Barefooting, quando l’escursionismo ‘profuma’ di libertà

Redazione  | 17 Feb 2018

Nato negli anni Sessanta in Nuova Zelanda, il barefooting è arrivato anche in Italia. Una pratica e una filosofia di vita che porta avanti la libertà pedestre.

Stimolare le capacità percettive, migliorare la circolazione del sistema sanguigno e linfatico, avere una pianta del piede forte e resistente, eliminare le irritazioni ed i fastidi ai piedi; riappropriarsi di una libertà che oggi sembra persa e riprendere un incontro ravvicinato con la natura. È questo lo spirito che anima il barefooting (lett. camminare a piedi nudi), un nuovo approccio al mondo outdoor basato sulla libertà di movimento.

Un ritorno al passato e alle origini, ripreso negli ultimi tempi da chi ha voluto riscoprire quelle sensazioni di libertà, legata al potersi muovere in autonomia, senza costruzioni e vincoli, provando l’ebrezza di camminare ed esplorare a piedi nudi, percorrere sentieri e correre nei prati a contatto con il terreno.

Barefooting, dalla nuova Zelanda fino in Europa

Il barefooting o gimnopdismo, o scalzismo che dir si voglia, non è un movimento moderno, anzi. Nasce in Nuova Zelanda intorno agli inizi degli anni Sessanta per poi approdare, in breve tempo, negli Stati Uniti. Solo recentemente il barefooting si è diffuso in Europa ed in Italia.

Vera e propria filosofia di vita, il barefooting porta avanti la libertà pedestre che conquista sempre più un numero maggiori di appassionati. I motivi sono diversi: c’è chi lo sceglie per il bisogno filosofico di ristabilire il contatto con la natura e chi, invece, per motivi prevalentemente pratici alleviando così i disturbi ai piedi e alla postura provocati dalle scarpe.

Per molti questa pratica può sembrare strana o addirittura retrograda. Spesso ci si chiede, infatti, come mai ora che l’uomo in ogni parte del mondo (o quasi) possa proteggere i piedi dal freddo, alleviarli dalle fatiche di tutti i giorni e dai pericoli da contatto, voglia tornare indietro anziché guardare avanti.

Ma siamo sicuri che sia proprio così? Del resto i nostri piedi, a parte d’estate sono sempre “costretti” a stare al chiuso, quasi in prigione, senza che possano mai avere un tantino di libertà. E allora perché non concedere qualche strappo alla regola anche ai nostri piedi? Perché non fargli prendere una ventata di libertà lasciando che tutto il nostro fisico ne tragga godimento?

Barefooting, camminare a piedi scalzi

Ecco perché fa bene al vostro fisico

Camminare a piedi scalzi è la porta d’accesso al piacere e al benessere del fisico. In primis è il piede che ne beneficia rafforzando la pianta, eliminando irritazioni e sollecitazioni fastidiose e poi tutto il resto del corpo a cominciare da una migliore postura che riacquista il naturale equilibrio, una maggiore stabilizzazione delle tibie e delle caviglie. E poi ancora il contatto con il terreno agevola lo scambio dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.

L’Università della California Irvine ha condotto uno studio accurato sui benefici del camminare a piedi nudi. Secondo gli studiosi americani il contatto con il terreno migliora la circolazione; allevia i disturbi del sonno, i dolori muscolari e articolari, il diabete e l’asma.

Scalzi o no? Come fare attività fisica senza rischi

Se l’idea di fare escursioni a piedi scalzi vi piace potrete iniziare a praticare il barefooting ma certamente un passo alla volta. Non si può pensare di effettuare un passaggio radicale da una super protezione e ammortizzazione dei nostri piedi ad un contatto immediato con il terreno.

Bisogna far seguire al piede una sorta di percorso che va dall’immobilità della scarpa alla totale libertà. La pelle ha bisogno di irrobustirsi e la muscolatura delle dita ha bisogno di essere rinforzata. Un percorso, dunque, che deve per forza prevedere un momento propedeutico, indispensabile per la salute dei piedi.

Fondamentale è iniziare gradualmente e quindi il consiglio è quello di iniziare a “muovere i primi passi” a piedi scalzi vicino casa, magari sulla spiaggia o nei prati dei parchi. Una prima fase di training che ha bisogno di un terremo morbido e non troppo aggressivo. A tal proposito si possono sperimentare i percorsi sensoriali che propongono varie esperienze di barefooting camminando su diversi tipi di terreno in modo che il piede lentamente si possa abituare.

Questi tipi di percorsi permetteranno al piedi di rinforzarsi ed abituarsi a varie tipologie di terreno. Quando vi sentirete pronti, o meglio quando i vostri piedi saranno pronti, potrete pensare ad affrontare dei percorsi escursionistici spostandovi su alcun dei sentieri dedicati. Anche in questo caso serve molta prudenza e, senza esagerare, partendo da percorsi brevi che abbiamo dei terreni non troppo impegnativi.

Se preferite non rischiare, c’è una soluzione “intermedia” giusta per voi: i calzini Skinners, che uniscono al tradizionale capo intimo la praticità di poter camminare a piedi nudi senza effettivamente toccare il suolo con la pelle esposta.

Barefooting, l’escursionismo a contatto con il terreno

I migliori percorsi del barefooting in Italia

Una volta messi alla prova i vostri piedi con gli itinerari più easy potrete passare all’escursionismo vero e proprio. Gli amanti e appassionati del barefooting hanno scelto, da tempo, in Italia alcuni luoghi prediletti dove poter praticare questo diverso modo di camminare. Diversi sono, infatti, i percorsi del Bel Paese che permettono di praticare il barefooting.

Uno dei percorsi più famosi si trova in Val di Fassina, a Moena dove, attraverso il percorso “Barefoot”, si può camminare a piedi scalzi per pochi chilometri ttraverso un sentiero immerso nella natura.

Altro percorso molto rinomato e costruito appositamente per praticare barefootin è il sentiero del Rifugio Boschetto, nella Valle di Revolto. Realizzato nel 2011, il percorso comprende una serie di materiali sistemati appositamente per potervi camminare a piedi scalzi come legno, terra, sassolini ed erba.

Nel Lazio, invece, non lontano da Viterbo, il Parco dei 5 sensi è una zona totalmente attrezzata per il barefootin. Presenta, infatti, diversi percorsi dove il principio fondante è quello di camminare a contatto con il terreno. Una zona adatta a tutti, anche ai bambini e ai diversamente abili.

La Valle Aurina offre il Percorso della salute, a Predoi. Un percorso di 4 km dove le attività da fare sono veramente tante e tutte diverse, dalle arrampicate agli attraversamenti di stagni e laghetti fino alla passeggiata da fare rigorosamente a piedi nudi.

Ed, infine, tante sono le piccole e variegate realtà private come gli agricampeggi e le osasi naturalistiche che propongo percorsi attrezzati di barefooting.

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