Parco Nazionale della Val Grande

Redazione  | 12 Lug 2018

Il Parco Nazionale della Val Grande nasce nel 1992 con l’intento di preservare una delle zone selvagge più estese delle Alpi italiane.

Si trova nella provincia del Verbano Cusio Ossola, si estende per una superficie di quasi 15.000 ettari ed al suo interno ospita sia la Riserva Naturale Val Grande che la Riserva Naturale Monte Mottac.

Informazioni utili

  • Anno di istituzione: 1992
  • Superficie complessiva: 15.000 ettari
  • Sede: Vogogna
  • Numero di comuni coinvolti: 13 (tutti nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola)

Parco Nazionale della Val Grande: caratteristiche

Vogogna

Vogogna è il comune sede del Parco nazionale della Val Grande

Meta ambitissima dagli amanti della natura e del trekking di tutto il Bel Paese, il Parco Nazionale della Val Grande è caratterizzato da terreno prevalentemente montuoso, con paesaggi che però variano costantemente a prescindere dalla quota, dall’esposizione al sole, dalla presenza di acqua.

Un territorio fondamentalmente aspro, che può essere scoperto in tutta la sua bellezza con escursioni piuttosto impegnative e, quindi, da affrontare solo se sufficientemente preparati.

I monti principali del parco sono il Pedum, il Togano (più alto di tutto il complesso, con i suoi 2.301 metri al di sopra del livello del mare), il Monte Zeda, il Pizzo Proman e la Cima della Laurasca. I bacini idrografici che costituiscono il Parco sono invece il Rio Valgrande ed il Rio Pogallo.

Parco Nazionale della Val Grande: itinerari ed escursioni

Parco Nazionale della Val Grande, trekking in Piemonte

Il Parco Nazionale della Val Grande offre decine di percorsi da trekking adatti a ogni preparazione tecnica

Come è facile intuire il Parco Nazionale della Val Grande va visitato prevalentemente a piedi ed è per questo che all’interno del sito ufficiale dell’area troverete decine e decine di itinerari, classificati in base al tempo di percorrenza, alle difficoltà ed alle diverse bellezze che li caratterizzano: si va da quelli espressamente dedicati ai panorami a quelli dedicati agli amanti della geologia, passando per quelli dedicati alla Storia, all’Arte e alla Cultura e quelli caratterizzati da presenza animale/vegetale degna di nota.

Da questo punto di vista, il parco è un vero e proprio gioiello, con la natura che ha letteralmente ripreso possesso del territorio almeno a partire dalla seconda guerra mondiale. Oggi il suo bosco è giovane (altezza media tutt’altro che elevata) ma ricco e a farla da padrone sono il castagno, il faggio ed il nocciolo. Impossibile poi riassumere in poche righe le centinaia di specie animali che lo popolano: si va dai mammiferi con caprioli, camosci, lupi e cinghiali, agli uccelli (aquila reale e falco pellegrino sono probabilmente i più cercati dagli appassionati), passando per roditori, pesci, rettili e addirittura insetti.

Oltre agli itinerari citati in precedenza, il Parco Nazionale della Val Grande presenta anche due percorsi decisamente più impegnativi, espressamente dedicati a chi si vuole letteralmente immergere nelle sue aree più selvagge: stiamo parlando delle cosiddette “traversate”, ovvero di sentieri che richiedono esperienza ed allenamento e che vi porteranno a passare la notte nella natura. La prima traversata a disposizione è quella che va da Cicogna a Finero ed impiega circa 7 ore di percorrenza, la seconda quella che va da Malesco a Colloro e può impiegare fino a 12 ore di percorrenza.

Detto ciò non pensiate che il Parco Nazionale della Val Grande sia soltanto natura allo stato più brado ed incontaminato: al suo interno sono infatti presenti diversi bivacchi in cui sostare e rifocillarsi, aperti praticamente durante tutto l’anno. Strutture a cui vanno aggiunti 4 rifugi veri e propri, che però si posizionano ai confini del parco e che, soprattutto, troverete aperti solo durante il periodo estivo.

Redazione
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