Big Bench delle Langhe e del Monferrato, itinerari di primavera per tornare bambini

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 08 Mar 2023

Le colline di Langhe Roero e Monferrato sono dal 2014 Patrimonio Unesco ed il modo migliore per esplorarle è muoversi a piedi tra filari di viti e le sue colline così ricche di poesia. Sono il cuore ondulato e gastronomico più noto del Piemonte, ma anche se le si percorresse per una vita intera non si finirebbe mai di scoprirle perché ogni pendio nasconde una sorpresa e ogni bricco cela una storia.

Come quella delle Big Bench, per esempio. Gigantesche panchine fuori misura che da qualche tempo a questa parte han fatto la loro comparsa cominciando nel cuneese, soprattutto in territorio langarolo, per diffondersi sempre di più. Si pensi che ad oggi sono 282, praticamente non c’è che l’imbarazzo della scelta…

Alcune ben segnalate, altre da andare a cercare, hanno tutte un innegabile fascino perché, oltre alla meraviglia data dall’arredo fuori misura, possiedono un sentore di magia, di gioco, di fantasia poetica, fan tornare bambini gli adulti e rendono allegri i bambini. Diciamo la verità, molte sono raggiungibili con le vetture, anche se le strade sono spesso strette. Ma perché non andarle a cercare a piedi percorrendo sentieri, sterrate, anche tratti di asfalto? Muoversi a piedi fa bene, insegna a convivere con i propri pensieri e, soprattutto, insegna a vedere il mondo con occhi diversi. Perché il lento movimento del camminare ha l’innegabile pregio di far conoscere meglio il territorio, dando il tempo di guardarsi attorno, di scoprire paesaggi unici, di sentirne i profumi, cose che dal finestrino dell’auto sono impossibili, ridotte all’ennesima visione attraverso una porzione di schermo.

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 0,30 ore totali, soste escluse
  • Distanza: 2 Km totali
  • Dislivello: 80 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Turistico
  • Punti acqua: assenti
  • Segnavia percorso: assente
  • Periodo adatto: Primavera e Autunno
  • Dove parcheggiare: Cascina La Court

Big Bench La Court

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Presso Castelnuovo Calcea, nel Monferrato Astigiano, si trova questa località che indica non solo una panchina, ma un’ intera collina solcata dagli ordinati filari dei vigneti che è stata trasformata in un parco artistico all’aperto. Tenete conto di una cosa: il tempo tecnico per visitare questo sito è abbastanza breve, ma la bellezza delle opere e del paesaggio in cui sono immerse dilaterà il tempo a dismisura. 

Si parte dalla Cascina La Court (170 metri di altitudine) dove si trovano la mappa e le prime installazioni come la gigantesca Madre Natura di Emanuele Luzzati. Oltre che punto di partenza per la passeggiata, nella cascina vengono organizzate mostre ed eventi all’interno del fienile. 

Piastrelle colorate segnalano il Sito dell’Acqua, sempre del maestro Luzzati, e fanno girare dietro la cascina dove si imbocca la sterrata che in leggera salita porta al primo gruppo di cipressi dove si trovano le opere del Sito del Fuoco dai particolari vetri rossi che si accendono letteralmente ai raggi del sole.

La stradina sterrata porta direttamente alla prossima meta, ma il bello del luogo è che si può vagare anche tra i filari verso sinistra dove andare alla scoperta di inquietanti teste Segnapalo. Un vagare che porta però alla mole della cascina Castello, superando una sorta di “porta” che richiama le vigne, opera di Ugo Nespolo, per arrivare all’edificio.

Sulla sinistra si trova l’osservatorio, struttura su cui salire per avere una visuale dell’alto a 360°, e che all’interno racconta con pannelli la storia de La Court e della coltivazione a vigna.

Dall’osservatorio si passa accanto alla cascina Castello per prendere l’evidente pista erbosa che passando tra le vigne, con altre opere che appaiono e scompaiono, arriva ad un altro gruppo di cipressi tra cui veleggiano le opere del Sito dell’Aria, sempre del grande Luzzati, una sorta di gabbia metallica da cui sfuggono colorati uccelli leggeri ed eterei che alleggeriscono anche i pensieri.

Da qui si prende l’evidente sterrata che riporta a Cascina Castello e con l’edificio alla propria destra, ecco a sinistra la panchina gigante, con la seduta di un vivido color porpora che richiama il vino Barbera prodotto da queste vigne mentre la struttura è un beige intenso come la terra su cui esse nascono. Sedendosi su di essa si ammira il panorama in direzione del borgo di Castelnuovo Calcea e le colline appena percorse, caratterizzate dagli alti cipressi. Un luogo magico in cui soffermarsi, riappropriandosi del proprio tempo, prima di riprendere la strada del ritorno.

Storia di una visione

Le panchine ufficiali del progetto Chris Bangle devono essere tutte identiche come dimensione e materiali, il colore viene assegnato dalla fondazione ma, soprattutto, non possono essere costruite utilizzando fondi pubblici e questo fa sì che siano per lo più su terreni privati, dove il visitatore ha il permesso di accedervi ma, per favore, siate cortesi: non danneggiate nulla e non abbandonate rifiuti. Avvicinatevi a passo lento, godendo del paesaggio e non solo, sedetevi sopra di esse, possibilmente in compagnia, e rilassatevi ammirando il nostro meraviglioso Paese.

La loro nascita si deve ad un designer statunitense di nome Chris Bangle che decide di creare una sua azienda dedicata al design a tutto tondo. Come sede sceglie l’Italia, cercando un luogo non troppo lontano da Torino, ad un passo dalle Langhe e con la vista sull’arco delle Alpi. Esigenze forse non troppo complesse in un territorio come quello piemontese, infatti trova la sua sede perfetta in un cascinale a Clavesana, in provincia di Cuneo. Ed è qui che nasce la prima delle panchine, di colore rosso fuoco. E ne arriva poi una seconda, e una terza… e così via, espandendosi anche in altre regioni italiane con una puntata fin in Scozia, in Galles, in Belgio, in Germania, in Polonia, in Spagna e in Svezia. 

Per ora.

Art Park La Court 

È la grandiosa idea dell’azienda Michele Chiarlo: abbinare il mondo antico della viticultura a quello fantastico e moderno delle opere d’arte in un museo all’aria aperta, così che la passeggiata tra i filari diventa gioco ed esplorazione, per i piccoli ma anche per gli adulti. Vi han messo mano artisti del calibro di Emanuele Luzzati, Ugo Nespolo e Giancarlo Ferraris, solo per citare i più noti e senza nulla togliere agli altri talentuosi autori che con il loro tocco han saputo rendere così magiche le vigne che dal 2014 sono anche Patrimonio Unesco.

Assaggiare il territorio

Non si può che parlare di vini, in fondo siamo nel cuore più vivace della produzione vitivinicola e La Court, oltre ad essere un parco artistico, è una Tenuta che aderisce al progetto V.I.V.A. “Sustainable Wine” (www.viticolturasostenibile.org) dove dal vitigno Barbera, con rese molto basse ma di qualità superiore, nascono per la Michele Chiarlo il Nizza Docg, con affinamento di almeno 18 mesi, il Nizza Docg Riserva, con affinamento di almeno 30 mesi, e la Barbera d’Asti Docg con affinamento di almeno 16 mesi. 

Informazioni utili 

Escursione facile, rilassante e adatta proprio a tutti. Necessarie solo scarpe comode e avere l’accortezza di evitare le giornate di pioggia poiché la terra delle vigne sa essere molto tenace.

Ente turistico di Langhe Monferrato e Roero, www.visitlmr.it 

Parco artistico La Court, www.michelechiarlo.it/art-park-la-court 

Big Bench Project, www.bigbenchcommunityproject.org 

Guida A piccoli passi tra le Big Bench del Piemonte, www.graphot.com/scheda-libro

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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