Il sentiero di Tiziano Terzani a Orsigna, il trekking dell’anima nella montagna pistoiese

Leonardo Anchesi  | 16 Apr 2023
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Il Sentiero di Tiziano Terzani, famoso scrittore fiorentino scomparso nei primi anni 2000, parte dal piccolo borgo di Orsigna, frazione del comune di Pistoia di circa 60 anime nel cuore dell’Appennino Pistoiese. Terzani scelse di vivere qui gli ultimi anni della propria vita per lasciarsi alle spalle il frastuono del mondo, alternando la Montagna Pistoiese ai lunghi soggiorni in Asia. Andiamo quindi a scoprire insieme questo percorso dal fascino spirituale nella Montagna Pistoiese.

  • Punto di partenza: Pistoia – fraz. Orsigna (PT) (799 mt)
  • Punto d’arrivo: Pistoia – fraz. Orsigna (PT) (799 mt)
  • Lunghezza: 4,8 km
  • Dislivello di salita: 260 mt
  • Tempo di percorrenza: 2 h circa 
  • Difficoltà: Facile – T (Turistico)
  • Periodo dell’anno: tutto l’anno, consigliato in primavera e autunno

Accesso al sentiero di Tiziano Terzani

Il paesino è facilmente raggiungibile percorrendo la strada regionale 66 che da Pistoia porta verso Le Piastre e Pontepetri; da qui, bisognerà poi proseguire sulla strada provinciale 632, facendo attenzione a Pracchia e seguire le indicazioni sulla sinistra che suggeriscono la giusta direzione per Orsigna. Giunti nel borgo si potrà parcheggiare l’auto nella piazzetta vicino al bar.

Eventualmente, è possibile raggiungere la zona anche in treno; la stazione più vicina è Pracchia. In questo caso sarà necessario tenere a mente anche i 5 km che dividono la stazione ferroviaria da Orsigna, da percorrere a piedi sulla strada asfaltata, e organizzarsi bene con gli orari perché i collegamenti quotidiani non sono numerosi.

Da Orsigna a Case Cucciani

orsigna

Lasciata l’auto e avuta premura di prendere tutto l’occorrente, si proseguirà lungo la via asfaltata che conduce in direzione della borgata di Case Moretti. Dopo alcuni metri e un brusco tornante in salita a sinistra, raggiungerete il Molino di Berto, un antico mulino per la macinatura delle castagne risalente al 1800, oggi trasformato in ristorante. Dopo alcuni metri troverete l’attacco del sentiero CAI n. 5, che si addentra, in salita, all’interno di un fiabesco bosco di castagni.

In circa 40 minuti si raggiungerà la borgata di Case Moretto; la pendenza di questo primo tratto è abbastanza impegnativa, ma raggiunta la prima borgata da qui in avanti sarà tutto molto più leggero. Da questo primo agglomerato di case, seguendo l’indicazione “Albero con gli occhi”, si raggiungerà inizialmente Casa Adria e, a seguire, Casa Cucciani, limite massimo per chi arriva in auto. Da qui tutti dovranno proseguire a piedi.

Il Sentiero di Tiziano Terzani: sino all’albero con gli occhi

E proprio dalla borgata di Casa Cucciani, una delle tante che costellano il territorio attorno a Orsiglia, parte il vero e proprio Sentiero di Tiziano Terzani. Il percorso è praticamente obbligato, non c’è possibilità di sbagliare, e dopo circa 15 minuti ci si imbatte in un cartello in legno che, con tanta semplicità e altrettanta solennità, indica “Sentiero di Tiziano da Casa Cucciani all’Albero con gli Occhi”. Accanto, è possibile leggere un’altra iscrizione che reca alcune frasi di Terzani in omaggio alla valle di Orsigna.

Attraverso il bosco di maestosi faggi si raggiungerà in breve tempo l’ultima indicazione che indica, sulla sinistra, il punto di arrivo di questo semplice ma suggestivo itinerario: l’Albero con gli Occhi. Il rientro si può fare dallo stesso sentiero; ma per chi volesse esplorare la valle le soluzioni sono molteplici: la rete sentieristica dell’Appennino Pistoiese, infatti, permette di pianificare escursioni di ogni tipo e difficoltà.

L’Albero con gli Occhi

Il famoso Albero umanizzato da Terzani si trova su una terrazza naturale, affaccio spettacolare sulla Valle dell’Orsigna; un paesaggio boschivo a perdita d’occhio riempie la vista e l’animo del visitatore. Non sarà difficile trovare gruppi di persone intenti in una lettura di gruppo delle opere dello Scrittore, con una certa aura solenne, quasi si trattasse di un rito religioso ancestrale.

Le numerose bandiere colorate con riportate preghiere tibetane che adornano il luogo ne aumentano la sacralità, invitando anche il viaggiatore più lontano da certe filosofie ad avvicinarsi in rispettoso silenzio. Il significato dell’Albero con gli Occhi, come spiegò Terzani stesso, è quello di rendere visibile la vita che scorre nella vegetazione che, troppo spesso, è oggetto di sconsiderate distruzioni, sacrificata sull’altare di quello che viene definito progresso. Egli utilizzò questo espediente per spiegare al proprio nipotino il significato più profondo della vita e della presenza di Dio in ogni cosa.

Consigli per l’uso

È un’escursione tecnicamente semplicissima, senza difficoltà e adatta veramente a chiunque. I sentieri sono tutti ben segnati, all’interno del bosco e privi di pericoli. È un trekking da fare tutto l’anno, ma decisamente più piacevole in primavera e autunno, quanto il bosco sa regalare le migliori fragranze e i colori più avvolgenti. Se si è di zona, gli si può anche dedicare una mezza giornata dopo il lavoro, giusto per ricaricare un po’ le batterie. Se la prima salita rischia di affaticare, il restante cammino altro non è che una piacevole passeggiata nel bosco. Il fondo sterrato, che in determinati periodi potrebbe essere anche fangoso, richiede comunque degli scarponi da trekking e una coppia di bastoncini, così da avere un piccolo aiuto per la salita.

Maneggiare con cura: riflessione in corso

Ma questo non è un itinerario che si affronta per mettere alla prova la propria preparazione oppure per raggiungere vette inesplorate; questo è un vero e proprio trekking dell’anima. Raggiunta la meta, infatti, non si potrà non affrontare delle riflessioni con sé stessi, più o meno grandi che siano. Attorno al ciliegio umanizzato da Tiziano Terzani, con il tempo, si sono accumulati oggetti portati in dono allo spirito del Maestro, fino a formare una raccolta eterogenea che ricorda quella degli ex voto all’interno degli edifici della cristianità. Il bosco dell’Albero con gli Occhi, avvolto da una palpabile aura di sacralità, rappresenta quindi il luogo ideale per iniziare (o terminare) un percorso spirituale dentro sé stessi, che va al di là di tutte le religioni; qui, infatti, è veramente difficile non sentirsi vicino a qualcosa di molto più grande.

Leonardo Anchesi
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