Setenil de las Bodegas, alla scoperta dei “Pueblos Blancos” dell’Andalusia

Redazione  | 23 Mar 2018

Nella Spagna più meridionale e calda, la magia unica di Setenil de las Bodegas.

La geologia e l’architettura “felicemente” insieme, sfruttando le irregolarità della Sierra di Cadice, con le case che vivono letteralmente inglobate nelle rocce, talvolta veramente ne sembrano quasi inghiottite. 

Ecco Setenil de la Bodegas, “pueblo blanco” dell’Andalusia dove le pietre ingombranti sono il curioso scenario quotidiano e con le quali è stata costruita la maggior parte degli edifici storici, con le pareti in comune.

Dove si trova Setenil de las Bodegas?


Setenil de Las Bodegas si trova a circa 100 km da Malaga, 120 da Siviglia, 135 da Cadice e 20 km da Ronda, nel pieno dell’Andalusia, la regione continentale più meridionale della Spagna.

Si raggiunge con il treno e alcune linee di bus, mentre per chi si sposta in automobile il percorso più veloce è quello che la collega a Siviglia (123 chilometri e circa 2 ore di percorrenza) attraverso la A-375, che per un tratto costeggia lo splendido Parque natural de la Sierra de Grazalema.

La “fantasia naturale” di Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas Spagna
Apparentemente travolta dalle rocce, è proprio da loro che Setenil de las Bodegas trova la sua “ispirazione”

Un paesaggio che sembra inventato e in effetti… lo è, da quella strepitosa creatrice che è Madre Natura in loco aiutata dalle effervescenze del Rio Trejo. Le sue acque e l’ombra garantita da questi particolari “arredi urbani” hanno reso Setenil de las Bodegas ideale per venire a viverci (nelle grotte le tracce raccontano di “occupazioni” umane già 25mila anni fa), soprattutto quando il sole picchia duro e le temperature sono elevate, il che succede spesso in terra andalusa.

Poco meno di 3mila abitanti, 650 meri di altitudine, la città si trova a nord del Parco de los Alcornocales e lungo la strada costellata dai pueblos blancos, i paesi bianchi, i centri urbani che con le loro abitazioni trattate a calce punteggiano di candore il verde paesaggio di queste parti, come Arcos de la Frontesa.

Il curioso nome di Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas
Setenil de las Bodegas, le cui case sono tutte di colore bianco per riparare dal calore delle forti estate andaluse

Particolare anche il nome di questo eccentrico posto: Setenil deriva da Septem nihil, cioè “sette volte niente”.

Ciò si riferisce al fatto che in questa zona, come nel resto dell’Andalusia, c’erano i Mori, gli Arabi rimasti qui per un sacco di secoli e fautori di una cultura sopraffina, sconfitti dai re cattolici di Spagna le cui truppe, solo dopo sette assedi, nel 1484, espugnarono la città.

Ma cosa significa quel “de la Bodegas”? Probabilmente è una testimonianze delle tante botteghe sparse ovunque, in cui si vendeva il vino prodotto in zona e anche perché dentro le rocce gli spazi conservavano così bene il cibo da essere appunto vere e proprie dispense che proteggevano gli alimenti dalle calde estati andaluse.

La tradizione islamica dei ‘borghi bianchi’

Setenil de las Bodegas, monumenti
Setenil de las Bodegas, un gioiello di architettura tra elementi islamici e “reconquistas” cattoliche

Un paese dunque di origini musulmane, come testimoniano ancora la fortezza edificata dalla dinastia islamica dei Nasridi, risalente al XIII secolo e la cinta muraria con le sue torri. L’atmosfera vede, come elemento distintivo della Reconquista cattolica, una generosa presenza di chiese come quella in stile tardo-gotico di Nuestra Señora de la Encarnacion che si trova nelle “parti alte” di Setenil, costruita tra il XV e il XVI secolo. E ci sono diversi eremi, spesso moschee “riconvertite” allo scopo, come quello di San Benito.

Molto amati e omaggiati San Sebastiano, che ha pure un eremo edificato niente meno che per volontà della regina Isabella di Castiglia, e la Vergine del Carmine, con diverse feste e cerimonie in loro onore. Particolarmente suggestivi gli eventi legati alla Settimana Santa con le processioni che si svolgono qua e là in questa cittadina di pietra, con tanto di competizioni tra le due confraternite locali.

Un’esperienza imperdibile è il semplice passeggio tra le strade-grotte, fermandosi qua e là lungo la Calle Sol, il “corso” di Sedenil, uno dei pochi tratti dove il sole riesce a filtrare, accarezzato nelle parti basse dal Rio, con tutto il suo contorno di negozietti, bar e ristorantini dove ritemprare (molto bene) la gola grazie alle tipiche pietanze, dal chorizo il salamino piccante al queso, formaggio di capra, alle zuppe come la migas, un tutto-in-uno con verdure e pane raffermo.

Un punto assolutamente da vedere è Calle Sombra, dove un enorme masso incombe sulla strada ma… non fa paura! Ultimo appunto. Nelle vicinanze di Setenil, presso Acinipo, ci sono le rovine romane di Vieja Ronda, con i resti di foro, teatro e terme di oltre 2mila anni fa.

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