo all’azzurro. Colori che cambiano a seconda delle stagioni e dell’intensità della luce che incontra la vegetazione circostante tra cipressi, pioppi, salici e gelsi.

Per dirla franca, per chi si trova nelle zone di Spoleto è impossibile non fare una capatina alle Fonti del Clitunno. Una fuga dalla calura estiva, ma anche dal caos e dalla routine della quotidianità e garantirsi una boccata di rigenerazione che solo angoli di natura come questi sanno regalare. 

Una rara bellezza che si racchiude in una semplicità austera e raffinata: le sorgenti sotterranee alimentano il laghetto e fuoriescono dalle fenditure delle rocce. Con la loro copiosità, anticamente, formavano un fiume navigabile che portava fino a Roma.

Nel laghetto, c’è da dire che le numerosissime specie vegetali contribuiscono a dare quella caratteristica per cui le fonti del Clitunno sono note. Di contro vari esemplari di cigni, oche e anatre contornano questo scenario da favola. Inoltro agli alberi sono gli alberi a caratterizzare l’ambiente, soprattutto d’estate.

Visitare il Parco non richiede molto tempo. Vi garantiamo che la bellezza rinfrancante renderà prezioso ed indimenticabile ogni attimo. La visita di questo luogo è semplicemente una tappa piacevole e rilassante. Un percorso ideale per chi vuole scoprire una chicca del paesaggio italiano e trascorrere una giornata immerso nella natura.

Insomma, un itinerario fuori dai classici circuiti turistici quello che ci porta alle Fonti del Clitunno, uno specchio d’acqua limpidissimo alimentato da sorgenti spontanee nel cuore dell’Umbria.

Ed ecco cosa suggeriamo!

Fonti del Clitunno, Campello
Fonti del Clitunno

Un piccolo tour tra natura, storia e letteratura 

Come già detto, lvisita di questo luogo è di per se breve, ma è davvero una tappa piacevole e rilassante

Per visitare le Fonti del Clitunno è necessario munirsi di biglietto (€ 3,00) con sconti e riduzioni per gruppi consistenti e studenti. I bambini sotto i 10 anni accompagnati dai genitori non pagano. È bene controllare sempre, prima di partire, gli orari e l’apertura del Parco.  All’interno, inoltre, è vietato consumare cibi e bevande per preservare un angolo di paradiso che è rimasto intatto per così tanto tempo. Nelle vicinanze è tuttavia presente un ristorante dove è possibile degustare prodotti tipici della cucina umbra. Per un’escursione completa, addentrandosi tra i sentieri ed i rigagnoli del Parco, merita la visita il Tempietto del Clitunno, poco distante dalle Fonti.

È la chiesa di San Salvatore, un piccolo sacello paleocrstiano consacrato poi a San Salvatore, composto da una celletta e un pronao classico. All’interno sono conservati gli affreschi sacri più antichi dell’Umbria, tra cui un Cristo Pantocratore dell’VIII secolo. Una testimonianza pura del tempo antico e glorioso che fu, amato dai Romani e tutelato oggi come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

E con l’arte e la storia si mescola anche la poesia, l’arte e la letteratura. Costeggiando le sponde del placido laghetto, infatti, ci si imbatte nella stele commemorativa della visita che Carducci fece alle Fonti. Lo sorpresero ed incantarono così tanto che gli dedicò una delle sue più famose Odi Barbare.

Seguendo i sentieri, lungo il perimetro che si perde tra alberi e ponticelli, è un’occasione giusta quella di prendere un libro e rilassarli camminando e godendo del sole che irradia questo angolo di paradiso.

Insomma, le Fonti del Clitunno non possono essere altro che definite come un vero gioiello del territorio. Un piccolo eden non solo naturalistico e botanico ma anche letterario. È come se infondesse nel visitatore serenità, racchiudendo in sé un vero potere catartico. E ancora oggi è così.

Trascorrere il proprio tempo libero in questo affascinante posto, ha certamente i suoi lati positivi!

Redazione
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