Il sentiero del viandante, le più belle tappe lungo l’iconico lago di Como

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 01 Mar 2023

Un cammino storico che si snoda sospeso tra le acque del lago ed il cielo delle Grigne, mescolando sapientemente attività sportiva, sete culturale e gastronomia.

La storia del sentiero è antica, probabilmente si deve la sua origine ai Romani, ma i primi documenti che la citano risalgono al Trecento, con elenchi di opere di manutenzione e riscossione dei dazi. Nel 1400 viene indicata come via alternativa per i pellegrini durante il terribile periodo della peste e in un documento datato 1451 si parla di uno sfortunato mercante di sete e lane in viaggio per Ginevra, tale messer Vanogo, che risulta esser derubato a Mandello dagli stessi dazieri. Durante il 1600 e il 1700 essa fu percorsa da bande di soldataglie che calavano a Lecco. 

Nel tempo, questo tracciato viene menzionato in vari modi: Via Ducale o Via Regia attorno al 1700, poi Strada Napoleonica e per finire Strada dei Viandanti, secondo una dizione presente nel 1859 a Mandello ed Abbadia. 

Lungo l’itinerario sono numerose le chiesette, oratori e piloni votivi dedicati soprattutto ai santi dei poveri, dei malati, dei mercanti e dei pellegrini come Rocco, Sebastiano, Antonio Abate, Maurizio, Lazzaro, Gottardo e Leonardo. Come molti sono gli antichi ospizi presenti sul territorio. Tutti elementi che fan pensare come la riviera orientale del Lario fosse frequentata soprattutto da pellegrini. In realtà di sentieri e tracciati ve ne sono molti e non è certo che il sentiero attuale sia lo stesso dei secoli passati, ma questo non ha poi molta importanza poiché esso segue la sponda del lago, ed è questo che conta. Perché è il lago, il vero protagonista. Con la luce sempre mutevole, il panorama meraviglioso che si allarga sull’orizzonte dell’altra sponda e le montagne. 

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 4 giorni
  • Distanza: 52 Km
  • Dislivello: 2650 md+
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico di più giorni
  • Punti acqua: nei centri abitati attraversati
  • Segnavia Percorso: Sentiero del Viandante
  • Periodo adatto: Tutto l’anno
  • Come arrivare: Linea ferroviaria

Tappa 1: da Lecco a Mandello del Lario

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La partenza ufficiale del Sentiero del Viandante è da Lecco, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, e dopo aver percorso il rilassante Lungolago si sale sul fianco della montagna per raggiungere Abbadia Lariana, nelle vicinanze della chiesa di San Martino

Il tracciato è assai vario: sentiero, sterrate, acciottolati, tratti di asfalto, ampi prati e boschi a volte intricati, in un continuo cambio di paesaggio. Puntando verso nord, si attraversano le frazioni di Borbino e Novegolo e in poco tempo si arriva alla chiesetta di San Giorgio posta in un punto panoramico. L’edificio è di epoca romanica, probabilmente sorto su un tempietto romano, e conserva al suo interno dipinti quattrocenteschi. Si è ormai a Mandello del Lario. In epoca medioevale il borgo era circondato di mura e fossati, di cui restano ben poche tracce e va esplorato con calma, addentrandosi lungo i numerosi vicoli, portici, porticcioli nascosti. Il nome di Mandello è divenuto famoso a partire dal 1921, grazie all’insediamento di una storica fabbrica di motociclette: la Guzzi, che ospita al suo interno un piccolo museo visitabile a richiesta.

11 km; 300 md+, 3h soste escluse

Tappa 2: da Mandello del Lario al Castello di Vezio

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Il tracciato originale, probabilmente, si teneva più sul lungolago, ma per evitare zone troppo inurbate si segue ora una via più alta toccando la borgata di Maggiana che custodisce una torre detta “del Barbarossa”, dove si narra che l’imperatore vi trovò ospitalità nel 1158. Da qui si passa tra terrazzi ad orto e vigne per arrivare con saliscendi all’abitato di Lierna, adagiato sulla sponda del lago. Questo comune è formato da ben undici frazioni sparse su un territorio che si estende dal basso alle pendici delle Grigne. Curiosa è la piccola penisola posta a nord del centro abitato su cui sorge Castello, un’antica roccaforte trasformata attualmente in abitazioni private, con la piccola chiesetta dei Santi Maurizio e Lazzaro del 1375. In questa località venne girata la scena dell’addio nello sceneggiato televisivo de “I Promessi Sposi” di Bolchi, nel 1967. 

Da qui si prospettano due possibili percorsi: una variante bassa ed una alta. Quella bassa è probabilmente quella più aderente al tracciato medioevale, mentre quella alta sale sui costoni dei Monti Parol e Fopp, seguendo un probabile tracciato ancora più antico.

Per il “tracciato basso”, più breve e con meno dislivello, si continua da Castello e Lido Bianco per arrivare alla foce del Fiumelatte, il fiume più corto d’Italia con un’estensione di soli 250 metri lineari. È poco profondo, ma proprio per questo miscuglio tra fondale basso e irruenza della corrente crea un effetto di schiuma vorticosa e bianca… come latte, appunto. Questo fiume viene già citato come “Fiumelaccio” nientemeno che da Leonardo da Vinci, nel Codice Atlantico. Dopo, si arriva a Varenna, uno dei più grossi centri abitati della riviera e ricco di belle ville, poiché già nell’Ottocento era centro turistico apprezzato. La più famosa è Villa Monastero che risale addirittura al 1208, per esser trasformato nella metà del Cinquecento in residenza signorile, con giardino botanico sospeso sul lago. Dalla zona delle ville si allunga una bella passeggiata sul lungolago che porta fino agli imbarcaderi per la sponda opposta, posti proprio sotto la rocca del Castello di Vezio, che si raggiunge con una ripida salita.

Il “tracciato alto” è più lungo e affronta un dislivello maggiore ma arriva a panorami grandiosi dall’altezza dei 992 metri di altitudine della chiesetta di San Pietro. Porta poi direttamente al Castello di Vezio che emerge con la sua torre squadrata che, forse di origine romana, serviva come difesa dell’abitato di Varenna che sorge su un promontorio ai suoi piedi. Visitabile, nella bella stagione è ravvivato da personaggi in costume storico e da spettacoli con i rapaci e dal mastio centrale la vista spazia sul panorama del lago che qui tocca la sua maggior ampiezza: 4,5 km da sponda a sponda.

18 km; 1100 md+, 6h soste escluse

Tappa 3: dal castello di Vezio a Dervio

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Ripreso il cammino, si supera l’orrido del torrente Esino con uno stretto ponticello e attraverso piccole frazioni si giunge al centro abitato di Bellano dove una tappa è d’obbligo: qui si può visitare un meraviglioso Orrido grazie ad un percorso attrezzato con passerelle sospese su gorghi impressionanti che portano in vista di una cascata ruggente, in un ambiente di grande suggestione. Dopo aver vagato per i vicoli del centro si riprende la scalinata a fianco dell’oratorio di San Rocco per toccare il Santuario di Lezzeno e le borgate di Chignolo e Villa da dove è possibile scendere al centro abitato di Dervio, caratterizzato da un lungolago ricco di barche a vela.

11 km; 500 md+, 3h30 soste escluse

Tappa 4: da Dervio a Colico

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L’ultima tappa lascia Dervio per passare accanto alla massiccia Torre di Orezia per poi scendere tra antiche suggestive selciate al gioiello di Corenno Plinio, un piccolo e delizioso borgo fornito di un castello affascinante, di una chiesa storica ma, soprattutto, di un dedalo di vicoli che digradano ripide verso i piccoli imbarcaderi, mantenendo un’aura medioevale unica e dove è possibile farsi portare su una delle tipiche imbarcazioni a remi, simile a quella utilizzata da Lucia nei Promessi Sposi. Il cammino prosegue quindi passando poco a monte di Dorio per poi tagliare la penisola Olgiasca e salire tra boschi e panorami lungo una selciata suggestiva che porta alla silenziosa e panoramica chiesetta di San Rocco, un luogo mistico dove soffermarsi in pace, per scendere infine alla meta: Colico, dalle assolate spiagge balneari dove rilassarsi e assaporare, con gusto, la fine di un magnifico cammino.

14 km; 750 md+, 4h30 soste escluse

Informazioni utili 

Tutte le località sono bel collegate tramite autobus e linea ferroviaria, così che è possibile in qualsiasi borgo interrompere il cammino o adattarlo alle proprie esigenze.

Il Sentiero del Viandante non presenta difficoltà tecniche, si snoda su un tracciato assai vario che comprende tratti di strada asfaltata, sentiero, acciottolati, tratti su roccia, ma non necessita di particolare attrezzatura tranne un buon paio di scarpe comode. Va tenuto conto, però, che trattandosi di un cammino di lunga percorrenza necessita di adeguato allenamento.

Ad agevolare il cammino è possibile organizzare il trasporto bagagli così da poter permettere al trekker di viaggiare “leggero”.

Le Vie del Viandante, www.leviedelviandante.eu/it

Turismo Lecco www.leccotourism.it

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.




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