Penisola del Sinis, trekking sulle coste della Sardegna orientale

Redazione  | 12 Lug 2017

Zona verde protetta e luogo dal fascino straordinario. Stiamo parlando della Penisola del Sinis, nella Sardegna orientale.

Riconosciuta sia a livello nazionale che comunitario come destinazione green e Parco naturale, questa “protuberanza” del territorio oristanese, che si estende per 26mila ettari, è delimitata a sud dall’Area Archeologica di Tharros, antistante lo Stagno di Mistras, e a nord dalla Spiaggia Su Pallosu.

Un territorio da scoprire con un trek tour (e perché no, anche in bicicletta) di una giornata, lungo circa 25 chilometri (senza contare gli spostamenti da e per Oristano) e dal dislivello sostanzialmente irrilevante (è inferiore ai 30 metri).

Informazioni utili

  • Lunghezza: 24,2 chilometri
  • Dislivello: 23 metri (66 in salita, 89 in discesa)
  • Partenza: Area archeologica di Tharros
  • Arrivo: Spiaggia di Su Pallosu

Trek tour nella Penisola del Sinis

Come abbiamo già accennato, buona parte della Penisola del Sinis è considerata area protetta. A tutelare il rispetto di questo ecosistema marittimo-paludoso è deputata l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre (una piccola isoletta che dista circa 7 chilometri dalle coste sarde).

Istituita nel 1997, l’Area copre una superficie di quasi 26.000 ettari, toccando alcune zone di particolare pregio turistico, come ad esempio Capo Mannu.

Il trek tour della Penisola del Sinis prende il via dall’Area archeologica di Tharros, nella parte meridionale della penisola. Di fondazione fenicia e risalente almeno all’VIII secolo avanti Cristo, la zona di Tharros è tra le più importanti dell’epoca protosarda, e per almeno 2000 anni è stata al centro di vari ampliamenti, fenici prima, romani poi, fino all’epoca Bizantina. Abbandonata intorno all’XI secolo, se ne conservano ora numerose vestigia, che ci permettono di ammirare la stratificazione delle civiltà che vi si sono susseguite.

Lasciata Tharros, partiamo in direzione nord, costeggiando la zona dello Stagno di Mistras (zona umida a riconoscimento europeo) e dirigendoci poi direttamente sulla Strada Maimoni, che per vari chilometri corre parallela alla spiaggia.

Possiamo fermarci per un tuffo, o anche solo per ammirare il panorama, dapprima alla Spiaggia S’Archeddu e Sa Canna e, poco dopo, a Is Arutas, dove peraltro ci sono un camping e alcuni ristoranti, per concedersi una pausa gustosa a base di piatti tipici sardi.

La zona settentrionale della Penisola del Sinis, che ci conduce verso Su Pallosu, è costellata di grandi e belle spiagge, come quella di Mari Ermi (dove vi è un piccolo stagno), di Portu S’Uedda e di Sa Sturaggia, quest’ultima non lontana dalla bella Falesia di Su Tingiosu.

Proseguiamo toccando Putzu Idu, dove passiamo sullo stretto lembo di terra che separa il Mar della Sardegna dalla Salina Manna, oltrepassiamo Porto Mandriola e, in circa un chilometro, giungiamo a Su Pallosu.

Situata nel comune di San Vero Milis, la Spiaggia di Su Pallosu non è celebre solo per i suoi magnifici panorami naturali e la vasta biodiversità (bellissimi gli stagni che si riempiono di fenicotteri rosa), ma per la curiosa presenza di una colonia felina, che gode del Certificato d’Eccellenza Turistica e che, ogni anno, è visitata da moltissimi amanti dei gatti.

Natura, scenari da sogno e animali: c’è davvero di tutto nella Penisola del Sinis, una meta da scoprire per un trek tour in Sardegna.

Redazione
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