Trekking alle isole Eolie, i percorsi più belli tra mare e vulcani

Benedetto Sensini  | 14 Mag 2023
Trekking alle isole Eolie

L’arcipelago delle isole Eolie, al largo della Sicilia è uno dei posti più interessanti e affascinanti di tutta Italia. Non è quindi una sorpresa che le sette isole di origine vulcanica siano una delle mete turistiche preferite dai viaggiatori. Patrimonio dell’Unesco dal 2000, l’arcipelago è particolarmente famoso per i suoi vulcani, per il momento inattivi o quiescenti, e per il suo mare cristallino. Ma sempre più avventurosi visitano le Eolie non solo per godersi le spiagge e le acque cristalline, ma anche per divertirsi sugli impervi sentieri che salgono verso i vulcani, che in alcuni casi si innalzano per più di 900 metri sopra al livello del mare. Spiagge, mare e trekking, ma anche un’antichissima storia e una cultura affascinante, ecco i percorsi più belli delle sette isole Eolie.

I sentieri di Lipari, tra natura e storia

lipari

L’isola di Lipari ha una piccola rete di sentieri molto interessanti per la loro valenza paesaggistica, naturale e storica. Uno di questi porta ad attraversare l’intera isola partendo dal centro abitato di Lipari. Passando al cospetto del vulcano si raggiunge Pianoconte per poi percorrere un’antichissima strada romana che porta ai resti dei bagni termali di San Calogero, che risalirebbero al tempo dei micenei, nel XV secolo a.C. e dove oggi sorgono delle terme aperte intorno al 1872, oggi sede di un museo.

Il sentiero si affaccia poi sul mare, passando per un belvedere che affaccia sullo scoglio di Pietra del Bagno e poi risale la costa occidentale, con i vulcani dell’isola di Salina ben visibili in lontananza. Si attraversano due piccole estremità, Punta del Cogno Lungo e Punta Palmeto per poi ritornare verso l’interno in direzione della Tenuta di Castellaro.

Qui si possono visitare le Cave di Caolino, uno splendido parco geominerario che custodisce al suo interno una profonda e antica storia. Qui i liparesi trovarono riparo dalle frequenti incursioni saracene e si stabilirono, almeno temporaneamente, in grotte scavate nella roccia viva. Passeggiando per le Cave ci si rende conto anche dell’interessantissima genesi geologica dell’isola. Passando per fumarole e depositi vulcanoclastici si possono ammirare tutti gli splendidi colori della roccia, dal rosa, al giallo e all’arancio creati dalla stratificazione dei materiali vulcanici.

Dopo aver visitato le Cave di Caolino si risale verso la provinciale per intercettare un autobus in direzione del paese di Lipari.

Il tetto delle Eolie, il Monte Fossa delle Felci di Salina

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L’isola più vicina a Lipari è quella di Salina, la seconda più grande dell’arcipelago. Formata da sei vulcani, è il punto più alto delle Eolie. Il Monte Fossa delle Felci, un vulcano estinto, raggiunge 926 metri d’altezza e il suo antico cratere è ben visibile sulla vetta. Le sue pendici sono ricchissime della vegetazione tipica di queste isole composta principalmente da eucalipti, acacie, pini, lecci e, ovviamente, felci.

Il trekking per le pendici del Monte Fossa delle Felci è molto facile e regala un panorama fantastico. Si parte dall’abitato di Valdichiesa, situato in una conca tra il Monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri, sul lato opposto dell’isola. Lasciandosi alle spalle il Santuario della Madonna del Terzito ci si immerge nella riserva naturale, seguendo una strada sterrata che dopo una serie di tornanti per poi entrare in un bosco di querce, lecci e castagni. Dopo circa un’ora e mezza di camminata si raggiunge il rifugio bivacco di Monte Rivi. A questo punto basterà imboccare l’ampio sentiero che porta direttamente sul punto più alto delle Eolie. Arrivati in vetta si può camminare intorno alla conca del vulcano, ormai riempita di vegetazione, per raggiungere un belvedere sul lato opposto.

Tornando indietro si ripassa per il Rifugio Rivi, da qua le opzioni per proseguire sono due. La prima scende lungo la via, già percorsa in salita, per tornare a Valdichiesa. In alternativa, dopo aver percorso un breve tratto del sentiero dell’andata si prende il bivio con il sentiero 7 per scendere a Malfa, un piccolo paese portuale sulla costa settentrionale dell’isola.

Il trekking verso il vulcano di Stromboli
Trekking alle Eolie, il vulcano di Stromboli

In questa lista non poteva mancare l’escursione per Stromboli, sull’omonima isola. Il vulcano è uno dei più attivi al mondo ed è famoso per le sue continue eruzioni esplosive. Solo negli ultimi dieci anni se ne contano sette, inclusa quella più recente del 2022 e ancora in corso. Le sue potenti eruzioni regalano sempre uno spettacolo mozzafiato. Il cielo si riempie di lapilli e di notte l’isola risplende per il vivo bagliore rosso dei detriti infuocati che schizzano nell’aria. Un particolare molto interessante è che durante quasi tutte le eruzioni le colate laviche rimangono concentrate nella Sciara del Fuoco, che dal vulcano scende fino al mare. In tempi recenti, solo in due occasioni si ricordano colate al di fuori di quest’area, nel 1919 e nel 1930, quando la colata lavica arrivò quasi a toccare il centro abitato di Piscità.

Per gli amanti dei vulcani, quindi, il trekking a Stromboli è una tappa obbligatoria. La salita è abbastanza facile e a seconda delle volte presenta delle limitazioni. Nei periodi in cui il vulcano è particolarmente attivo, come in questo momento, la salita è libera fino a quota 290 metri sopra il livello del mare. Prenotando una visita guidata invece è possibile raggiungere il punto panoramico a 400 metri, perfetto per avere una vista indimenticabile sul cratere centrale e sulla Sciara del Fuoco.

Per percorrere il sentiero per Stromboli è possibile partire da due punti sull’isola. Il più vicino parte dal paese di Piscità e sale direttamente verso le pendici del vulcano. L’altro, sicuramente più bello e interessante, è l’anello che parte dall’abitato di San Vincenzo e taglia sul versante settentrionale del vulcano. Raggiunto uno dei due punti di osservazione, dopo aver ammirato la maestosità della terra in costante attività, si scende. Prendendo il sentiero più a nord si scende a Piscità e si continua a piedi per il bellissimo paese, costeggiando il mare. Da Piscità si arriva nuovamente a San Vincenzo per chiudere l’anello.

La bellezza della natura di Panarea

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Qualcuno avrà sentito parlare di Panarea come l’isola più mondana delle Eolie. Ma non è solo divertimento, Panarea ospita infatti uno degli ambienti naturali più affascinanti di tutto l’arcipelago, ospitando la Riserva naturale di Panarea e Scogli Vicinori. L’isola è la più antica e la più piccola delle Eolie ed è molto famosa per gli isolotti che la circondano, formando un microarcipelago nell’arcipelago. Interamente ricoperta da una fitta macchia mediterranea, Panarea è casa di moltissime specie di piante diverse. I più frequenti sono le piante di fico d’India, la ginestra, il cappero e il lentisco.

Il modo più autentico di visitare Panarea è il trekking ad anello che percorre tutta l’isola e che offre una vista a 360° sugli isolotti che la circondano. Partendo da Panarea ci si dirige a nord, superando la Spiaggia delle Fumarole, prima di cominciare la facile salita al punto più alto. La vetta dell’isola è rappresentata da Punta del Corvo, nella parte occidentale di Panarea. Continuando a camminare si giunge all’estremità più a sud, dove è assolutamente obbligatorio fermarsi nella splendida Cala Junco. Soprattutto in estate, questo è il momento giusto per prendersi una pausa e fare un tuffo nelle acque blu di Panarea, scendendo lungo la scogliera verso la Spiaggia di Cala Junco. Ripreso il cammino, dopo pochi minuti si torna di nuovo nel centro abitato di Panarea.

Benedetto Sensini
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